LA DICIANNOVESIMA EDIZIONE DELLA FESTA
La valorizzazione del "piccolo" è anche valorizzazione di micro saperi, colture fatte di gesti che
si tramandano da generazioni,
che si riassumono in detti dialettali, o ricette che condensano in
un vasetto sapori genuini. La festa del miele da diciannove anni
a questa parte celebra a Piozzano
questo mondo. In piazza dei Tigli
28 espositori hanno portato uno
spaccato di quanto di meglio la
stagione che precede l'autunno offra: fichi, pere, mele, zucche, pane e sfarinati bio, confetture, verdure sott'olio, mele, uova fresche,
liquori, formaggi e poi il protagonista e cioè il miele. Miele prodotto in loco in tutte le sue varianti: di
acacia, eucalipto, castagno, arancio. Miele declinato in ogni sua
forma, anche in cera d'api dalle
mille virtù. Miele a cui a metà mattina è stata dedicata una tavola rotonda per fare il punto attorno ad
un'attività che risente in maniera
pesante di ogni minimo cambio
climatico. La rassegna tutt'attorno al palazzo comunale ha ospitato anche mirtilli, nocciole, pomodori, pane di patate. Ventotto
espositori, ognuno dei quali rappresentava un piccolo patrimonio culturale che ha approfittato
della presenza di autorità e amministratori, tra cui i parlamentari Tommaso Foti e Pietro Pisani e
il consigliere regionale Gianluigi Molinari, per mettersi in mostra. «Ho iniziato quest'anno a coltivare aglio nero di Monticelli, solo che lo faccio nella zona golenale vicino al Po a Santimento» ha spiegato Camilla Rossi. Nello
stand poco più di lato ecco invece piccoli capolavori di arte pasticcera. In un altro stand già comparivano i primi esemplari di tartufo nero, portati a Piozzano dall'associazione nazionale tartufai
dell'Emilia Romagna. «Quest'anno non è un'annata felice» ha sentenziato Pietro Saggini. Motore
dell'iniziativa sono stati i volontari della Pro loco grazie a cui è stato possibile degustare piatti tipici
cucinati dalle abili mani delle cuoche guidate da Anna Pisani. «Diciannove anni fa - ha spiegato la
presidente Anna Mariani - abbiamo pensato ad una rassegna del
miele perché in provincia non ne
esistevano. Volevamo fare qualcosa che attirasse gli espositori e i
visitatori, pensiamo di esserci riusciti».
Libertà