Rassegna Stampa

Terrepadane e 8 piani edilizi il Comune e i dossier sospesi

Data: 18/05/2020

L'emergenza Covid ha congelato molte pratiche urbanistiche Tra cui anche Pertite, Berzolla e Piazza Cittadella. Che fare ora?

Dove eravamo rimasti? L'improvviso insorgere dell'epidemia del Coronavirus ha costretto la giunta a congelare una serie di partite amministrative di indubbia rilevanza per concentrarsi, in questi mesi, sulla prioritaria gestione dell'emergenza sanitaria. Sembra trascorsa un'eternità da quel periodo di inizio anno in cui a Palazzo Mercanti e negli ambienti della politica si discuteva in modo serrato dell'abbuffata di piani edilizi e commerciali, del maxipiano di Terrepadane, del futuro dell'ex Pertite. Ma anche di come ridare slancio al mercato bisettimanale o, ancora, di come animare con eventi la primavera-estate del nostro centro. Ora, con l'epidemia che pare rallentare, molti di questi temi tornano di stretta attualità. E' dunque il caso di chiedersi: dove eravamo rimasti? Ecco allora una carrellata di pratiche cui l'amministrazione è chiamata a rimettere mano. Nella consapevolezza che, rispetto a febbraio, il quadro economico e sociale del nostro territorio è profondamente mutato. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 gli uffici tecnici dell'Urbanistica avevano avviato le istruttorie di ben otto piani edilizi proposti dai privati che avevano portato con sè una scia di polemiche non indifferente, soprattutto per il proliferare di strutture commerciali. Per gli otto piani che seguono l'istruttoria va ancora conclusa e successivamente è previsto il passaggio in consiglio comunale. L'impressione è che il Comune debba fare una ricognizione con i proponenti dal momento che le condizioni di mercato possono essere cambiate e non soddisfare più gli stessi. 

Veggioletta 
Un piano alla Veggioletta riguarda la Galnea, un campo triangolare di 36mila metri quadrati all'imbocco della Gragnana, la strada parallela al tratto di tangenziale che porta al ponte Palladini. La proprietà (società Bassanetti) proponeva un mix di produttivo, uffici e commerciale (medie strutture, negozi di vicinato, ristorazione e anche un benzinaio) distribuito su cinque edifici.  

Corso Europa 
In Corso Europa erano in gioco due lotti edificabili che affacciano su entrambi i lati della strada tra la rotonda con via Gardella e quella con via madre Teresa. La proposta della proprietà (le società immobiliari che fanno capo all'imprenditore Gian Guido D'Agostini) è di convertire a commerciale (non alimentare) e a uffici la destinazione attualmente autorizzata che è invece a un residenziale che non incontra l'interesse del mercato.

Borgotrebbia 
A Borgotrebbia l'area di intervento è quella dell'ex maneggio lungo via Trebbia: 13.500 metri di superficie fondiaria tra via Cassinari e via Richetti. La proprietà, l'impresa edile Raimondi, proponeva una lottizzazione (carico urbanistico sui 4mila metri quadrati) prevalentemente residenziale su otto costruzioni: quattro ville bifamiliari, una singola, due unità quadrifamiliari e, sul versante di via Trebbia, una palazzina di tre piani con negozi di vicinato al piano terreno (400 metri) e appartamenti al primo e secondo piano. In totale 30 unità. Come opere di compensazione ambientale si proponeva, oltre alla cessione di verde, strade e parcheggi, la realizzazione nel "campone", che è del Comune, di un giardino pubblico attrezzato.

Via Einaudi 
In via Einaudi la C&P di Carlo Ponzini possiede, accanto alla caserma Lusignani, un'area di 13mila metri quadrati candidata a ospitare un "piccolo parco commerciale" distribuito su quattro fabbricati: tre di mille metri l'uno e 750 di superficie di vendita (uno di generi alimentari, due no) e uno di 450 metri da adibire a pubblico esercizio. Di 3.500 metri quadrati il carico urbanistico, non supera i 2.500 metri la superficie di vendita. Oltre a spazi a verde e ricreativi, si aprirebbe un accesso stradale dalla rotonda tra la tangenziale e via Einaudi, così da raggiungere via Emilia Pavese. 

Le ex caserme 
Le ex caserme Alfieri e Cella tra via Benedettine e via Abbondanza sono oggetto di un piano di recupero. Area di 16mila metri quadrati con proposta a prevalenza residenziale, più commerciale (pubblici esercizi, commercio di vicinato o specializzato, artigianato di servizio alla persona) e terziario. 

Orti via Campesio 
La proprietà degli ex orti di via Campesio ha presentato in Comune un piano per la realizzazione di 7 immobili residenziali di altezza non sopra i 15 metri, e di taglio differente: tre sono di 500 metri quadrati, uno di 700, due di 900 e il più grande 1.250, per un totale di 5.250 metri di superficie edificabile pari al 35% del totale. 

Aree Camuzzi 
Nelle aree ex Camuzzi di via Morigi e via Rigolli-corso Europa una lottizzazione di 100mila metri quadrati, con in dote 16mila metri quadri di insediamenti commerciali (4 medie strutture), 4mila di abita zioni (fino a 40 appartamenti), più di 30mila tra nuove strade e parcheggi, ma anche 35mila metri di verde pubblico.

Via Caorsana 
In via Caorsana, nella sede dell'ex ditta Varani un intervento del carico urbanistic di 8.800 metri quadrati oper ospitare un fabbricato di 2.500 metri di superficie di vendita non alimentare. Lungo il lato di via Caorsana verrà collocata una dotazione a verde alberato, con filari autoctoni e siepi. 

Terrepadane 
Non si dimentichi Terrepadane, il maxi piano urbanistico del Consorzio agrario che insiste su un'area di 130mila metri quadrati. Dopo un lungo tira e molla sulle quote di commerciale e modifiche varie, manca ancora l'accordo di programma. Prima dell'emergenza Covid il dialogo tra Comune e Consorzio si era interrotto per una questione legata al soggetto competente a trattare. I recenti sviluppi legati alla possibilità di fusione di Terrepadane in un una compagine societaria più ampia con altri consorzi, ipotesi non ancora del tutto scongiurata, ha reso ancor più accidentato il percorso. Ad oggi non è ancora possibile dire se il piano arriverà a conclusione. 

Ex Pertite 
Da anni si trascina la vicenda dell'ex Pertite, la vasta area della città che il Comune conta di far diventare un polmone verde. Nei giorni scorsi il parlamentare di Fdi Foti ha suggerito che «ora potrebbe il Ministero della Difesa stabilire il suo trasferimento in proprietà al comune di Piacenza, destinando le risorse necessarie per l'abbattimento dei manufatti che insistono sull'area e quelle necessarie alla realizzazione in altro luogo della pista per la prova carri».  

Vallo e Bando Periferie 
Da ultimo altre due questioni rimaste in sospeso: l'area del Vallo che corre lungo la via XXIV Maggio ed il Castello Farnesiana e il futuro dei 9 milioni di euro che il Governo ha a suo tempo stanziato per la riqualificazione delle periferie. Da queste ultime risorse dipendono anche il futuro del Berzolla e di piazza Cittadella. 

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