Il commissario regionale Bignami verso la Meloni e campagna acquisti del governatore. Papamarenghi: «Così si rischia un bagno di sangue»
Il sorpasso (e allungo) di Fratelli d'Italia nei sondaggi, l'addio
del governatore Toti, il progetto di
una federazione di centro lanciato da Berlusconi. Forza Italia rischia l'implosione con la funesta
prospettiva di un «bagno di sangue» alle prossime elezioni Regionali (e, chissà, alle Politiche).
Due le circostanze che contribuiscono a rendere ancor più incerte le sorti degli azzurri anche a
Piacenza: il vociferato passaggio
del commissario regionale Galeazzo Bignami al partito della
Meloni, il cui annuncio sarebbe
già in calendario per settembre;
e la "campagna acquisti" che il
neonato movimento del governatore ligure, "Cambiamo!", ha avviato anche sul nostro territorio.
«Non c'è dubbio che sia un momento di grossa difficoltà e certe
scelte a ridosso delle Regionali ci
fanno rischiare un "bagno di sangue" - ammette il commissario
provinciale di Forza Italia Jonathan Papamarenghi -. Andrò controcorrente, ma penso che questo periodo possa diventare invece un'occasione di rilancio. Si
possono anche perdere dei voti,
ma non i valori. Credo che alla
lunga mantenersi saldi su quelle
posizioni moderate che ci hanno
sempre contraddistinto ci darà
ragione».
Un ottimismo, quello del commissario provinciale, che tuttavia
stride con quanto sta accadendo
sul pianeta forzista. L'indiscrezione che fa più scalpore in questi
giorni - ripresa di recente anche
dal Corsera - è quella legata a Bignami, prossimo a seguire le orme di tanti che in questi mesi
hanno abbandonato FI per trasferirsi armi e bagagli alla corte
della Meloni (uno degli ultimi a
Piacenza è stato il consigliere regionale Fabio Callori). «Il mio
cuore? Batte a destra, sarei ipocrita a dire che mi sento un centrista, vista la storia della mia famiglia (il padre Marcello è stato nella direzione dell'Msi e di An, ndr)»
ha dichiarato nei giorni scorsi il commissario regionale. La possibilità che ciò accada - per alcuni
già una certezza - sta creando apprensione da Piacenza e Rimini.
E' lampante, infatti, come a Bignami si possa accodare una consistente fetta del partito a livello
emiliano romagnolo.
E poi c'è Toti. La sua associazione, giudicata incompatibile con
FI dagli stessi piani alti azzurri, sta
cercando di mettere radici nei vari territori in vista delle scadenze
elettorali. Ed è per questo che nei
giorni scorsi ci sarebbero stati abboccamenti tra Francesca Gamberini, la coordinatrice di Forza
Italia di Parma che ha già deciso
di seguire l'avventura del presidente della Regione Liguria, e alcuni amministratori piacentini.
Al momento però, in una fase
estremamente caotica, sembra
che il progetto di Toti non stia facendo breccia dalle nostre parti.
«Non condivido la mossa di Toti
per due ragioni, da un punto di vista etico perché senza Berlusconi, nessuno saprebbe chi è. E dal
punto di vista politico per questioni di valori che non vanno dispersi in altri soggetti» ha aggiunto Papamarenghi. Non la condivide nemmeno Mauro Saccardi,
consigliere comunale del gruppo
misto ma fedele a Forza Italia:
«Toti non sa cosa sia la gratitudine - attacca Saccardi -. Io sono
sempre stato iscritto a Forza Italia e qui rimango. Certo, sono
preoccupato soprattutto perché
da noi, ad esempio, non si fa alcuna attività. Spero in un cambiamento prima che sia troppo tardi». Il vicecommissario Antonio
Agogliati (ex senatore ed ex consigliere regionale) è tranchant:
«La politica non è calciomercato,
dove uno cambia casacca per
convenienza - osserva - da quando Forza Italia esiste ho sempre
condiviso programmi e ideali anche se ammetto che negli ultimi
tempi si poteva essere più incisivi nell'azione. Io non lascio un
partito per aderire alla cieca ad altre formazioni. E poi chi è uscito,
come Fitto, si è visto che fine ha
fatto». «Sono salda in Forza Italia
- afferma Paola Pizzelli, vicesindaco di Fiorenzuola - berlusconiana fino alla morte. Certo è un
periodo difficile, ma sono ottimista. Come la Lega è stata a lungo
al 4%, penso che anche noi possiamo tornare ai fasti di un tempo». Su posizioni attendiste Michele Giardino, consigliere comunale: «Resto in Forza Italia perché
la mia area di riferimento è quella moderata, equilibrata. L'Italia
non si può polarizzare tra sovranisti e progressisti. Vedremo cosa accadrà».
E mentre Forza Italia arranca, sulla sponda Fratelli d'Italia si gongola: in un post su Facebook l'altro giorno il deputato Tommaso
Foti, nell'annunciare la festa "tricolore" a Pecorara il 31 agosto, ha
pubblicato la schermata delle ultime intenzioni di voto con Forza
Italia al 6,5% e Fratelli d'Italia
all'8%. «L'obiettivo del 10% è quasi raggiunto. Ci date una mano
per arrivarci entro fine agosto?»
scrive.
Libertà