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Foti: 'Muti stecca, Verdi fu anche e soprattutto piacentino'

Data: 15/09/2017

Accade a Piacenza. Il maestro Riccardo Muti stecca e in un'intervista afferma che solo Parma e Busseto sono le terre di Verdi. Solo quelle della provincia di Parma. «Un fatto non vero – commenta il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Tommaso Foti - l'ennesimo schiaffo per il nostro territorio. Spiace che il maestro Muti, in un'intervista alla Gazzetta di Parma del 14 settembre, circoscriva alla città di Parma e al comune di Busseto il confine delle terre del Genio, ovvero di Giuseppe Verdi. Non si tratta qui di aprire polemiche campanilistiche tra Piacenza e Parma, ma di pretendere, soprattutto da chi come il maestro Muti la storia della musica ben conosce, il rispetto della verità dei fatti. Rispetto, dunque, della sola verità, anche se il territorio piacentino qualcosa in più dal maestro Muti potrebbe anche pretenderlo, atteso che il Comune di Piacenza è socio di quella Fondazione Orchestra Cherubini alla quale gratuitamente offre la Sala dei Teatini per potere effettuare le prove, e la Fondazione di Piacenza e Vigevano unitamente alla Camera di commercio anche finanziariamente la sostengono» - ci va giù piatto il consigliere comunale Tommaso Foti nel commentare una dichiarazione del maestro Muti alla Gazzetta di Parma. Per l'esponente di Fratelli d'Italia, infatti, «non è accettabile minimamente, e va respinta al mittente, la definizione che il maestro Muti dà delle terre verdiane che per Lui evidentemente sono solo terre parmigiane». «Se è vero come è vero che Verdi sarà sempre e comunque ricordato come un grande italiano, è altrettanto vero - aggiunge Foti - che troppo spesso - è il caso anche del maestro Muti - la sua figura è stata associata alla sola provincia di Parma. Invece, di un Verdi «piacentino», si può legittimamente parlare - al di là di ogni spirito partigiano e di territorio - perché è la vita del Maestro che, adeguatamente indagata, autorizza a farlo, come risulta chiaramente dalla lettura del volume "Verdi il grande gentlemen del Piacentino", (Banca di Piacenza, 1992)». «Non solo, ma - conclude il consigliere di Fratelli d'Italia - a testimoniare il legame tra Verdi e il territorio di Piacenza non c'è solo la passione per quest'ultimo (concretizzatasi nell'acquisto di diverse proprietà), ma anche la sua incessante attività di benefattore indirizzata in favore del medesimo territorio. A tacere del fatto che il carattere "piacentino" e la "piacentinità" di Verdi sono parte non insignificante - ritengono insigni musicologi - della sua opera e, perciò, della piena comprensione di quest'ultima. Fatti questi che legittimamente ci portano a dire che, stavolta, il maestro Muti ha steccato».

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