Rassegna Stampa

Fuori dai municipi la raccolta degli 'Sos' - 'Telefonate continue'

Data: 05/04/2020

Buoni spesa. Dal mezzo milione della città ai 600 euro di Zerba. «Chi ha indennità dia il 10%»

Qualche giorno fa, il parlamentare Tommaso Foti lo aveva scritto su Facebook. «Buoni spesa. In ogni Comune un criterio diverso per l'erogazione. Povera Italia!». Il Piacentino ha fatto eccezione ed è andato in un'altra direzione: i sindaci in costante collegamento tramite chat hanno tentato di costruire insieme una griglia di criteri comune, per quanto possibile, facendo il più possibile massa nella "povera Italia", mentre anche dove non sono ancora stati pubblicati i requisiti (domani comunque dovrebbero esserci tutti) ci sono già decine di persone che si sono messe avanti, telefonando, chiedendo aiuto. I fondi di protezione civile per sostenere chi si trova in grave fragilità anche a causa della pandemia vanno dai 548mila euro di Piacenza città ai 600 euro di Zerba, dove tutto sommato, come spiega il sindaco Piero Rebolini, «noi tra pensioni e reddito di cittadinanza riusciamo a sostenere tutti». Zerba, in ogni caso, rientrerà nei parametri che saranno ufficializzati domani dall'Unione montana delle alte valli Trebbia e Luretta. «Ogni singolo Comune raccoglierà le richieste e poi come Unione faremo l'istruttoria, entro venerdì. Già in venti intanto hanno telefonato nelle ultime ore», spiega la responsabile dei servizi sociali Lucia Mazzocchi. Fiorenzuola può assegnare in buoni spesa 81.113 euro, Podenzano 48mila, Borgonovo 42mila e Carpaneto 41mila. A Podenzano al cancello del municipio si trova una scatola, con la scritta "Inserire qui", per chi non riuscisse a usare il computer. Il sindaco Alessandro Piva precisa che i buoni spesa (le richieste vanno presentate entro domani, come a Carpaneto, mentre a Fiorenzuola la finestra resta aperta fino al 10) dovranno essere utilizzati nel proprio Comune, non altrove. E che servono per beni di prima necessità: «Quindi non sono acquistabili bevande alcoliche o generi di raffinata gastronomia». Accanto ai buoni spesa, concordano praticamente tutti gli uffici sociali dei Comuni, è soprattutto ora la solidarietà a dare una mano: «Ho saputo che diverse attività di Podenzano hanno fatto a gara per far avere alla nostra Caritas prodotti per le famiglie bisognose. Ci stiamo avvicinando alla Pasqua, e c'è chi ha donato tortelli, pisarei e nidi di rondine congelati, chi zamponi e cotechini sottovuoto, chi formaggi. Questo è il cuore di Podenzano, un cuore grande e commovente». L'elenco delle attività dove potranno essere usati i buoni non è ancora disponibile, tranne che in alcuni casi, come nel Comune di Alta Val Tidone. A nome dei piccoli Comuni Massimo Castelli di Anci propone che i gestori dei servizi essenziali come acqua, luce, gas per quest'anno rinuncino agli investimenti non strategici e agli utili di impresa. E ancora tra le proposte: «Chi ha pensioni consistenti, alte indennità politiche , o stipendi per sua fortuna garantiti e sopra i 2mila euro netti potrebbe ridurre del 10-20 per cento la retribuzione per un contributo di solidarietà».

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