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Bando periferie, a rischio gli 11 milioni Pd e Fd'I: 'Milleproroghe da modificare'

Data: 09/08/2018

Il decreto approvato in Senato farebbe slittare al 2020 l'efficacia delle convenzioni. Ma i 5 stelle tranquillizzano: «Fondi garantiti»

Piacenza rischia di perdere i soldi del Bando Periferie. E' l'effetto dell'approvazione del decreto Milleproroghe in Parlamento che in queste ore sta facendo insorgere molti sindaci d'Italia. Nel provvedimento approvato l'altro giorno al Senato e che aspetta il via libera della Camera in autunno infatti, se da un lato è previsto lo sblocco degli investimenti per gli enti virtuosi, dall'altro si congelano fino al 2020 i finanziamenti per 96 tra città e aree metropolitane per trasferirli a un'altra cassa. Ad essere bloccata nello specifico è la seconda tranche del Bando Periferie istituito dai governi Renzi e Gentiloni che prevedeva in totale 2,1 miliardi di finanziamenti dallo Stato con effetti potenziali calcolati in 3,9 miliardi di cofinanziamenti. Per Piacenza rischiano così di saltare quei 10.746.000 euro previsti per la riqualificazione delle aree che comprendono Borgo Faxhall, con il Berzolla e adiacenze, oltre a Piazza Casali con la zona della chiesa del Carmine ed il Mercato coperto.

Pd: «Si perde opportunità» 
Immediate le reazioni politiche anche nella nostra città. Tra i primi a intervenire il segretario del Pd Silvio Bisotti che nelle vesti di assessore all'urbanistica della giunta Dosi aveva lavorato per costruire l'ipotesi di rigenerazione urbana di tutta l'area compresa la stazione e il Consorzio agrario oltre a quella di piazza Cittadella. «Con la decisione del Governo di mettere in discussione il cosiddetto "Bando periferie" Piacenza rischia di perdere quasi 11 milioni di euro. Si tratta di 8.046.000 euro dello Stato e 2.700.000 euro di cofinanziamento privato: in totale 10.746.000. Se la decisione venisse confermata nel Decreto Milleproroghe che il Governo sta preparando Piacenza perderebbe un'opportunità di recupero di una parte fondamentale del centro storico. Siamo di fronte a un rischio gravissimo che mette in discussione un'azione strategica. La riqualificazione urbana, infatti, oltre ad avere un valore in sé, consentirebbe di mettere in sicurezza proprio quella parte di città maggiormente toccata da fenomeni di degrado urbano. Dovrebbe ben comprenderlo il nostro Comune così intenzionato, finora solo a parole, a fare della sicurezza la chiave di volta della sua azione. Qui non si tratta di un gioco politico di parte ma del bene comune della nostra città». «L'auspicio - prosegue Bisotti - è che questa volontà venga bocciata dal Parlamento». Sullo stravolgimento del Bando periferie interviene anche il Pd nazionale che annuncia battaglia nelle sedi parlamentari «l'ansia di bloccare tutto quello che è stato fatto dai nostri Governi - scrive in una nota Matteo Mauri, della segreteria nazionale Pd -produce una conseguenza folle proprio sulla vita dei cittadini. Difenderemo fino in fondo il progetto per la riqualificazione delle periferie sia alla Camera che al Senato».

Fd'I: «Testo da emendare» 
Ma la peroccupazione arriva anche dal centrodestra locale, con Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d'Italia. «Mentre mi auguro che la lettera della norma introdotta per sbloccare i finanziamenti relativi ad interventi di edilizia scolastica, nonostante la sua criptica formulazione, sia d'effettiva risoluzione e comprenda tutti quelli già definiti sul nostro territorio, appare certo che il comma aggiuntivo approvato al Senato su impulso dei senatori leghisti Pirovano e Romeo, durante la conversione in legge del decreto di proroga dei termini previsti da disposizioni legislative, abbia riflessi nell'immediato negativi per la stipula delle convenzioni necessarie per attuare gli interventi previsti dal cosiddetto "Bando periferie"», scrive Foti in una nota. «La graduatoria del detto bando pubblicata nel maggio 2016 - ricorda Foti - vede, tra quelli finanziati, due interventi che interessano la città di Piacenza: uno riguardante la riqualificazione di piazza Cittadella, l'altro dell'area della stazione. Ora, con l'approvazione del predetto emendamento, l'efficacia delle convenzioni già concluse viene posticipata all'anno 2020. In altre parole - è il rilievo del parlamentare piacentino - significa bloccare per due anni l'attività di quegli enti, compreso il Comune di Piacenza, che a breve sarebbero stati nelle condizioni di dare il via ai cantieri». «La norma introdotta al Senato dalla maggioranza 5Stelle - dice Foti - va di certo modificata, quanto meno a favore di quegli enti locali che siano in grado di appaltare, di qui a breve, i lavori di riqualificazione urbana previsti. Sarà mia premura presentare in commissione un emendamento volto a modificare il generico rinvio di due anni per la realizzazione dei progetti finanziati dal Bando Periferie».

M5s: «Nessun taglio» 
I 5 Stelle però non ci stanno. «Non hanno assolutamente da temere i Comuni virtuosi, perché finalmente potranno disporre di maggiori risorse e fondi per una più efficiente gestione dell'attività amministrativa» dichiara il portavoce deputato del M5S Davide Zanichelli. «Con il decreto Milleproroghe, approvato ieri in Aula al Senato, che adesso passa alla Camera per la seconda lettura, viene sbloccato 1 miliardo per gli investimenti a favore dei Comuni italiani», aggiunge. «Le risorse pubbliche, incluse quelle destinate alle periferie, non verranno affatto perse né tagliate, ma saranno redistribuite e rimodulate secondo criteri meritocratici a vantaggio di quei Comuni che registrano avanzi di amministrazione e a beneficio dell'intera collettiva», conclude Zanichelli.

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