Editoriale del Direttore del quotidiano Libertà Pietro Visconti.
Un poster elettorale di Fabio
Callori, di Fratelli d'Italia,
è stato vistosamente sfregiato con una parola scritta a
spray. La parola noi qui non la ripeteremo, per non offrire un rilancio all'ignota mano del teppista della politica. Si tratta di un'allusione alla vicenda di un importante esponente di FdI, allora ai
vertici delle istituzioni locali, arrestato mesi fa con una gravissima accusa. Scattò immediatamente l'espulsione dal partito e
non si trovò la benchè minima traccia di una qualche copertura
alla vita nascosta - secondo i magistrati da affiliato alla 'ndrangheta - di quell'esponente del partito
di Giorgia Meloni e, qui a Piacenza, di Tommaso Foti. Basta questo mini riassunto per bollare come inaccettabile segno di inciviltà l'incursione contro il manifesto di Callori. Si potrebbe anche
derubricare l'episodio a fisiologia.
Ogni campagna elettorale ha la
sua quota di volgarità e so bene
che è ingenuità pura immaginarne una perfettamente candeggiata. E può pure essere che quella
scritta a spray l'abbia tracciata un
puro idiota, nemmeno uno pseudo-militante della parte politica
avversa a FdI. Tuttavia, preferiamo dire, per quel che può valere
una parola del giornale cittadino,
un monosillabo: NO. Vorremmo
una campagna elettorale leale, in
cui si evitano le palle di fango. Una
campagna vigorosa sì, ma rispettosa.
Libertà