Rassegna Stampa

La contro-manifestazione del 2 giugno trova diviso il centrodestra piacentino

Data: 03/06/2020

Pollice verso di Levoni - che difende la ministra De Micheli - e di Giardino. Pieno appoggio di Murelli, Rancan, Foti e Girometta

Mascherine abbassate, gli smartphone che passano di mano, i selfie con Salvini e il mancato rispetto del distanziamento sociale. Si è conclusa tra le polemiche a Roma, la "contromanifestazione" antigovernativa del centro-destra in piazza del Popolo a poca distanza dall'altra, quella ufficiale, con protagonisti il premier Conte e il presidente Mattarella, per la celebrazione della Festa della Repubblica. Non è bastato un tricolore di 500 metri, srotolato davanti ai circa 300 militanti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia presenti, per evitare l'accusa di voler creare divisionismo in una giornata che doveva invece essere appannaggio di tutti. Tanto che l'eco delle critiche è risuonata anche tra gli esponenti locali dello stesso centrodestra. Contrariato Antonio Levoni, consigliere comunale dei Liberali, dall'idea di organizzare una protesta politica proprio il 2 giugno: «È un giorno che rappresenta i valori che nascono dopo il fascismo e va onorato da tutti i 60 milioni di italiani. Non solo da una parte. Senza entrare nel merito dei motivi della manifestazione, credo sia stato un autogol. D'accordo sul meno tasse e meno burocrazia, ma noi liberali questo lo diciamo dai tempi di Einaudi, non era il caso di volerlo ribadire proprio oggi. Anche perché non è il tempo di opposizioni sterili, ma di collaborazione e obiettività: senza la ministra De Micheli probabilmente, Piacenza non sarebbe stata trattata alla stregua delle altre zone rosse lombarde e allora dobbiamo anche imparare a riconoscere i meriti». Che fosse un pungolo o piuttosto un tentativo di spallata al governo Conte, la manifestazione del centrodestra non ha convinto nemmeno Michele Giardino, consigliere nel gruppo misto: «Se cominciamo a dividerci sul 2 giugno così come già sul 25 aprile, questo paese andrà allo sfacelo. Senza contare che le cronache ci raccontano quanto prevedibile: tanta gente senza possibilità di governarla e rispettare le distanze. Con la responsabilità del buon padre di famiglia, questa adunata non andava fatta». E gli effetti, dal punto di vista strettamente politico, potrebbero rivelarsi un pericoloso boomerang: «Temo che così facendo si faccia il gioco del governo che, di fronte a un attacco di questo tipo, potrebbe uscirne addirittura più forte. Le crepe pur evidenti che ci sono in maggioranza andranno a solidificarsi e l'opinione pubblica mal digerirà la leggerezza con cui sono state prese le misure anti-contagio». Diverso il parere degli esponenti del Carroccio che la manifestazione del centrodestra l'hanno vissuta direttamente dal sit-in organizzato in Piazza Maggiore a Bologna. «A Roma la gente si è radunata nonostante le indicazioni. Impossibile prevederlo – sostiene la deputata Elena Murelli – ma il numero consistente testimonia anche la bontà della manifestazione. A collaborare con questo Governo ci abbiamo già provato e senza risultato. Nonostante le nostre fossero proposte concrete e di buon senso». Per Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega, troppi i dimenticati dal Governo, dalle partite Iva ai commercianti, ma anche aziende e famiglie con disabili. «Per questo siamo qui, per dare il segnale di un'Emilia-Romagna e di un'Italia che ha bisogno di ripartire e di essere supportata». Dribbla l'accusa di strumentalizzazione politica del 2 giugno anche l'onorevole Tommaso Foti, deputato di FdI: «Credo che questa stessa giornata sia stata utilizzata almeno altre cento volte in passato per campagne elettorali. Quella del centrodestra è una manifestazione politica che arriva in un momento in cui il Parlamento fatica a funzionare dal punto di vista organizzativo e il Governo va avanti a colpi di decreto». Se manca il tempo del confronto in aula - prosegue - per l'opposizione non c'è la possibilità di svolgere bene il proprio compito: «Chiaro che le scelte di indirizzo politico siano appannaggio della maggioranza, ma poi bisogna riuscire a concretizzarle, dopo opportuno confronto, in misure che siano d'aiuto e non di intralcio ai cittadini». Ma quale manifestazione contro la Repubblica? Per Gabriele Girometta, coordinatore provinciale di Forza Italia, il centrodestra voleva «rinsaldare i valori repubblicani, facendo presente al Governo i gravi ritardi con cui sono stati presi provvedimenti all'emergenza. Senza però mancare di rispetto». I Verdi, intanto, hanno presentato un esposto per la violazione delle norme di sicurezza durante il corteo di Roma. «Dobbiamo rispettare le opinioni di tutti perché questa è la democrazia – chiosa Girometta -. Ma credo che bene o male le regole siano state rispettate»

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