L'emergenza Covid ha congelato molte pratiche urbanistiche Tra cui anche Pertite, Berzolla e Piazza Cittadella. Che fare ora?
Dove eravamo rimasti? L'improvviso insorgere dell'epidemia
del Coronavirus ha costretto la
giunta a congelare una serie di partite amministrative di indubbia rilevanza per concentrarsi, in questi mesi, sulla prioritaria gestione
dell'emergenza sanitaria.
Sembra trascorsa un'eternità da
quel periodo di inizio anno in cui
a Palazzo Mercanti e negli ambienti della politica si discuteva in
modo serrato dell'abbuffata di piani edilizi e commerciali, del maxipiano di Terrepadane, del futuro
dell'ex Pertite. Ma anche di come
ridare slancio al mercato bisettimanale o, ancora, di come animare con eventi la primavera-estate
del nostro centro. Ora, con l'epidemia che pare rallentare, molti di
questi temi tornano di stretta attualità. E' dunque il caso di chiedersi: dove eravamo rimasti? Ecco
allora una carrellata di pratiche cui
l'amministrazione è chiamata a rimettere mano. Nella consapevolezza che, rispetto a febbraio, il
quadro economico e sociale del
nostro territorio è profondamente mutato.
Tra la fine del 2019 e l'inizio del
2020 gli uffici tecnici dell'Urbanistica avevano avviato le istruttorie
di ben otto piani edilizi proposti
dai privati che avevano portato con
sè una scia di polemiche non indifferente, soprattutto per il proliferare di strutture commerciali. Per
gli otto piani che seguono l'istruttoria va ancora conclusa e successivamente è previsto il passaggio
in consiglio comunale. L'impressione è che il Comune debba fare
una ricognizione con i proponenti dal momento che le condizioni
di mercato possono essere cambiate e non soddisfare più gli stessi.
Veggioletta
Un piano alla Veggioletta riguarda
la Galnea, un campo triangolare di
36mila metri quadrati all'imbocco della Gragnana, la strada parallela al tratto di tangenziale che porta al ponte Palladini. La proprietà
(società Bassanetti) proponeva un
mix di produttivo, uffici e commerciale (medie strutture, negozi di vicinato, ristorazione e anche un
benzinaio) distribuito su cinque
edifici.
Corso Europa
In Corso Europa erano in gioco
due lotti edificabili che affacciano
su entrambi i lati della strada tra la
rotonda con via Gardella e quella
con via madre Teresa. La proposta
della proprietà (le società immobiliari che fanno capo all'imprenditore Gian Guido D'Agostini) è di
convertire a commerciale (non alimentare) e a uffici la destinazione
attualmente autorizzata che è invece a un residenziale che non incontra l'interesse del mercato.
Borgotrebbia
A Borgotrebbia l'area di intervento è quella dell'ex maneggio lungo
via Trebbia: 13.500 metri di superficie fondiaria tra via Cassinari e via
Richetti. La proprietà, l'impresa
edile Raimondi, proponeva una
lottizzazione (carico urbanistico
sui 4mila metri quadrati) prevalentemente residenziale su otto costruzioni: quattro ville bifamiliari,
una singola, due unità quadrifamiliari e, sul versante di via Trebbia, una palazzina di tre piani con
negozi di vicinato al piano terreno
(400 metri) e appartamenti al primo e secondo piano. In totale 30
unità. Come opere di compensazione ambientale si proponeva, oltre alla cessione di verde, strade e
parcheggi, la realizzazione nel
"campone", che è del Comune, di
un giardino pubblico attrezzato.
Via Einaudi
In via Einaudi la C&P di Carlo Ponzini possiede, accanto alla caserma Lusignani, un'area di 13mila
metri quadrati candidata a ospitare un "piccolo parco commerciale" distribuito su quattro fabbricati: tre di mille metri l'uno e 750 di
superficie di vendita (uno di generi alimentari, due no) e uno di 450
metri da adibire a pubblico esercizio. Di 3.500 metri quadrati il carico urbanistico, non supera i 2.500
metri la superficie di vendita. Oltre a spazi a verde e ricreativi, si
aprirebbe un accesso stradale dalla rotonda tra la tangenziale e via
Einaudi, così da raggiungere via
Emilia Pavese.
Le ex caserme
Le ex caserme Alfieri e Cella tra via
Benedettine e via Abbondanza sono oggetto di un piano di recupero. Area di 16mila metri quadrati
con proposta a prevalenza residenziale, più commerciale (pubblici esercizi, commercio di vicinato o specializzato, artigianato di
servizio alla persona) e terziario.
Orti via Campesio
La proprietà degli ex orti di via
Campesio ha presentato in Comune un piano per la realizzazione di
7 immobili residenziali di altezza
non sopra i 15 metri, e di taglio differente: tre sono di 500 metri quadrati, uno di 700, due di 900 e il più
grande 1.250, per un totale di 5.250
metri di superficie edificabile pari
al 35% del totale.
Aree Camuzzi
Nelle aree ex Camuzzi di via Morigi e via Rigolli-corso Europa una
lottizzazione di 100mila metri quadrati, con in dote 16mila metri quadri di insediamenti commerciali
(4 medie strutture), 4mila di abita zioni (fino a 40 appartamenti), più
di 30mila tra nuove strade e parcheggi, ma anche 35mila metri di
verde pubblico.
Via Caorsana
In via Caorsana, nella sede dell'ex
ditta Varani un intervento del carico urbanistic di 8.800 metri quadrati oper ospitare un fabbricato
di 2.500 metri di superficie di vendita non alimentare. Lungo il lato
di via Caorsana verrà collocata una
dotazione a verde alberato, con filari autoctoni e siepi.
Terrepadane
Non si dimentichi Terrepadane, il
maxi piano urbanistico del Consorzio agrario che insiste su
un'area di 130mila metri quadrati. Dopo un lungo tira e molla sulle quote di commerciale e modifiche varie, manca ancora l'accordo
di programma. Prima dell'emergenza Covid il dialogo tra Comune e Consorzio si era interrotto per
una questione legata al soggetto
competente a trattare. I recenti sviluppi legati alla possibilità di fusione di Terrepadane in un una compagine societaria più ampia con
altri consorzi, ipotesi non ancora
del tutto scongiurata, ha reso ancor più accidentato il percorso. Ad
oggi non è ancora possibile dire se
il piano arriverà a conclusione.
Ex Pertite
Da anni si trascina la vicenda
dell'ex Pertite, la vasta area della
città che il Comune conta di far diventare un polmone verde. Nei
giorni scorsi il parlamentare di Fdi
Foti ha suggerito che «ora potrebbe il Ministero della Difesa stabilire il suo trasferimento in proprietà al comune di Piacenza, destinando le risorse necessarie per
l'abbattimento dei manufatti che
insistono sull'area e quelle necessarie alla realizzazione in altro luogo della pista per la prova carri».
Vallo e Bando Periferie
Da ultimo altre due questioni rimaste in sospeso: l'area del Vallo
che corre lungo la via XXIV Maggio ed il Castello Farnesiana e il futuro dei 9 milioni di euro che il Governo ha a suo tempo stanziato per
la riqualificazione delle periferie.
Da queste ultime risorse dipendono anche il futuro del Berzolla e di
piazza Cittadella.
Libertà