Rassegna Stampa

Terremoto in Fratelli d'Italia, raffica di dimissioni tra i dirigenti

Data: 20/12/2019

RIVOLTA CONTRO GALEAZZO BIGNAMI 

Terremoto in Fratelli d'Italia, raffica di dimissioni tra i dirigenti 
Un gruppo di 25 tra dirigenti e consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, guidati dal segretario provinciale Fabrizio Nofori, a poco più di un mese dal voto ha detto addio a Fratelli d'Italia in rotta con la nuova leadership del deputato Galeazzo Bignami, ex Forza Italia, appena nominato da Giorgia Meloni coordinatore regionale. Lei difende Bignami e parla di polemicucce. 

Fratelli (coltelli) d'Italia, è caos 
Raffica di dimissioni e accuse 
Mezzo partito di Bologna sbatte la porta, nel mirino il ruolo dell'ex FI Bignami. Ma la Meloni è con lui 

La leader a Forli 
È importante stare compatti invece di farci le polemicucce fra di noi Un gruppo di 25 tra dirigenti e consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, guidati dal segretario provinciale Fabrizio Nofori, a poco più di un mese dal voto ha detto addio a Fratelli d'Italia in rotta con la nuova leadership del deputato Galeazzo Bignami, ex Forza Italia, appena nominato da Giorgia Meloni coordinatore regionale. «Il partito mi ha abbandonato, mentre Bignami fa il bello e cattivo tempo», attacca Nofori senza tanti giri di parole, proprio nel giorno in cui la Meloni è ritornata in regione con un mini tour tra Bologna e la Romagna, scegliendo di minimizzare la portata di queste dimissioni a raffica a così poche settimane dalle elezioni in regione che rappresentano un test importante per Fratelli d'Italia, dato negli ultimi sondaggi attorno al 10 per cento (più del doppio rispetto solo a un anno fa, quando alle Europee si fermò al 4,7 per cento). Così la priorità della leader è smorzare ogni polemica: «E importante che noi, compatti, combattiamo una campagna elettorale come quella che stiamo combattendo, invece di farci le polemicucce fra di noi che non mi sembra una cosa intelligente in questa fase», l'unico passaggio in cui la Meloni, a Forli, ha affrontato il tema. Poche parole che spiegano molto bene da che parte ha scelto di stare la leader di Fratelli d'Italia, e cioè decisamente quella di Bignami, il «mister preferenze» del centrodestra emiliano-romagnolo che alle Regionali potrà trasferire il suo pacchetto di voti da Forza Italia al suo nuovo partito. Prendono le distanze da Nofori e dagli altri fuoriusciti anche i vertici locali del partito, a patire dai deputati Alberto Balboni e Tommaso Foti che derubricano l'accaduto a «scelte di carattere personalistico che nulla hanno a che fare con le ragioni di una battaglia ideale per la quale ci siamo spesi in questi anni e continueremo a farlo». Con Nofori, però, se ne vanno sbattendo la porta diversi esponenti provinciali di Gioventù nazionale, una dozzina di consiglieri comunali (di San Lazzaro, Monzuno, Caldera, San Benedetto Val di Sambro, Calderara, Ozzano e Minerbio), il responsabile provinciale dell'organizzazione, il segretario amministrativo provinciale e cittadino, «tutti i presidenti di circolo con i relativi iscritti» (anche se per il partito nazionale smentisce l'esistenza di circoli in provincia) e tre esponenti dell'assemblea nazionale del partito. I dissapori interni a Fratelli d'Itala dopo l'arrivo di Bignami avvenuto ad agosto avevano portato già a ottobre alla fuoriuscita del consigliere regionale Michele Facci, anche lui ai ferri corti con il deputato bolognese dai tempi di Forza Italia e che ora dice: «Prendo atto che anche altri hanno condiviso le mie perplessità». Ruggini che risalgono ai tempi in cui gli ex An bolognesi confluirono nel partito di Silvio Berlusconi, tanto che Facci e gli ex consiglieri comunali Lorenzo Tomassini e Daniele Carella, alle Amministrative del 2016 decisero di presentarsi con una loro lista, senza però riuscire a farsi eleggere in Comune. Da allora nel centrodestra sono successe molte cose, dall'ascesa della Lega di Matteo Salvini fino al consolida *** mento della destra della Meloni, in città rappresentata da Nofori e poi ultimamente anche da Facci e Tomassini (attuale coordinatore cittadino e candidato alle Regionali, che non sembra affatto intenzionato a lasciare). Ma l'arrivo di Bignami ha riportato a galla le antiche divisioni che da Forza Italia si sono trasferite in Fratelli d'Italia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, racconta Nofori, è stata proprio la visita della Meloni in regione accompagna dallo stesso Bignami. «Nessuno mi aveva avvertito», sostiene l'oramai ex numero uno provinciale. Pure quando a inizio dicembre la leader di Fdi ha tenuto la sua convention all'Europa Auditorium «non sono stato invitato a salire sul palco a portare un saluto padrone di casa», si lamenta Nofori, che all'elenco aggiunge pure l'inaugurazione di una sede del partito a Castel San Pietro. Anche in quell'occasione, «nessuno mi ha comunicato niente, e dire che è obbligatorio chiedere il permesso per queste iniziative al provinciale». A così poco tempo dal voto, queste dimissioni possono far presagire ad un cambio di casacca, ma Nofori smentisce un passaggio verso la Lega. «Stiamo alla finestra — assicura — e non ci candidiamo da nessuna parte».

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