Rassegna Stampa

NEL MOSAICO DI DIVIETI LA POLITICA E L'APOLOGIA DEL FAI DA ME

Data: 06/12/2020

Editoriale del Direttore di Libertà Pietro Visconti

Aggiunge il medesimo sindaco: ricordarsi tutti che lo scopo è evitare il peggio. Se ci si dimentica questo, o se si allontana a piacimento la complessità dell'operazione-difesa, si apre la strada alla babele delle rivendicazioni scomposte che è l'ultima cosa di cui c'è bisogno. L'equazione che abbiamo davanti è la seguente: a Natale, che é apoteosi di vicinanza non soltanto affettiva ma personale, nel senso di persone che desiderano stare accanto le une alle altre, il maledetto virus quest'anno richiede distanza. Ogni compromesso fa male al cuore. Per moltissimi - mai dimenticarlo - fa male anche al portafoglio, e non è un modo un po' volgare di dire guadagno ma qui si allude al lavoro, al reddito, al sostentamento, alla dignità economica. La verità è che ad ogni capitolo il Covid-19 ci propone una sfida da equilibristi. Siamo una città, una provincia, una nazione che finora hanno accettato con serietà questo schema faticosissimo e obbligato. Bisogna darne merito soprattutto a chi ne paga le conseguenze materiali, quelli delle attività chiuse, i "travolti" come abbiamo scritto varie volte. L'usura dello sforzo prolungato si fa sentire, e si capisce. Può darsi che venga da qui l'urlo ribelle della consigliera comunale Soresi, esponente di Fratelli d'Italia, che ha annunciato di voler violare le restrizioni in nome del diritto dei figli di vedere i nonni a Natale e viceversa, accompagnando il suo proposito con uno sprezzante "fantocci" rivolto a chi governa l'Italia. Soresi vuol pagare l'eventuale multa, poi dice che farà ricorso "e vediamo chi la vince". Toni garibaldini a volontà, insomma. L'apologia dell'illegittimità da parte di un'eletta nelle istituzioni colpisce. Perché sul diritto di denunciare l'"assurdità" di una regola non ci piove e nel caso specifico io stesso potrei essere d'accordo. Quel che non quadra è reagire con il fai-da-me. Immaginatevi se dieci baristi o ristoratori, o titolari di palestre, o gestori di teatri, dicessero io apro lo stesso perchè da me non si può contagiare nessuno, rispetto al massimo i protocolli e cosa volete di più. Non è accaduto, per fortuna. Anzi è accaduto che tre o quattro ristoratori siano stati scoperti con tavoli in funzione, per cene non consentite, ma nessuno ha rivendicato nulla, anzi uno di loro si è (meritoriamente) scusato a viso aperto. Soltanto così, riconoscendosi nel gioco di squadra anche quando lo schema non piace, ce la possiamo fare. L'urlo social di Soresi pare abbia avuto un discreto seguito appunto tra i frequentatori della rete. Ha avuto l'appoggio (ne riferiamo in cronaca) del deputato Foti, leader locale del partito della consigliera. I delusi e gli arrabbiati sono tanti ed è ovvio che un riflesso si produca a livello di rappresentanti del popolo. C'è però un'altra risposta al disagio, alle criticità dei provvedimenti anti-contagio. E' quella della sindaca Barbieri che, in consonanza significativa con il governatore Bonaccini di tutt'altra famiglia partitica, giudica sì "assurdo" l'isolamento dei Comuni nei giorni delle super-festività, ma al contempo ricorda che le regole vanno rispettate anche se non piacciono. Questa è la strada della politica all'altezza del momento drammatico che stiamo vivendo. Vedere i problemi e cercare, insieme, le possibili soluzioni. Non sappiamo se il "ripensamento" sollecitato riguardo alla trappola dei confini comunali troverà di qui a Natale uno sbocco pratico. Combinare quel po' di felicità possibile in questo finale di 2020 con la guardia alta contro il virus è il desiderio di tutti. Però non ci si arriva con iniziative individuali, e dando baldanzosamente appuntamento in tribunale per vedere chi ha ragione e chi ha torto. Occorre far prevalere il senso di coesione, l'obbligo dei doveri di solidarietà civica. In queste dieci giorni, poi, la politica faccia il massimo per adattare eventualmente lo schema rigido del Dpcm di venerdì in modo da ridurre le sofferenze delle persone più fragili. Può contare - io credo - sullo spirito di disciplina larghissimamente maggioritario degli italiani, piacentini in testa.

Libertà

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl