Rassegna Stampa

Senatore grillino si tiene la casa popolare

Data: 25/11/2020

L'inamovibile Emanuele Dessì

Guadagna 12mila euro al mese ma non molla l'immobile: "Mi hanno aumentato l'affitto"

C'è un parlamentare della repubblica italiana, remunerato in quanto tale con circa 12.500 euro netti al mese tra indennità, diaria e rimborsi, che vive in una casa popolare per cui paga un affitto di 700 euro. Appartiene - c'è bisogno di dirlo? - ai Cinque Stelle, quelli che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, cancellare i privilegi della casta e tutto il resto. Si chiama Emanuele Dessì ed è un romano di 56 anni. Di lui, sino a ieri, si sapeva che ha frequentato elementi della famiglia Spada (un video lo mostra mentre balla con uno del clan), che abitava in una casa di proprietà dell'Ater paganto 7,75 euro al mese e che era in ritardo con la "restituzione" al movimento dei 2.000 euro pattuiti al momento di candidarsi. Uno, insomma, che secondo i proclami di Luigi Di Maio e Vito Crimi non dovrebbe stare nel movimento, e invece ci ha piantato le tende, perché se cacciano quelli così, a Palazzo Madama il Governo non ha più i numeri per andare avanti. E' stato lo stesso Dessì a confermare di vivere ancora lì, in un immobile che dovrebbe andare a chi guadagna stipendi più bassi del suo. "La mia casa popolare? Quando sono diventato senatore ed ho iniziato ad avere un reddito, il mio affitto è passato a 700 euro al mese, che sto regolarmente pagando", ha rivendicato con orgoglio ai microfoni di Radio Cusano Campus. (I soldi al movimento, invece, continua a non darli: secondo il loro sito non versa un euro dal novembre 2019). Facile, per Tommaso Foti di Fdi, infilzare uno così: "Se il grillino Dessì lasciasse l'alloggio di edilizia residenziale pubblica, questo potrebbe essere destinato ad una famiglia di sfrattati, di certo più bisognosa di lui". Ma Dessì ha una soluzione pure per quello: gli sfratti non debbono esserci, nemmeno per chi non paga. "Non potrei immaginare ufficiali giudiziari che vanno in giro a fare sequestri e sfratti esecutivi in piena emergenza a gennaio-febbraio", dice. E pazienza se lui e i suoi compari non hanno trovato i soldi per ripagare degli affitti mancati i proprietari degli immobili, che intanto versano le tasse sul mattone. "C'è massimo rispetto per i creditori e i proprietari immobiliari, era prevista una compensazione per loro, però il decreto Ristori è arrivato con un plafond già esaurito", ha spiegato. Così lo Stato rappresentato da Dessì continua a requisire le case e lui continua a vivere nell'appartamento pubblico destinato a chi guadagna un decimo del suo stipendio. Bella la vita, quando sei uno dei senatori che tengono in piedi il governo.

Libero 

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