Foti attacca la Regione: in una lettera Mammi dice che si può non fare
Qualcuno le ha già definite le
elezioni della massima discordia.
Parliamo del rinnovo dei vertici del
Consorzio di Bonifica e della richiesta dello svolgimento del voto telematico sostenuta con forza
da Confedilizia e Liberali. Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli
d'Italia, con un'interrogazione
porta la questione a Roma chiedendo al Governo "se intenda
adottare le iniziative di competenza, anche di carattere normativo,
per assicurare un'adeguata governance degli enti in questione ed il
loro effettivo funzionamento, a
partire dall'elezione dei relativi organi che di certo, in un momento
di emergenza sanitaria come quello attuale, non può svolgersi prescindendo dalla tutela della salute dei consorziati". In altre parole:
c'è un'emergenza sanitaria che
chiede il distanziamento, è il momento di dare concretezza a quanto previsto dalla legge regionale 42
del 1984, in più occasioni modificata, che "per favorire la partecipazione al voto dei consorziati"
stabiliva che gli statuti dei consorzi prevedessero "l'utilizzazione di
nuovi sistemi di voto, ivi compresi quelli di tipo telematico attraverso modalità certificate che assicurino la provenienza del voto, la segretezza e la non modificabilità
dello stesso".
Non fa una piega. Peccato che la
Regione, recentemente con l'assessore Mammi e, prima di lui, con
l'assessora Caselli, ritenga che non
ci siano le condizioni per assicurare il voto telematico (se espresso in un normale seggio elettorale, non realizza l'obiettivo di incrementare il numero dei votanti mentre quello non presidiato - tramite sms o qualsiasi terminale
connesso in rete - non assicurerebbe con ragionevole certezza gli
standard di sicurezza informatica
e di verificabilita). Insomma voto
telematico impossibile? Foti non
ci crede e investe del problema il
Presidente del Consiglio Conte e i
ministri Bellanova (risorse agricole) e Speranza (salute) ricordanto
che "l' indirizzo regionale sul voto
telematico è stato recepito con apposita norma nello statuto del
Consorzio di bonifica di Piacenza,
ma alla stessa non è poi stata data
concreta attuazione". «Ma la vera
e proprio beffa - per Foti - è rappresentata dalla comunicazione
dell'assessore Mammi che, accennando a non meglio precisate questioni tecniche rappresentate in
una riunione di non meglio identificati dipendenti regionali con
omologhi di Lepida, ha deciso di
fare svolgere le elezioni consortili
anche in assenza del possibile ricorso al voto telematico». «Non si
è mai visto in uno Stato di diritto -
commenta il parlamentare piacentino - che un assessore, con una letterina inviata nel mese di agosto, stabilisca che la modalità del
voto telematico non è tecnicamente applicabile in questa tornata
elettorale. Siamo nei fatti in presenza di una decisione politica assunta unilateralmente dall'assessore Mammi evidentemente compiaciuto del fatto che, con buona
pace del concetto di partecipazione popolare tanto sbandierato a sinistra dai sinistri suoi rappresentanti, alle elezioni consortili votino mediamente il 2% dei consorziati». «Il disinteresse della Regione - per quanto richiesto dagli enti locali piacentini - osserva
l'esponente di Fratelli d'Italia ricordando che nel gennaio 2019 era
stata anche respinta la risoluzione
del consigliere Tagliaferri sul tema
- è confermato dalla letterina con
cui l'assessore all'agricoltura ignora del tutto il contenuto della risoluzione approvata all'unanimità
dal consiglio comunale di Piacenza il 7 ottobre 2019, il quale esplicitamente richiedeva che fosse
consentito ai consorziati di potere
disporre anche del sistema di voto telematico».
Libertà