LE REAZIONI
Sulle code all'Agenzia delle Entrate si registra il disappunto bipartisan da parte dei politici piacentini. «Occorre rispetto per i
contribuenti piacentini che, contrariamente a quanto qualcuno
è forse indotto a ritenere, non sono limoni da spremere ma persone da rispettare». E' il duro affondo di Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d'Italia,
che ha pesantemente stigmatizzato in un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro Roberto Gualtieri la grave situazione rappresentata dalle code interminabili sotto il sole battente
che, da alcune settimane, interessa la sede dell'Agenzia delle
Entrate di via Modonesi. Per Foti le circostanze non sono altri menti tollerabili: «Sia con orari
di apertura ridotti come nel caso di giugno, sia con orari di apertura dal lunedì al venerdì come
nella fase attuale, la sede
dell'Agenzia di via Modonesi è
divenuta e diviene tuttora il teatro di un vero incubo per gli utenti, costretti anche a 2-3 ore di attesa sotto il sole battente e senza
alcuna possibilità di riparo».
L'esponente piacentino di Fratelli d'Italia non ci sta: «Questa vera e propria traversata nel deserto – attacca Foti – non solo ha suscitato le legittime proteste dei
contribuenti, ma è stata causa
anche di veri e propri malori per
alcuni di loro. Che questo problema sia, al momento, completamente ignorato, non solo sorprende ma risulta anche intollerabile». L'accorato appello del
parlamentare piacentino al ministro è quindi «di intervenire al
più presto per porre termine alla poco edificante vicenda poiché – conclude Foti - i contribuenti piacentini meritano rispetto».
Non ci va per il sottile la consigliera regionale del Pd Katia Tarasconi: «Stiamo parlando di un
servizio essenziale per i cittadini
che il più delle volte si mettono
in fila per operazioni non rimandabili. Il periodo è particolare, lo
sappiamo bene; arriviamo da un
lockdown lunghissimo in cui era
impossibile muoversi e ora molti di noi si ritrovano con scadenze da rispettare senza altra possibilità se non quella di presentarsi fisicamente all'Agenzia delle Entrate dove non è possibile
prendere appuntamento. La situazione va risolta perché in questo modo si complica la vita delle persone in un periodo già sufficientemente complicato».
L'esponente dem lancia una proposta: «Si allunghino gli orari di
apertura al pubblico prendendo
le dovute precauzioni, oppure si
ritardino le scadenze, oppure si
forniscano strumenti alternati vi. Insomma, si faccia qualcosa
perché così non è davvero pensabile andare avanti».
Il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan lo definisce
«un paradosso tutto italiano»: «A
Piacenza l'Agenzia delle Entrate
non riesce a garantire un servizio adeguato, costringendo
l'utenza ad assembrarsi sotto la
calura estiva. A giugno gli uffici
erano aperti solo nelle mattine
di martedì e giovedì, a partire da
luglio però l'attività si è estesa anche nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, ma le file agli
sportelli e le code fuori dell'ingresso continuano a essere infinite». Rancan rilancia la necessità «della pace fiscale», un insieme di provvedimenti fra cui la
rottamazione di tutte le cartelle
esattoriali e interventi mirati di
saldo e stralcio. «Per ripartire imprenditori, lavoratori e famiglie
hanno bisogno di soldi, non di
tasse, burocrazia e terrorismo fiscale».
Libertà