Pollice verso di Levoni - che difende la ministra De Micheli - e di Giardino. Pieno appoggio di Murelli, Rancan, Foti e Girometta
Mascherine abbassate, gli
smartphone che passano di mano, i selfie con Salvini e il mancato rispetto del distanziamento sociale. Si è conclusa tra le polemiche a Roma, la "contromanifestazione" antigovernativa del
centro-destra in piazza del Popolo a poca distanza dall'altra,
quella ufficiale, con protagonisti
il premier Conte e il presidente
Mattarella, per la celebrazione
della Festa della Repubblica.
Non è bastato un tricolore di 500
metri, srotolato davanti ai circa
300 militanti di Lega, Fratelli
d'Italia e Forza Italia presenti, per
evitare l'accusa di voler creare divisionismo in una giornata che
doveva invece essere appannaggio di tutti. Tanto che l'eco delle
critiche è risuonata anche tra gli
esponenti locali dello stesso centrodestra. Contrariato Antonio
Levoni, consigliere comunale
dei Liberali, dall'idea di organizzare una protesta politica proprio il 2 giugno: «È un giorno che
rappresenta i valori che nascono dopo il fascismo e va onorato da tutti i 60 milioni di italiani. Non solo da una parte. Senza entrare nel merito dei motivi della
manifestazione, credo sia stato
un autogol. D'accordo sul meno
tasse e meno burocrazia, ma noi
liberali questo lo diciamo dai
tempi di Einaudi, non era il caso
di volerlo ribadire proprio oggi.
Anche perché non è il tempo di
opposizioni sterili, ma di collaborazione e obiettività: senza la
ministra De Micheli probabilmente, Piacenza non sarebbe
stata trattata alla stregua delle altre zone rosse lombarde e allora
dobbiamo anche imparare a riconoscere i meriti».
Che fosse un pungolo o piuttosto un tentativo di spallata al governo Conte, la manifestazione
del centrodestra non ha convinto nemmeno Michele Giardino,
consigliere nel gruppo misto: «Se
cominciamo a dividerci sul 2 giugno così come già sul 25 aprile,
questo paese andrà allo sfacelo.
Senza contare che le cronache ci
raccontano quanto prevedibile:
tanta gente senza possibilità di
governarla e rispettare le distanze. Con la responsabilità del
buon padre di famiglia, questa
adunata non andava fatta». E gli
effetti, dal punto di vista strettamente politico, potrebbero rivelarsi un pericoloso boomerang:
«Temo che così facendo si faccia il gioco del governo che, di
fronte a un attacco di questo tipo, potrebbe uscirne addirittura
più forte. Le crepe pur evidenti
che ci sono in maggioranza andranno a solidificarsi e l'opinione pubblica mal digerirà la leggerezza con cui sono state prese
le misure anti-contagio». Diverso il parere degli esponenti del
Carroccio che la manifestazione
del centrodestra l'hanno vissuta
direttamente dal sit-in organizzato in Piazza Maggiore a Bologna. «A Roma la gente si è radunata nonostante le indicazioni.
Impossibile prevederlo – sostiene la deputata Elena Murelli –
ma il numero consistente testimonia anche la bontà della manifestazione. A collaborare con
questo Governo ci abbiamo già
provato e senza risultato. Nonostante le nostre fossero proposte
concrete e di buon senso». Per
Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega, troppi i dimenticati dal Governo, dalle partite Iva ai commercianti, ma anche aziende e famiglie con disabili. «Per questo siamo qui, per
dare il segnale di un'Emilia-Romagna e di un'Italia che ha bisogno di ripartire e di essere supportata».
Dribbla l'accusa di strumentalizzazione politica del 2 giugno anche l'onorevole Tommaso Foti,
deputato di FdI: «Credo che questa stessa giornata sia stata utilizzata almeno altre cento volte
in passato per campagne elettorali. Quella del centrodestra è
una manifestazione politica che
arriva in un momento in cui il
Parlamento fatica a funzionare
dal punto di vista organizzativo
e il Governo va avanti a colpi di
decreto». Se manca il tempo del
confronto in aula - prosegue - per
l'opposizione non c'è la possibilità di svolgere bene il proprio
compito: «Chiaro che le scelte di
indirizzo politico siano appannaggio della maggioranza, ma
poi bisogna riuscire a concretizzarle, dopo opportuno confronto, in misure che siano d'aiuto e
non di intralcio ai cittadini».
Ma quale manifestazione contro
la Repubblica? Per Gabriele Girometta, coordinatore provinciale di Forza Italia, il centrodestra
voleva «rinsaldare i valori repubblicani, facendo presente al Governo i gravi ritardi con cui sono
stati presi provvedimenti
all'emergenza. Senza però mancare di rispetto». I Verdi, intanto,
hanno presentato un esposto per
la violazione delle norme di sicurezza durante il corteo di Roma. «Dobbiamo rispettare le
opinioni di tutti perché questa è
la democrazia – chiosa Girometta -. Ma credo che bene o male le
regole siano state rispettate»
Libertà