Nel mirino minoranza, Saccardi, Giardino. Trespidi: «Vittimismo di chi non ha alcun argomento»
Polemica nella polemica quella
sollevata ieri da Lorella Cappucciati in commissione consiliare 4 Sviluppo economico. La leghista si è levata più di un sassolino dopo che la
sua elezione il giorno prima a presidente della commissione 2 Urbanistica è stata accompagnata da espliciti riferimenti alla sua presunta inadeguatezza al ruolo. «Interventi della minoranza di bassezza estrema
ma anche di parte della maggioranza», ha accusato parlando di «attacchi personali con un fondo di sessismo». Che ha motivato a partire dalla diverso condotta dei consiglieri
del gruppo misto, Mauro Saccardi e
Michele Giardino, che su di lei si sono astenuti, mentre su Levoni al timone della 4 hanno votato a favore
sebbene la causa del loro dissenso
dal resto della maggioranza, cioè il
mancato coinvolgimento nell'intesa sulle presidenze, fosse identica.
«Ieri c'era l'operatrice sanitaria definita incompetente prima ancora
di poter dimostrare di essere all'altezza, oggi invece c'è Levoni di cui
non ricordo che abbia un curriculum legato alle materie della 4 come
il commercio», ha lamentato Cappucciati dicendosi «molto delusa dal
gruppo misto il cui «mal di pancia è
improvvisamente finito». E se lei ha
votato Levoni, «è per una lealtà di
maggioranza che qui pochi hanno».
«Noi del misto ci siamo relazionati
con il nostro coordinatore provinciale di Forza Italia che per l'elezione di Cappucciati non ha ricevuto
telefonate mentre per quella di Levoni sì, anche se solo stamattina,
dunque dopo le polemiche di ieri»,
è stata la giustificazione di Saccardi.
E Giardino ha motivato il suo voto
favorevole come «gesto di fiducia a
Levoni affinché la 4 torni a essere
motore propulsivo di proposte».
Una distinzione di competenze l'ha
fatta Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) descrivendo il curriculum
del liberale: «Laureato in legge, è stato amministratore di società di capitali e di persone, forse qualche
competenza, oltre all'esperienza, ce
l'ha per questa commissione». E Andrea Pugni (M5s) a rinforzo: «Si è occupato di attività commerciali».
Idem Massimo Trespidi (Liberi) che
ha insistito sul fatto che «ritenere che
una persona non ha competenza ad
assumere un ruolo è fare politica,
non è un fatto personale. Lasciamo
stare il vittimismo, che si usa solo
quando non si hanno argomenti, a
oggi alla commissione 2 c'è non
competenza, mentre su Levonio alla 4 ha detto bene Rabuffi citandone il curriculum».
Trespidi se l'è anche presa con un
post su Facebook dell'onorevole
Tommaso Foti (Fdi) che «mi mette
nel mirino»: «Forse l'attività di parlamentare lo impegna poco, nonostante lo stipendio che gli paghiamo
di tasca nostra». A difesa di Foti sono intervenuti Francesco Rabboni
(Fi), Gloria Zanardi e Nicola Domeneghetti (Fdi) che di Foti ha descritto «la produttività in Parlamento riconosciuta da tutti». E i riferimenti
allo stipendio «valgono allora anche
per quello che Trespidi ha percepito da presidente della Provincia, ma
che cosa vuol dire?».
Libertà