Rassegna Stampa

Malo, appelli e attestazioni di solidarieta' ma il tavolo di crisi ancora non si apre

Data: 05/04/2018

Una settimana fa lo sciopero dei lavoratori della Malo 
Sale la preoccupazione dei lavoratori. 
Nessuna novità dopo lo sciopero 

BORGONOVO • Ad una settimana dallo sciopero che ha portato nuovamente in piazza le lavoratrici e i lavoratori della Malo tutto ancora tace. Se da un lato si sprecano gli appelli e le attestazioni di solidarietà da parte del mondo politico e amministrativo locale, da ultimo quello del consigliere regionale Tommaso Foti che interroga la giunta regionale perché si confronti con quella toscana, dall'altro la richiesta di aprire un tavolo di crisi in Regione Toscana non ha ancora trovato, almeno pervie ufficiali, nessuna risposta. Nel frattempo all'interno dello stabilimento tessile la situazione resta sospesa nell'incertezza più totale, con i 38 dipendenti ancora in cassa integrazione (a rotazione). «Siamo fermi ad una settimana fa e cioè a prima dello sciopero» dice Massimo Tarenchi (Filctem Cgil). «I soldi per le forniture - prosegue - arrivano con il contagocce, ma non sono sufficienti per dare stabilità all'azienda e sicurezza ai lavoratori che sono sempre con l'acqua alla gola e che continuano ad alternarsi sul posto di lavoro secondo il piano di cassa integrazione straordinaria che dallo scorso mese di novembre era stato attivato per la durata di un anno». Durante lo sciopero, ricordiamo, era stata denunciata la mancanza di filato, e quindi di materia prima per lavorare, perché sostanzialmente i fornitori non vengono pagati. «Dal canto nostro - dice ancora il rappresentante sindacale della Cgil - attendiamo ancora una risposta a quella che rimane la richiesta che continuiamo ad avanzare dallo scorso 13 marzo e cioè l'attivazione di un tavolo di crisi in Regione Toscana alla presenza, tra l'altro, del commissario straordinario (quest'ultimo è stato nominato dal tribunale di Firenze dove ha sede Malo per sovrintendere l'attività fino alla cessione dell'azienda ndc)». L'ultima presa di posizione, in ordine di tempo, è quella del consigliere regionale Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) il quale tramite un'interrogazione ha invitato la giunta regionale a confrontarsi con la Regione Toscana e il commissario straordinario perché venga attivato il tavolo di crisi «al fine di valutare ogni utile iniziativa volta a dare prospettive certe di attività allo stabilimento Malo di Borgonovo». Foti parla di un «aggravamento del clima di incertezza in cui sono costretti a operare i dipendenti, i quali denunciano l'impossibilità di proseguire nella lavorazione in relazione alla carenza di filato, che si riteneva superata dal momento in cui l'azienda produttrice era stata ammessa al concordato preventivo». Una settimana fa i dipendenti in sciopero avevano incontrato anche il sindaco di Borgonovo, Pietro Mazzocchi, il quale aveva promesso l'invio di una lettera ai presidenti delle due Regioni per sollecitare l'attivazione del tavolo di crisi.

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