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Marchio 'Bassa d'oro' e casello, tutti in trincea per difendere l'identita'

Data: 12/01/2019

Guidesi sul cambio di nome: «La nostra richiesta è logica e legittima» Passerini: «Si renda giustizia a un territorio che ha la sua dignità»

E' evidente il rammarico, tra gli amministratori della Bassa, per la notizia che il cambio di nome del casello dell'A1 di Guardamiglio - da "Piacenza Nord" a "Basso Lodigiano" - si profila come un percorso in salita. Una doccia fredda che arriva proprio mentre nasce il brand "Bassa d'oro", promosso dalla società informatica di Codogno "N3 - Hack for business", finalizzato a valorizzare il territorio attraverso aziende di eccellenza. L'area avrebbe dovuto essere identificata proprio dal nuovo nome del casello autostradale dell'A1 in " Basso Lodigiano", come annunciato prima di Natale da Guido Guidesi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Come emerso in seguito a un'interrogazione del parlamentare piacentino Tommaso Foti e di alcuni suoi colleghi di Fratelli d'Italia, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti avvierà un confronto con gli enti coinvolti e il nome attuale , "Piacenza Nord" potrebbe restare, affiancato dalla dicitura "Basso Lodigiano". Il cambio di nome rientrava in un'azione volta ad affermare l'identità della Bassa, che per amministratori e società N3, «è un territorio che, con "Bassa d'oro" si propone, compatto, sul mercato». La società, attraverso l'informatica e le nuove tecnologie, si è prefissata di illustrare la storia e la qualità del settore agroalimentare locale. Francesco Passerini, presidente della Provincia di Lodi e sindaco di Codogno, commenta positivamente l'iniziativa del brand: «Conosco i ragazzi di N3, sono stato da loro quando ho iniziato ad affrontare la questione della promozione del marketing territoriale. E' stato lì anche il sottosegretario Guidesi. Ci siamo trovati subito d'accordo nel convogliare "ragionamenti" sulla Bassa che si fanno da decenni e anche sui nostri obiettivi per la fiera appena trascorsa, come la promozione del latte locale, di un logo locale e della valorizzazione del territorio. Vantiamo eccellenze uniche, benché la nostra sia una provincia "giovane", di 25 anni, che ancora fatica a fare conoscere le proprie caratteristiche abbiamo tanto lavoro da fare». Sul nome del casello precisa: «Il discorso di ribattezzarlo "Basso Lodigiano" non è nato all'ultima fiera di Caselle Landi, dove il sindaco Luigi Bianchi l'ha giustamente rilanciato, ma se ne parlava da decenni. Si deve superare la frammentazione dei piccoli comuni e lavorare uniti per questa valorizzazione identitaria, una rinascita di qualcosa che c'è già ed esiste. Abbiamo diritto di essere identificati, spero quindi che la proposta di Guidesi passi. A me sembra di buon senso: non toglie niente a nessuno, è solo logica, si rende giustizia a un territorio che esiste ed ha la sua dignità. Non per niente ha ottenuto il consenso unanime dei sindaci. Ci sono ottimi rapporti col Piacentino, non c'è nessun "affronto". Nei mesi scorsi sono stati abbozzati anche discorsi di collaborazione e promozione turistica della "Valle del Po"». Il sottosegretario Guidesi osserva: «É bello vedere un'impresa innovativa, composta da giovani che, con il brand Bassa D'Oro, punta sul territorio dove risiede e sulla sua valorizzazione. Un esempio da imitare». E per il casello sottolinea: «Ho supportato la richiesta dei sindaci e intendo continuare a farlo perché legittima, per non dire logica, in quanto il casello si trova in Lombardia». Guidesi ricorda che per la modifica del nome in "Basso Lodigiano" «é stato espresso un parere tecnico positivo da parte del comitato Toponomastico Autostradale». E conclude: «Non si tratta di una questione campanilistica, ma di trovare una soluzione nel rispetto delle richieste legittime di un territorio che ha una storia, un'anima e un'identità molto forte e contraddistinta».

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