Rassegna Stampa

Contro il Festival sessismo e razzismo

Data: 22/07/2017

SANTARCANGELO LA DIRETTRICE NEKLYAEVA SI RIBELLA ALLE CRITICHE 
«Contro il Festival sessismo e razzismo» 

IL CENTRODESTRA vuole far calare il sipario sul Festival del teatro di Santarcangelo. O, quanto meno, ridurre drasticamente i contributi pubblici erogati alla manifestazione. Dopo l'interrogazione al ministero del parlamentare leghista Fedriga e quella alla Regione del consigliere Foti di Fratelli d'Italia, anche Forza Italia lancia l'attacco. Con un'interrogazione i consiglieri azzurri Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi chiedono alla Regione di «ripensare all'entità del finanziamento erogato al Festival di Santarcangelo». Non solo: vogliono sapere «quali siano stati i criteri utilizzati per la scelta degli artisti e degli spettacoli», e anche a quanto ammonti il compenso della direttrice artistica. Di fronte alle accuse sferrate dal centrodestra, ieri ha rotto il silenzio la stessa direttrice della manifestazione, Eva Neklyaeva (nella foto con il sindaco Alice Parma), da un anno direttrice artistica. La Neklyaeva ricorda prima di tutto i numeri di questa 47esima edizione: 22mila persone agli spettacoli e alle varie performance, incluse quelle gratuite, con un incremento del 45% sulla vendita dei biglietti (sono stati llmila i paganti). Dati alla mano «questo Festival è stato un clamoroso successo di pubblico». E sugli spettacoli più controversi, la Neklyaeva non ammette repliche: «Gli attacchi al Festival si sono concentrati sulle tematiche legate alle politiche di genere e alla sessualità, con l'obiettivo di colpire la seria ricerca compiuta da alcuni artisti invitati. Ne è esempio il Museum of Nonhumanity (Museo della non-umanità), dedicato alla storia delle ineguaglianze all'interno della società, inaugurato dall'ex ministro Kyenge che fu definita un orango da un esponente leghiste. Alcune critiche non erano rivolte ai lavori presentati al Festival, ma piuttosto sulla sessualità dei performer, come nel caso della musicista Baby Dee: un atto discriminatorio e sessista, che sarebbe qualificato come incitamento all'odio». Per la Neklyaeva «il Festival di Santarcangelo assicura uno spazio di libertà d'espressione, e il diritto degli artisti di affrontare temi che trovano rilevanti nella nostra società. La libertà dalla censura è alla base dell'arte contemporanea. Riteniamo inaccettabile che un potere politico si senta in diritto di interferire con questo lavoro, con giudizi circa ciò che è vera cultura o invece pseudocultura. E questi attacchi provengono spesso da chi non ha assistito a un solo spettacolo».

Resto del Carlino Rimini

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TommasoFoti
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