Al convegno di Fratelli d'Italia la testimonianza di un papà: «Io vittima del sistema Bibbiano». Foti: «Il Pd ha sbagliato»
«Mi impedivano di vedere normalmente i miei figli sostenendo
che fossi "omofobo". Fiutai la malafede dei servizi sociali così mi misi
a registrare le visite a casa degli assistenti. Quando le ho portate in
procura è scoppiato il bubbone». Si
definisce «vittima del sistema Bibbiano», Antonio Margini, un papà
coinvolto suo malgrado nella vicenda del sistema affidi dei servizi sociali in Val d'Enza. Ieri è stato chiamato a raccontare la sua esperienza nell'incontro organizzato da Fratelli d'Italia a Piacenza, "Giù le mani da Bibbiano", che ha visto tra i relatori Gloria Zanardi, consigliera
comunale di Fdi e candidata alle
Regionali, il deputato piacentino
Tommaso Foti e la collega Maria
Teresa Bellucci. Margini ha definito «agghiacciante» il sistema degli
affidi finito al centro dell'inchiesta
"Angeli e Demoni". «A un certo punto fui convocato dai servizi e mi dissero che potevo vedere i miei figli
solo un'ora ogni venti giorni - ha
proseguito - ma in quelle relazioni
dei servizi erano contenute delle
menzogne. Non ho mai avuto contestazioni, non capivo perché mi
volessero far passare per un cattivo
genitore. Così mi sono ribellato».
Una testimonianza che Fratelli
d'Italia ha voluto ascoltare, non
«per sostituirci ai magistrati o per
emttere sentenze - ha premesso Zanardi - ma perché certe cose non
accadano più». Che il mondo dei
servizi sociali non sia certamente
tutto "malato", lo ha chiarito Foti:
«Ci sono tantissimi servizi sociali che funzionano benissimo, ma occorre verificare quelle sacche che
gettano discredito su tutto il sistema. E in Val d'Enza quel sistema
non funzionava».
L'accusa rivolta è stata soprattutto
politica e al Pd: «Ricordo quando
Regione e Ausl facevano passare i
servizi sociali della Val d'Enza come un modello innovativo, quasi
un mito, quando invece agiva contro la legge. Il Pd ha peccato di supponenza nel non sospendere il sindaco di Bibbiano». Foti ha ricordato poi che il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna ha
disposto la verifica sui 100 procedimenti esaminati negli ultimi due
anni: solo in 15 casi i giudici avevano deciso per l'allontanamento. «Il
fatto che negli altri 85 casi non fosse stato disposto avrebbe dovuto far
suonare un campanello d'allarme».
Libertà