Rassegna Stampa

E.ROMAGNA: SI' UNANIME A PROPOSTA PD PER PICCOLI ESERCIZI COMMERCIALI

Data: 28/11/2017

I piccoli esercizi polifunzionali delle zone svantaggiate della regione hanno la loro legge. Con una condivisione trasversale e un voto all'unanimita', l'Aula ha infatti dato il proprio via libera alla norma che finanziera' e agevolera' con sgravi fiscali tutti i negozi polifunzionali che nelle zone montane o rurali fungono da veri e propri presidi sociali. Il progetto di legge, che vede come primo firmatario Alessandro Cardinali per il Partito democratico e Igor Taruffi per Sinistra italiana, ha messo tutti d'accordo e ha accolto al suo interno anche le proposte, avanzate durante l'esame in Aula, dalle opposizioni. Accolti anche cinque emendamenti: due presentati dal relatore di minoranza Gabriele Delmonte della Lega nord, due di Tommaso Foti di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale e uno del Movimento 5 stelle a firma Andrea Bertani ma sub emendato, in due punti, dal relatore di maggioranza Gian Luigi Molinari (Pd).

Soddisfatta anche Sinistra italiana che con Yuri Torri ha evidenziato come questa legge compia "un tratto di strada e non tutta. Ha due pregi: e' un provvedimento specifico e diretto e derivato da un lavoro condiviso, trasversale dell'Aula verso l'esterno. La strada pero' e' ancora lunga perche' servirebbero progetti complessivi per risolvere i tanti problemi della montagna". Mentre Taruffi ha voluto ricordare come la "crisi abbia colpito soprattutto i piccoli esercizi e quindi questa legge ha il merito di mandare un segnale a questo comparto e ai territori piu' svantaggiati. Fondamentali saranno le risorse che verranno stanziate". L'emendamento dei 5 stelle, modificato dal Pd, introduce il divieto di ospitare nuove slot all'interno degli esercizi e il divieto di rinnovare i contratti pena la revoca dei contributi. "L'unico dubbio che ci rimane- ha affermato Bertanie' quello che le risorse per finanziare questa legge arrivino da altri capitoli. Faremo le valutazioni in sede di bilancio". E' una legge che da' un segnale a quei territori, ha invece specificato Foti (Fdi-An), ma "per risolvere i problemi della montagna servono azioni piu' complessive, anche a livello nazionale". 

(ITALPRESS)

Ora, rimarca il segretario dem Paolo Calvano, "la palla passa alla Giunta che dovra' definire i criteri di finanziamento cercando, insieme all'Assemblea, le risorse per far partire i primi bandi". Nello stesso solco si muove anche Sinistra italiana. "I piccoli esercizi commerciali dell'Appennino non hanno solo una valenza economica- affermano Igor Taruffi e Yuri Torri- ma spesso sono anche un presidio sociale". In questi anni di crisi, pero', "non c'e' stata la dovuta attenzione" a un settore che "ha perso un numero significativo di posti di lavoro. Oggi e' stato fatto un primo passo", affermano gli esponenti SI, che reclamano pero' "un sostegno anche all'interno del prossimo bilancio, perche' si proceda con progetti complessivi di rilancio dell'Appennino". Il tema delle risorse viene sottolineato anche da Tommaso Foti di Fratelli d'Italia. "Dopo il testo servono i fondi- avverteper dare un segnale alle zone montane e mettere in pratica quanto scritto su carta". Dal canto suo, Corsini assicura che nei primi mesi del 2018 sara' convocata la Conferenza programmatica sull'Appennino e promette il coinvolgimento dell'Assemblea. A un provvedimento generale sulla montagna punta anche il capogruppo di Forza Italia, Galeazzo Bignami, che si dice pronto a discuterne. 

(San/ Dire)

I piccoli esercizi polifunzionali delle zone svantaggiate della regione hanno la loro legge. Con una condivisione trasversale e un voto all'unanimità, l'Aula dell'Emilia-Romagna ha infatti dato il proprio via libera alla norma che finanzierà e agevolerà con sgravi fiscali tutti i negozi polifunzionali che nelle zone montane o rurali fungono da veri e propri presidi sociali. Il progetto di legge, che vede come primo firmatario Alessandro Cardinali per il Partito democratico e Igor Taruffi per Sinistra italiana, ha messo tutti d'accordo e ha accolto al suo interno anche le proposte, avanzate durante l'esame in Aula, dalle opposizioni. Accolti anche cinque emendamenti: due presentati dal relatore di minoranza Gabriele Delmonte della Lega nord, due di Tommaso Foti di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale e uno del Movimento 5 stelle a firma Andrea Bertani ma sub emendato, in due punti, dal relatore di maggioranza Gian Luigi Molinari (Pd). "Abbiamo deciso di intervenire modificando due leggi esistenti- ha esordito Molinari nel presentare all'Assemblea il progetto di legge- invece di creare una legge specifica. Le modifiche riguardano la legge regionale 14 del 1998 e la 41 del 1997. La proposta è finalizzata a salvaguardare i piccoli negozi di vicinato che si trovano in zone svantaggiante del territorio, nella consapevolezza della loro importanza non solo economica, dato che in molti casi svolgono una funzione di autentico presidio sociale. Si vuole favorire- aggiunge Molinari- sia l'attività di quelli che sono tuttora in attività sia l'insediamento di nuovi negozi proprio puntando sulla polifunzionalità, in particolare grazie alla vendita di servizi di interesse pubblico anche attraverso convenzioni con soggetti pubblici e privati. Decisivo sarà il ruolo dei Comuni, in particolare nell'assicurare le agevolazioni fiscali e nell'assegnare i contributi".

Soddisfatta anche Sinistra italiana che con Yuri Torri ha evidenziato come questa legge compia "un tratto di strada e non tutta. Ha due pregi: è un provvedimento specifico e diretto e derivato da un lavoro condiviso, trasversale dell'Aula verso l'esterno. La strada però è ancora lunga perché servirebbero progetti complessivi per risolvere i tanti problemi della montagna". Mentre Taruffi ha voluto ricordare come la "crisi abbia colpito soprattutto i piccoli esercizi e quindi questa legge ha il merito di mandare un segnale a questo comparto e ai territori più svantaggiati. Fondamentali saranno le risorse che verranno stanziate". L'emendamento dei 5 stelle, modificato dal Pd, introduce il divieto di ospitare nuove slot all'interno degli esercizi e il divieto di rinnovare i contratti pena la revoca dei contributi. "L'unico dubbio che ci rimane- ha affermato Bertani- è quello che le risorse per finanziare questa legge arrivino da altri capitoli. Faremo le valutazioni in sede di bilancio". E' una legge che dà un segnale a quei territori, ha invece specificato Foti (Fdi-An), ma "per risolvere i problemi della montagna servono azioni più complessive, anche a livello nazionale".

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