Di fatto, sottolinea Donini, "questo e' il primo pezzo della legge urbanistica, sulla quale rimaniamo disponibili al dialogo con tutti. I mesi che abbiamo ancora davanti prima dell'approvazione ci consentiranno di allargare ancora di piu' il consenso, che e' gia' ampio". Il relatore Giorgio Pruccoli (Pd) in aula riassume lo spirito del provvedimento, che Sara' utile a "rivitalizzare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, semplificando la normativa", con una "modulistica ridotta e unificata", pur senza "perdere il timone". I dem pero' non convincono le opposizioni. Il leghista Massimiliano Pompignoli, relatore di minoranza, sostiene che la legge di fatto non risolve le "difformita' di trattamento tra i Comuni, anche vicini tra loro", anche perche' "non sono previsti strumenti per un immediato e uniforme recepimento" dell'obiettivo di semplificare la modulistica. Secondo Giulia Gibertoni (M5s), nella legge "si affastellano norme che invece di semplificare porteranno a una maggiore confusione". Inoltre, attacca la grillina, si "abdica al ruolo del regolatore pubblico a favore del privato di turno, cooperativa o costruttore, a cui e' demandato il potere di pianificare il territorio e l'urbanistica". Per Tommaso Foti (Fdi) si tratta di un "salto nel buio", temendo che nella legge si nasconda un "condono mascherato" di abusi edilizi e dubitando che i Comuni riescano a far funzionare lo Sportello unico come previsto dalla norma. Critica anche Silvia Prodi (Mdp), che condivide "la necessita' di semplificazione" ma invita a mantenere "una puntuale attenzione" su possibili "variabili non facilmente gestibili". La riforma sara' operativa dal prossimo 1 luglio.
(San/ Dire)
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