Rassegna Stampa

Tentazioni FdI e Toti l'agonia di Forza Italia 'Ma noi resistiamo'

Data: 11/08/2019

Il commissario regionale Bignami verso la Meloni e campagna acquisti del governatore. Papamarenghi: «Così si rischia un bagno di sangue»

Il sorpasso (e allungo) di Fratelli d'Italia nei sondaggi, l'addio del governatore Toti, il progetto di una federazione di centro lanciato da Berlusconi. Forza Italia rischia l'implosione con la funesta prospettiva di un «bagno di sangue» alle prossime elezioni Regionali (e, chissà, alle Politiche). Due le circostanze che contribuiscono a rendere ancor più incerte le sorti degli azzurri anche a Piacenza: il vociferato passaggio del commissario regionale Galeazzo Bignami al partito della Meloni, il cui annuncio sarebbe già in calendario per settembre; e la "campagna acquisti" che il neonato movimento del governatore ligure, "Cambiamo!", ha avviato anche sul nostro territorio. «Non c'è dubbio che sia un momento di grossa difficoltà e certe scelte a ridosso delle Regionali ci fanno rischiare un "bagno di sangue" - ammette il commissario provinciale di Forza Italia Jonathan Papamarenghi -. Andrò controcorrente, ma penso che questo periodo possa diventare invece un'occasione di rilancio. Si possono anche perdere dei voti, ma non i valori. Credo che alla lunga mantenersi saldi su quelle posizioni moderate che ci hanno sempre contraddistinto ci darà ragione». Un ottimismo, quello del commissario provinciale, che tuttavia stride con quanto sta accadendo sul pianeta forzista. L'indiscrezione che fa più scalpore in questi giorni - ripresa di recente anche dal Corsera - è quella legata a Bignami, prossimo a seguire le orme di tanti che in questi mesi hanno abbandonato FI per trasferirsi armi e bagagli alla corte della Meloni (uno degli ultimi a Piacenza è stato il consigliere regionale Fabio Callori). «Il mio cuore? Batte a destra, sarei ipocrita a dire che mi sento un centrista, vista la storia della mia famiglia (il padre Marcello è stato nella direzione dell'Msi e di An, ndr)» ha dichiarato nei giorni scorsi il commissario regionale. La possibilità che ciò accada - per alcuni già una certezza - sta creando apprensione da Piacenza e Rimini. E' lampante, infatti, come a Bignami si possa accodare una consistente fetta del partito a livello emiliano romagnolo. E poi c'è Toti. La sua associazione, giudicata incompatibile con FI dagli stessi piani alti azzurri, sta cercando di mettere radici nei vari territori in vista delle scadenze elettorali. Ed è per questo che nei giorni scorsi ci sarebbero stati abboccamenti tra Francesca Gamberini, la coordinatrice di Forza Italia di Parma che ha già deciso di seguire l'avventura del presidente della Regione Liguria, e alcuni amministratori piacentini. Al momento però, in una fase estremamente caotica, sembra che il progetto di Toti non stia facendo breccia dalle nostre parti. «Non condivido la mossa di Toti per due ragioni, da un punto di vista etico perché senza Berlusconi, nessuno saprebbe chi è. E dal punto di vista politico per questioni di valori che non vanno dispersi in altri soggetti» ha aggiunto Papamarenghi. Non la condivide nemmeno Mauro Saccardi, consigliere comunale del gruppo misto ma fedele a Forza Italia: «Toti non sa cosa sia la gratitudine - attacca Saccardi -. Io sono sempre stato iscritto a Forza Italia e qui rimango. Certo, sono preoccupato soprattutto perché da noi, ad esempio, non si fa alcuna attività. Spero in un cambiamento prima che sia troppo tardi». Il vicecommissario Antonio Agogliati (ex senatore ed ex consigliere regionale) è tranchant: «La politica non è calciomercato, dove uno cambia casacca per convenienza - osserva - da quando Forza Italia esiste ho sempre condiviso programmi e ideali anche se ammetto che negli ultimi tempi si poteva essere più incisivi nell'azione. Io non lascio un partito per aderire alla cieca ad altre formazioni. E poi chi è uscito, come Fitto, si è visto che fine ha fatto». «Sono salda in Forza Italia - afferma Paola Pizzelli, vicesindaco di Fiorenzuola - berlusconiana fino alla morte. Certo è un periodo difficile, ma sono ottimista. Come la Lega è stata a lungo al 4%, penso che anche noi possiamo tornare ai fasti di un tempo». Su posizioni attendiste Michele Giardino, consigliere comunale: «Resto in Forza Italia perché la mia area di riferimento è quella moderata, equilibrata. L'Italia non si può polarizzare tra sovranisti e progressisti. Vedremo cosa accadrà». E mentre Forza Italia arranca, sulla sponda Fratelli d'Italia si gongola: in un post su Facebook l'altro giorno il deputato Tommaso Foti, nell'annunciare la festa "tricolore" a Pecorara il 31 agosto, ha pubblicato la schermata delle ultime intenzioni di voto con Forza Italia al 6,5% e Fratelli d'Italia all'8%. «L'obiettivo del 10% è quasi raggiunto. Ci date una mano per arrivarci entro fine agosto?» scrive.

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