CHI LA CHIESE E CHI NO?
Lettera aperta del Sig. Alberto Spagnoli al quotidiano Libertà
Caro direttore ,
Tommaso Foti per spacciarsi come sostenitore da subito della zona rossa a Piacenza, sostiene che lui lo ha scritto sulla sua pagina di Facebook. Siamo andati a verificare e questo che riportiamo integralmente è il primo commento al riguardo che Tommaso Foti ha scritto il 5
marzo cioè due settimane dopo l'istituzione della zona rossa a Codogno.
Chiede D. G.: "Rischiamo quindi possa
diventare zona rossa Piacenza?!?!"
Risponde Foti: "Se i numeri hanno un
senso anche in campo sanitario lo escluderei." Più chiaro di così. Per trovare un
post di Foti in cui ci si lamenti genericamente del fatto che non è stata istituita
prima la zona rossa dobbiamo arrivare
al 21 marzo (quando ormai i giochi erano irrimediabilmente fatti).
Lettera aperta del Sig. Gianni Amici al quotidiano Libertà
Egregio direttore,
in riferimento all'insistenza dell'on. Foti circa la mancata "zona rossa" a Piacenza ("Libertà" del 4 maggio), vorrei citare il titolo di un articolo del vostro quotidiano ("Libertà" del 25 febbraio), relativo ad un'interpellanza dello stesso Foti (e dell'on. Murelli) riassunto in "Ausl
superficiale urge commissario per emergenza". Cito un virgolettato, testuale:
"Non mi piacciono coloro che speculano sulle disgrazie, né le Cassandre del
giorno dopo", contenuto nello stesso articolo. Alla faccia del suo "non speculare", altrimenti cosa avrebbe potuto ancora dire l'on. Foti! Per mia fortuna non
ho Facebook e non posso seguirlo nei
"particolari" , mi basta quello riportato
da "Libertà". Vorrei solo aggiungere: ma
costui il 25 febbraio (dopo solo 4 giorni
dall'inizio della pandemia) perché si è
preoccupato di fare l'interpellanza per
il commissariamento dell'Ausl e non ha
chiesto (considerato che ne aveva l'opportunità) di estendere la "zona rossa"
anche per Piacenza?
Lettera aperta del Sig. Massimo Carini al quotidiano Libertà
Gentile direttore,
a distanza di due mesi si discute ancora
sulla mancata zona rossa a Piacenza. Se
non siamo stati inseriti in zona rossa significa che a Piacenza in quei giorni i
contagi erano nella norma. Infatti, se
pensiamo che addirittura San Rocco al
Porto, situato tra noi e Codogno, o addirittura Lodi capoluogo confinante di tutti quei Comuni, non erano inseriti in zona rossa, questo ci fa capire che in quel
momento non eravamo da zona rossa.
Se poi il nostro sindaco o la nostra Ausl
erano in possesso di dati allarmanti dovevano avvisare il ministero della Sanità. In ogni caso non potevamo fasciarci
la testa senza essercela ancora rotta ! Dopo pochi giorni però, quando i dati sono diventati allarmanti, Piacenza, Asti e
Alessandria insieme a tutta la Lombardia sono stati inseriti nella zona più chiusa e controllata del nostro Paese. Le misure cosi drastiche che scontentano migliaia di persone, giustamente, si adottano quando non si può farne a meno!
E quando i dati sono certi ! Comportiamoci bene tutti per evitare di ritornare
indietro e alle chiusure.
Libertà