All'appello partito da Bobbio, si è unito ieri quello dell'Unione di Bettola: «Chiediamo un incontro tra l'Ausl e i sindaci di montagna»
«Se ne va una decina di medici
dal Pronto soccorso di Piacenza?
E perché ci deve rimettere, ancora
una volta, la montagna? Noi
chiediamo più investimenti. Non
di perdere quel che, con sacrifici,
abbiamo ottenuto e difeso». L'onda
della protesta si allarga rapidamente
alla Valnure: dopo l'incontro
tra i sindaci dell'alta Valtrebbia
- "Libertà" ne ha dato ieri
notizia - e le preoccupazioni
sollevate a Farini, per il paventato
rischio chiusura del servizio
medico notturno, prende posizione
il sindaco di Bettola, Paolo
Negri, presidente dell'Unione alta
Valnure: «Alta Valtrebbia e alta
Valnure sono assolutamente
unite nell'intenzione comune di
chiedere al direttore generale
dell'Ausl, Luca Baldino, un incontro.
Vogliamo che il direttore spieghi
a tutti i sindaci della montagna
quali siano concretamente
gli investimenti per l'Appennino
e come si intenda preservare i servizi in essere nel caso in cui dovessero
realmente venire meno
circa dieci medici dal Pronto soccorso
di Piacenza».
I dubbi da Farini
L'Ausl sembra intenzionata a sostituire
tutto il personale uscente,
che si trasferirà in altre aziende
sanitarie dopo aver vinto concorsi
in altre province. Ma le voci
che si diffondono con insistenza
in alta Valnure sono, a detta soprattutto
dei volontari di Croce
Rossa, preoccupanti: «Se dovesse
realmente venir meno il servizio
medico da Farini le ricadute
su Bettola, Ferriere e in generale
su tutto il territorio dell'alta valle
sarebbero gravissime», conclude
il sindaco di Bettola.
«Quali investimenti?»
Concorda con Negri anche il presidente
dell'Unione alta Valtrebbia
Valluretta Lodovico Albasi:
«Faremo un incontro con tutti i
sindaci della montagna, vogliamo
anche capire concretamente
quale possa essere il futuro
dell'ospedale di Bobbio. Non bastano gli investimenti previsti per
legge, come l'adeguamento sismico.
Investire vuol dire far crescere
una struttura, con mezzi,
personale, risorse».
Il caso finisce in Regione
Fratelli d'Italia e Lega Nord, intanto,
hanno interrogato la Regione:
il consigliere regionale Tommaso
Foti (Fd'I) per sapere se "la
giunta regionale intenda assumere
le dovute e improcrastinabili
iniziative nei confronti della direzione dell'Ausl di Piacenza o se
preferisca far finta di non vedere,
lasciando quindi che la precaria
situazione si aggravi ulteriormente".
Il consigliere regionale Matteo
Rancan (Lega Nord) ritorna
invece anche sui problemi della
Casa della salute di Podenzano:
«Diversi medici di famiglia e pediatri
lasciano l'incarico alla Casa
della Salute di Podenzano e al
pronto soccorso di Piacenza. Un
problema da risolvere», conclude.
Libertà