Rassegna Stampa

Fioramonti: 'Subito sospeso' - In rete condanna bipartisan

Data: 24/11/2019

Parla il ministro dell'Istruzione Interviene anche Borgonzoni: «Non è iscritto alla Lega»

Nella marea di reazioni al post anti-sardine del professore del Mattei Giancarlo Talamini Bisi, una delle prime forti censure giunge dal ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti: «A tutela dei diritti degli studenti e della stessa scuola ho attivato gli uffici del Miur per verificare i fatti e procedere con provvedimento immediato alla sospensione» scrive il ministro su Facebook. E aggiunge: «Educare al rispetto dei principi della Costituzione è uno dei fondamenti dell'istituzione scolastica, tra questi vi sono certamente il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero ed a partecipare alla vita pubblica secondo i modi garantiti dalla Costituzione stessa. La scuola è inclusiva e, per definizione, deve educare al pensiero critico e indipendente. Anche il corpo docente, nell'esercitare la sua importantissima funzione, deve attenersi a questi principi, trasferendoli agli studenti, per non venir meno ai suoi doveri. Non sono perciò assolutamente ammissibili condotte lesive di tali valori, o che addirittura mettano a rischio la fiducia della comunità scolastica». Gli ha fatto eco la viceministra Anna Ascani. «Un insegnante che offende e promette di penalizzare gli studenti solo perché vorrebbero partecipare alle manifestazioni delle sardine, usando turpiloquio e mi nacce non troppo velate. Non è un comportamento tollerabile. Mi attiverò affinché si prendano provvedimenti. Nessuno può essere discriminato per le proprie idee, tantomeno nella scuola». 

De Micheli: inaccettabile 
Condanna che arriva anche dalla ministra dei Trasporti, la piacentina Paola De Micheli: «Una presa di posizione inaccettabile da parte di chi dovrebbe educare i giovani alla libertà, per la quale i nostri padri e nonni sono morti».  

Foti: si scusi 
Non è da meno il parlamentare piacentino Tommaso Foti (FdI): «Chi come me viene da una storia politica di destra, non può che censurare il fatto che un insegnante intimi agli studenti di manifestare le proprie opinioni. Voglio sperare che le espressioni utilizzate siano solo un brutto ricordo di periodi che mi auguravo - e auguro - definitivamente chiusi. Auspico quindi che si tratti di un pensiero dal sen fuggito e che chi se ne è reso protagonista si scusi con la comunità scolastica». 

Sindacati: intimidazioni 
C'è poi tutto il fronte dei sindacati a reagire compatto: «Sono parole che descrivono un clima inaccettabile, concetti che rasentano l'intimidazione e contrari al compito costituzionale previsto per la scuola italiana, che è prioritariamente educare alla partecipazione e al pensiero critico. La valutazione non può essere utilizzata come strumento di intimidazione e di minaccia. Gli studenti non devono rinunciare al loro diritto di esprimere liberamente la loro opinione, così come il docente, nel suo ruolo di educatore, non deve mai prescindere dai suoi obblighi deontologici». Così, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil di Piacenza insieme ai referenti dei rispettivi sindacati scuola. «Il problema di fondo – aggiungono le parti sociali – è che parte politica disegna le elezioni del 26 gennaio come un'ultima "battaglia", una "guerra finale" con un gergo guarrafondaio con dito da un linguaggio d'odio. Evitiamo massimalismi, concentriamoci sui problemi che, nel mondo della scuola, non sono pochi e non dipendono certo dalla partecipazione o meno degli studenti a una manifestazione di un movimento pacifico e non violento. Siamo di fronte ad un gesto che il sindacato condanna duramente, e siamo convinti che la scuola e l'amministrazione stiano procedendo secondo quello che è di loro competenza per apllicare gli opportuni provvedimenti. L'autore di tali parole dovrà rispondere – a nostro avviso - in tutte le sedi di quello che ha scritto».

Borgonzoni condanna 
Sul caso è intervenuta anche Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla presidenza della Regione: «Il professore non è un iscritto alla Lega, al contrario di quello che ho letto su alcuni media. Condanno le sue parole: sono inaccettabili, ancor più se scritte o pronunciate da un docente. Le piazze, se non violente, le rispetto sempre, anche se non ne condivido il messaggio. E mai nessuno deve permettersi di censurare idee e pensieri altrui, né con parole né con minacce».

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