Rassegna Stampa

Denunciati due inquilini del palazzo turbolento

Data: 21/07/2020

Accusati dai carabinieri dei reati di danneggiamento, minacce e atti osceni. Ieri riunione con la prefettura, decisi controlli del Comune

Due inquilini del turbolento condominio di via Rosso a Gropparello - oggetto di una raccolta di firme da parte di un folto gruppo di residenti esasperati - sono stati denunciati per danneggiamento, minacce e atti osceni. È l'esito delle indagini dei carabinieri su un episodio avvenuto il 29 giugno, quando due giovani lanciarono un sasso contro un'auto parcheggiata per strada, minacciarono la proprietaria e si abbassarono i pantaloni e le mutande in segno di sfregio. Nei guai sono finiti un 22enne e un 24enne di nazionalità nigeriana. Sul caso - che ha imboccato anche la strada della politica, con due interrogazioni al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese presentate dai parlamentari piacentini Tommaso Foti (Fd'I) ed Elena Murelli (Lega) - ieri si è tenuta una riunione in videoconferenza con la prefettura. Un incontro durante il quale sono stati pianificati controlli e verifiche del Comune di Gropparello coinvolgendo il proprietario dell'immobile. Si farà inoltre un tentativo per «sensibilizzare gli inquilini ad atteggiamenti più consoni e rispettosi dell'intera comunità», spiega un comunicato della prefettura. Nella palazzina, che in passato è stata un cinema e negli anni ha ospitato l'ufficio postale e un supermercato, vivono una ventina di persone. Attualmente sarebbero tutti di origine africana e regolarmente presenti in Italia. Al di là dell'episodio che ha fatto scattare le denunce, ad esasperare i vicini di casa sarebbero state le frequenti urla notturne, le continue liti tra condomini e gli atti di maleducazione nei confronti di chi ha cercato di far notare che fosse il caso di darsi una calmata. Una situazione che col tempo è diventata intollerabile. Alla riunione, coordinata dal capo di gabinetto della prefettura Patrizia Savarese, ieri hanno partecipato il sindaco Claudio Ghittoni, il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Savo, il maggiore Biagio Bertoldi, comandante della compagnia di Fiorenzuola, il dirigente dell'ufficio immigrazione della questura Tiziana Buonomo, il comandante della polizia locale Valnure Valchero Paolo Giovannini e il dottor Osvaldo Bergonzi dell'Ausl di Piacenza. Il capo di gabinetto della prefettura ha sottolineato che la palazzina di via Rosso non è un centro di accoglienza straordinario per richiedenti asilo, che nemmeno in passato risulta abbia avuto questa finalità d'uso e che, da quanto noto, la palazzina, composta da più appartamenti, è affittata a cittadini stranieri. «Il sindaco Ghittoni ha rappresentato che la situazione creatasi nell'immobile di Via Rosso non è certo nuova - si legge nella nota diffusa dall'ufficio locale del governo - e già nel novembre del 2018 ha interessato, per gli aspetti di competenza, la polizia locale e la stazione dei carabinieri di Gropparello: infatti alcuni degli stranieri che vi risiedono e i loro ospiti si sono nel tempo contraddistinti per atteggiamenti e comportamenti che hanno suscitato un certo allarme sociale nella comunità di Gropparello». Visto che la situazione non migliorava, nel maggio del 2020 il sindaco ha chiesto nuovamente l'aiuto delle forze dell'ordine e della prefettura per trovare una soluzione. Nella nota si legge che Ghittoni «ringrazia la prefettura di aver convocato la riunione, già ipotizzata dallo scorso 8 luglio, per tutti gli approfondimenti del caso, ben consapevole della complessità della questione».

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TommasoFoti
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