Rassegna Stampa

Rancan: 'Bene lo stop alla fusione' - Foti: 'Problemi anche sulla delibera'

Data: 31/10/2018

Il consigliere: «Percorso non condiviso». Il parlamentare: irregolarità sulla pubblicazione

l commenti sulla mancata fusione per incorporazione tra i comuni di San Pietro e Monticelli sono molteplici. Politicamente, dopo le esternazioni di Forza Italia di ieri con il commissario provinciale Jonathan Papamarenghi, ieri è stata la volta del consigliere regionale della Lega Matteo Rancan e del segretario della sezione della Bassa, Ugo Barbieri, che hanno dichiarato: «Ascoltare le istanze di una parte significativa della popolazione è sempre indice di grande intelligenza politica. Così è stato anche nel caso del passo indietro sulla fusione dei Comuni di San Pietro e Monticelli. Siamo soddisfatti dello stop. È prevalso l'atteggiamento responsabile di aver tenuto in considerazione i problemi dei cittadini. Ringraziamo i due sindaci per non essersi arroccati sulla propria posizione. Spesso la Regione fa pressioni affinché i Comuni si fondano, ma ciò deve avvenire nel quadro di percorsi condivisi e non basati su ragioni prettamente economiche». Anche il deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti ha voluto commentare, evidenziando una irregolarità, la decisione dei sindaci Manuela Sogni di San Pietro e Gimmi Distante di Monticelli di rinunciare al percorso che avrebbe portato al referendum del 25 novembre. «Bene hanno fatto i sindaci ad annullare il processo di fusione - dice Foti che proprio nei giorni scorsi aveva interessato a riguardo il Ministro dell'Interno e quello della Pubblica Amministrazione - essendosi all'evidenza accorti che vi erano anche grossi problemi sulla regolarità della pubblicazione della delibera di San Pietro. Il 4 ottobre il consiglio comunale di San Pietro ha assunto una deliberazione con la quale ha approvato il procedimento di fusione per incorporazione nel limitrofo comune di Monticelli, dichiarandola in quella sede immediatamente eseguibile. Nella relazione di pubblicazione-certificato di esecutività campeggia la data di esecutività del 15 ottobre, in aperto contrasto con quanto scritto nella delibera di consiglio, ove si evince con chiarezza che l'esecutività decorre dal giorno di approvazione della deliberazione. La contraddittorietà di quanto riportato nei documenti, ed anche in Albo pretorio, costituiscono un vizio tanto grave quanto illogico, creando grande incertezza rispetto ai termini temporali per garantire il diritto di eventuale impugnativa dell'atto in questione da parte di legittimi interessati. Nell'interrogazione presentata invitavo l'amministrazione comunale di San Pietro a provvedere al ritiro in autotutela della deliberazione, proprio per scongiurare un intervento sanzionatorio da parte degli organismi competenti. Erano ormai necessarie le procedure di verifica al fine di garantire il rispetto dei principi di legalità e di imparzialità economica che la pubblica amministrazione è tenuta ad applicare. Se si fosse proseguiti sulla strada intrapresa, sarebbe stato inevitabile l'intervento degli organismi ispettivi in capo al ministero della pubblica amministrazione». «Avere pronunciato la parola "fine" in questa vicenda - conclude il deputato di Fratelli d'Italia - quieterà gli animi dei cittadini legittimamente contrariati, ma non è detto che non determini spiacevoli conseguenze tecnico-amministrative al comune di San Pietro». Per il momento sia il sindaco Manuela Sogni, sia qualche rappresentante del gruppo di cittadini a favore della fusione, sia i cittadini contrari alla fusione, non vogliono rilasciare dichiarazioni, preferendo una pausa di riflessione prima di arrivare ad esternare un commento.

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