Nella sede dei Liberali piacentini una mostra fotografica sui gulag sovietici
«L'anno prossimo lo celebreremo
a dovere con una mostra o
con un grande evento». Con queste
parole il vicesindaco Elena
Baio ha chiuso al meglio i festeggiamenti
per il Giorno della Libertà.
Quest'anno è stata la prima
volta che Piacenza ha onorato
questa ricorrenza, nel giorno
del 9 novembre, anniversario della
caduta del muro di Berlino. Lo
ha fatto grazie all'impegno
dell'associazione dei Liberali Piacentini
"Luigi Einaudi", che nella
loro sede di via Cittadella hanno
dato vita a un pomeriggio legato
alla memoria del passato. La storia
è tornata viva nelle immagini
delle due mostre allestite per l'occasione
nelle sale della sede: le
fotografie hanno ripercorso i
drammatici avvenimenti dei lager
nazisti così come dei gulag
sovietici, nomi noti come Auschwitz
si sono mescolati ad altri
meno conosciuti come Spassk o
Akmola. «L'intento è proprio
quello di ricordare tutte le vittime
– ha detto Corrado Sforza Fogliani
durante le riflessioni offerte
dai Liberali dal titolo "Contro i totalitarismi passati e presenti" –
non solo quelle dei nazisti nei lager,
ma anche quelle dei sovietici,
che trucidarono 60 milioni di
persone del proprio popolo. L'anniversario
della caduta del muro
di Berlino serve proprio a questo,
fare chiarezza sulla storia, ricordare
tutta la verità su ciò che è accaduto
e a tramandarla alle future
generazioni. Il prossimo anno
saranno passati trent'anni da
questo importante fatto, imprescindibile
per la libertà dell'Europa».
Il vicesindaco Baio, in rappresentanza
della Giunta Comunale,
ha ringraziato i Liberali
«perché ci sono sempre quando
si tratta di porre l'attenzione sui
temi della libertà», e poi ha dunque promesso celebrazioni speciali
in vista del prossimo anno:
«Questo è stato il primo anno in
cui Piacenza ricorda questo giorno,
sono cose importanti sulle
quali noi ci siamo sempre, anche
attraverso la collaborazione di
persone come i Liberali piacentini».
Quindi, Tommaso Foti ha
ricordato «quando in passato abbattevamo
i muri di cartone per
simboleggiare la ritrovata libertà,
il giorno dell'abbattimento del
muro di Berlino quella libertà
l'abbiamo finalmente ottenuta.
Penso che alla base di questo
pensiero ci siano valori che l'Europa
deve recuperare se vogliamo
averla finalmente unita».
Libertà