Rassegna Stampa

'Troppe vittime una commissione parlamentare sull'emergenza'

Data: 02/04/2020

FOTI E MURELLI: «FORSE QUI SI SONO FATTI DEGLI ERRORI E' GIUSTO CHE SI INDAGHI»

Una commissione d'inchiesta, o quanto meno un'indagine conoscitiva avviata dalla Commissione Sanità, per far luce sulla gestione dell'emergenza Coronavirus e sul numero spropositato di vittime a Piacenza. Tra i parlamentari piacentini l'idea circola da qualche tempo e a breve potrebbe essere concretizzata. «Nessuna intenzione di fare processi alle intenzioni in questo momento delicato in cui la priorità è curare i malati» osservano Tommaso Foti ed Elena Murelli. Però «è chiaro che un'analisi seria su quanto accaduto a Piacenza andrà fatta». I due deputati sono al lavoro per gettare le basi per una richiesta coordinata al Parlamento (sottoforma di progetto di legge). Un po' sulla scia di quanto già annunciato qualche giorno fa in Aula dalla collega di Italia Viva Maria Elena Boschi per Bergamo. Foti chiarisce che alle persone colpite da lutti «dobbiamo assicurare fin da adesso che avranno la possibilità di vedere accertate - se vi sono - le responsabilità politiche. Credo che ci sarà un giorno in cui questo Parlamento, anche con una commissione d'inchiesta, dovrà verificare cosa è accaduto. Noi ci siamo. Se vi sono stati degli errori, cerchiamo di evitare di ripeterli». Quali? «Beh, è vero che Piacenza è molto vicina a quell'area del basso lodigiano ritenuto il centro dell'epidemia, ma il numero di decessi qui da noi è impressionante». Ad oggi il numero ufficiale di vittime fornito dalla Regione e dall'Ausl è di 568, ma senza una politica capillare di tamponi e con tanti piacentini ricoverati nelle terapie intensive di altri ospedali, quella rischia di essere una cifra ampiamente sottostimata. «Bisogna capire se ci sia stata una sottovalutazione iniziale dell'epidemia e verificare se siano stati assunti tutti i provvedimenti per limitare il contagio. Perché mi sembra evidente che non abbiamo brillato per ristrettezza delle misure» dice. Altro fronte che bisognerà indagare è appunto quello dei tamponi. «Va detto che se non c'è una sufficiente capacità di processarli l'esito dei tamponi arriva in tempi non adeguati. E' anche vero che se lo fai solo quando uno è prossimo al ricovero, non si riesce ad andare a individuare tutta la platea di possibili contagiati, a partire da queli paucisintomatici e asintomatici». C'è poi un fronte tutto regionale: «Al di là degli indirizzi sanitari nazionali, va verificato se a livello regionale esisteva un piano anti-pandemia». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Elena Murelli. «Stiamo approfondendo la questione per capire quale sia la strada migliore, se la commissione d'inchiesta o l'indagine conoscitiva - osserva la leghista - mi sto coordinando con il gruppo Lega e con il collega Foti per un'iniziativa comune. Come ha dimostrato anche la trasmissione Report ci sono aspetti di questa emergenza che vanno chiariti».

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