Rassegna Stampa

Foti e la zona rossa questione che divide

Data: 05/05/2020

CHI LA CHIESE E CHI NO?

Lettera aperta del Sig. Alberto Spagnoli al quotidiano Libertà

Caro direttore , Tommaso Foti per spacciarsi come sostenitore da subito della zona rossa a Piacenza, sostiene che lui lo ha scritto sulla sua pagina di Facebook. Siamo andati a verificare e questo che riportiamo integralmente è il primo commento al riguardo che Tommaso Foti ha scritto il 5 marzo cioè due settimane dopo l'istituzione della zona rossa a Codogno. Chiede D. G.: "Rischiamo quindi possa diventare zona rossa Piacenza?!?!" Risponde Foti: "Se i numeri hanno un senso anche in campo sanitario lo escluderei." Più chiaro di così. Per trovare un post di Foti in cui ci si lamenti genericamente del fatto che non è stata istituita prima la zona rossa dobbiamo arrivare al 21 marzo (quando ormai i giochi erano irrimediabilmente fatti).

Lettera aperta del Sig. Gianni Amici al quotidiano Libertà

Egregio direttore, in riferimento all'insistenza dell'on. Foti circa la mancata "zona rossa" a Piacenza ("Libertà" del 4 maggio), vorrei citare il titolo di un articolo del vostro quotidiano ("Libertà" del 25 febbraio), relativo ad un'interpellanza dello stesso Foti (e dell'on. Murelli) riassunto in "Ausl superficiale urge commissario per emergenza". Cito un virgolettato, testuale: "Non mi piacciono coloro che speculano sulle disgrazie, né le Cassandre del giorno dopo", contenuto nello stesso articolo. Alla faccia del suo "non speculare", altrimenti cosa avrebbe potuto ancora dire l'on. Foti! Per mia fortuna non ho Facebook e non posso seguirlo nei "particolari" , mi basta quello riportato da "Libertà". Vorrei solo aggiungere: ma costui il 25 febbraio (dopo solo 4 giorni dall'inizio della pandemia) perché si è preoccupato di fare l'interpellanza per il commissariamento dell'Ausl e non ha chiesto (considerato che ne aveva l'opportunità) di estendere la "zona rossa" anche per Piacenza?

Lettera aperta del Sig. Massimo Carini al quotidiano Libertà

Gentile direttore, a distanza di due mesi si discute ancora sulla mancata zona rossa a Piacenza. Se non siamo stati inseriti in zona rossa significa che a Piacenza in quei giorni i contagi erano nella norma. Infatti, se pensiamo che addirittura San Rocco al Porto, situato tra noi e Codogno, o addirittura Lodi capoluogo confinante di tutti quei Comuni, non erano inseriti in zona rossa, questo ci fa capire che in quel momento non eravamo da zona rossa. Se poi il nostro sindaco o la nostra Ausl erano in possesso di dati allarmanti dovevano avvisare il ministero della Sanità. In ogni caso non potevamo fasciarci la testa senza essercela ancora rotta ! Dopo pochi giorni però, quando i dati sono diventati allarmanti, Piacenza, Asti e Alessandria insieme a tutta la Lombardia sono stati inseriti nella zona più chiusa e controllata del nostro Paese. Le misure cosi drastiche che scontentano migliaia di persone, giustamente, si adottano quando non si può farne a meno! E quando i dati sono certi ! Comportiamoci bene tutti per evitare di ritornare indietro e alle chiusure.

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