Rassegna Stampa

REGIONE EMILIA-R. CONSIGLIERI-ONOREVOLI

Data: 05/04/2018

SI: "POCO RISPETTO"/TARUFFI: DECIDANO ORA DOVE STARE E CI EVITINO DI FARLI DECADERE. 
Critiche anche dal centrosinistra per le mancate (fino ad oggi) dimissioni dei tre consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna eletti in Parlamento il 4 marzo scorso, Galeazzo Bignami, Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) Oltre ai 5 stelle sollecita una soluzione al doppio ruolo anche il capogruppo di Sinistra Italiana Igor Taruffi. "Alcuni consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna- si legge in un post di Taruffi su Facebook- si sono candidati alle ultime elezioni politiche e sono stati eletti in Parlamento. Si da' il caso che la carica di consigliere regionale e quella di deputato o senatore della Repubblica siano palesemente incompatibili". Le regole, avvisa l'esponente della maggioranza, "sono chiare e i consiglieri regionali eletti in Parlamento devono decidere da quale assemblea dimettersi. Mi pare ovvio. Mi auguro quindi che gli interessati risolvano quanto prima la loro situazione. Evitando all'Assemblea legislativa regionale di doversi convocare appositamente per decretare la loro decadenza". Al di la' di tutto, scrive ancora Taruffi, "sarebbe davvero un comportamento poco rispettoso delle Istituzioni. Se poi per qualcuno di loro, come nel caso di Galeazzo Bignami, dimettersi dal Consiglio regionale significherebbe regalare il seggio ad un esponente che, nel frattempo, ha lasciato Forza Italia, e' un problema tutto interno alle divisioni della destra. Che non puo' in alcun modo essere caricato sul corretto funzionamento delle istituzioni rappresentative". 

PICCININI BOCCIA ANCHE ROSSI: SERVE PASSO INDIETRO PURE DA GIUNTA 
I consiglieri regionali-onorevoli dell'Emilia-Romagna hanno ricevuto l"'ammonizione" formale della presidente dell'Assemblea regionale Simonetta Saliera. Ma ora si muovono anche i 5 stelle, fin qui assai prudenti sul doppio ruolo dei forzisti Enrico Aimi e Galeazzo Bignami e di Tommaso Foti di Fratelli d'Italia, tutti eletti in Parlamento il 4 marzo scorso ma non ancora non dimissionari in Regione (ha invece lasciato il seggio il dem Andrea Rossi, rimasto per ora in carica come sottosegretario alla presidenza Bonaccini). Nei giorni scorsi e' stata la presidente dell'Assenblea legislativa regionale a 'censurare' per la prima volta formalmente il doppio ruolo dei consiglieri eletti in Parlamento. Richiamando l'articolo 122 della Costituzione la presidente ha comunicato a Bignami, Foti e Aimi l'avvio della procedura di contestazione per incompatibilita', fissando il termine del 16 aprile: se non ci sara' la scelta di una delle cariche si passera' ad un ulteriore step della procedura, che in mancanza di una diversa soluzione dovrebbe culminare con la revoca del seggio in Regione attorno al 10 maggio. Ma intanto attaccano i 5 stelle. "L'attendismo sulle dimissioni dall'Assemblea legislativa che sembra aver contagiato i tre consiglieri regionali eletti in Parlamento non e' di certo uno spettacolo edificante anche perche', come sancisce la legge, l'incompatibilita' tra i due incarichi e' cosa chiara e scontata", scrive in una nota la capogruppo Silvia Piccinini. "Per questo continuare a tergiversare con l'unico scopo di non perdere la poltrona piu' remunerativa e' davvero inaccettabile".

(Bili Dire)

M5S, MANCATE DIMISSIONI CONSIGLIERI ELETTI IN PARLAMENTO POCO EDIFICANTI
"L'attendismo sulle dimissioni dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna che sembra aver contagiato i tre consiglieri regionali eletti in Parlamento non è di certo uno spettacolo edificante anche perché, come sancisce la legge, l'incompatibilità tra i due incarichi è cosa chiara e scontata. Per questo continuare a tergiversare con l'unico scopo di non perdere la poltrona più remunerativa è davvero inaccettabile". E questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Emilia-Romagna, in riferimento alle "mancate dimissioni dei consiglieri Enrico Aimi, Galeazzo Bignami e Tommaso Foti, eletti in Parlamento in seguito alle elezioni dello scorso 4 marzo". "Se tutti avessero adottato il principio del Movimento 5 stelle, ovvero che non si può lasciare un incarico per il quale si è stati scelti dai cittadini, di certo non ci troveremmo davanti a questo balletto di decisioni e di poltrone - spiega Piccinini -. Detto questo però visto che è passato un mese delle ultime elezioni crediamo che i tre consiglieri regionali, tutti appartenenti al centrodestra, debbano immediatamente scegliere cosa fare. Si è già perso anche troppo tempo".

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