Regione (Archivio)

Enoteca Regionale nella bufera giudiziaria; occorre chiarezza e trasparenza

Data: 12/12/2016
Numero: 3702
Soggetto: Assessore all'agricoltura, caccia e pesca
Data Risposta: 13/12/2016

Per sapere, premesso che: - 

Enoteca Regionale Emilia Romagna è un'associazione che opera dal 1970 per la promozione e valorizzazione del patrimonio vinicolo regionale. Detta associazione conta oggi oltre 200 membri tra produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici, consorzi di tutela e valorizzazione, associazioni rappresentative dei sommelier della regione; 

con la legge n. 37 del 30 agosto 1978, la Regione si è proposta di "favorire la conoscenza e la valorizzazione dei vini regionali a denominazione di origine attraverso una mostra permanente organizzata dalla associazione denominata con sede in Dozza (Bologna)", erogando a quest'ultima un contributo annuo di 3 milioni di vecchie lire; 

l'articolo 4 della predetta legge regionale, testualmente recita: "Il regolamento di gestione della mostra permanente, predisposto dalla associazione " Enoteca regionale Emilia - Romagna " nel rispetto delle proprie norme statutarie, è approvato dalla Giunta regionale. Il programma annuale delle attività e le relative modificazioni sono parimenti predisposti dall'associazione ed approvati dalla Giunta regionale. All'approvazione del programma di cui al comma precedente è subordinata la concessione del contributo previsto al precedente art. 1."; 

Enoteca Regionale Emilia Romagna ha successivamente approvato un proprio codice etico e il modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 e successive integrazioni; 

nei giorni scorsi, secondo quanto riferito dai media, si sarebbe registrato un nuovo intervento della Magistratura sul fronte della promozione del territorio regionale -dopo quello che, la scorsa estate, ha interessato l'Azienda di Promozione Turistica di Rimini - anche se per vicende e fatti che appaiono molto diversi; 

numerose perquisizioni (ivi comprese quelle degli uffici dell'assessorato regionale delle Politiche agricole) sarebbero state effettuate - nei giorni scorsi - in tutta la Regione, a seguito delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bologna, sulla base di un esposto alla Procura della Repubblica che denunciava un giro di fatture gonfiate (per 600.000,00 euro) relative alla partecipazione a due fiere fuori dall'Italia, nel 2013 e nel 2014, da parte della predetta Enoteca regionale; 

in particolare verrebbe ipotizzato che i predetti costi di partecipazioni siano stati gonfiati, facendo apparire operazioni e spese mai effettuate, così da ottenere maggiori finanziamenti europei, erogati all'Enoteca dalla Regione Emilia- Romagna sulla base dei rendiconti presentati; 

al riguardo, risulterebbero indagati, tra gli altri, il legale rappresentante e presidente dell'Enoteca, il direttore e l'ex presidente della stessa; 

se le predette notizie siano note anche alla Giunta Regionale (ivi comprese quelle afferenti la perquisizione degli uffici regionali per le Politiche agricole), quali ne siano le valutazioni al riguardo e quali iniziative - se le ipotesi accusatorie dovessero trovare conferma - intenda assumere.

Tommaso Foti

DIBATTITO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

OGGETTO 3702

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa procedimenti e questioni riguardanti l'Enoteca Regionale Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l'oggetto 3702, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa procedimenti e questioni riguardanti l'Enoteca regionale in Emilia-Romagna, a firma del consigliere Foti. Risponde l'assessore Caselli.

La parola al consigliere Foti. Prego, ne ha facoltà.

 

FOTI: Presidente, colgo anche l'occasione per chiedere, quando ci sono interrogazioni sulle stesse materie, nel momento in cui i question time vengono assolti, che si provveda, però, da parte della Giunta, ad assolvere anche le interrogazioni aventi natura diversa, siano esse a risposta in Commissione, interpellanze, o a risposta scritta.

È vero che il Regolamento prevede che vi siano dei termini di tempo entro i quali rispondere. Ma altrettanto vero è che se risposta c'è, deve arrivare a tutti i consiglieri, perché diversamente utilizziamo sistemi penalizzanti per chi si interessa per primo delle questioni.

Ciò detto, assessore Caselli, volevo soltanto sapere se corrispondessero al vero le notizie di stampa relative, ahimè, ancora a vicende che hanno a che fare anche con gli aspetti di promozione turistica della Regione, ma che in realtà mi paiono da un po' di tempo più di interesse dell'autorità giudiziaria. Vorrei sapere se risponde al vero che erano state condotte addirittura anche perquisizioni negli uffici regionali, così come è stato riportato; se è vero che sono state contestate delle false fatturazioni (ho detto "contestate", ovviamente, e non "accertate") e soprattutto se per l'Enoteca regionale, per la quale venne addirittura fatta un'apposita legge, con un finanziamento, allora quantificato in 3 milioni di vecchie lire, questo finanziamento sia a tutt'oggi erogato o meno, e quale sia la sua opinione su una vicenda che per come è dato leggere quantomeno dai giornali, appare sicuramente poco commendevole e molto vischiosa, a tacer d'altro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Caselli. Prego.

 

CASELLIassessore: In apertura vorrei precisare che la legge regionale n. 37 del 1978, "Contributo annuale dell'Associazione Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna per l'organizzazione di una mostra permanente di vini regionali", è stata abrogata dall'articolo 5 della legge regionale 27 dicembre 1993, n. 46, "Contributi per la promozione di prodotti enologici regionali".

Secondo le attuali procedure, il programma annuale non viene più approvato dalla Giunta regionale ma presentato da Enoteca, previa propria deliberazione. Il progetto relativo all'attività di promozione di cui alla legge n. 46/93 è approvato con una determina dirigenziale, sulla base della deliberazione n. 259 del 2015, che recita "Approvazione dei criteri per la concessione di contributi per la promozione dei prodotti enologici regionali previsti dalla legge n. 46/93 all'Associazione Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna".

Ciò detto, le uniche notizie note alla Giunta in merito all'indagine avviata dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bologna nei confronti di amministratori e collaboratori dell'Enoteca di Dozza, sono quelle apparse su un quotidiano locale mercoledì 7 dicembre 2016, e successivamente riprese da alcune testate, comprese alcune emittenti televisive regionali.

Non si è quindi in grado di aggiungere alcun ulteriore elemento circa il contenuto dell'esposto, ovvero, la possibile sovrafatturazione dei costi sostenuti per la partecipazione a un'esposizione internazionale che sarebbe alla base delle indagini attualmente in corso.

Com'è noto, non esiste, nell'ambito della Regione Emilia-Romagna, un ufficio regionale Politiche agricole, come è stato chiamato. Invece abbiamo un assessorato agricoltura caccia e pesca, in Via della Fiera 8, in riferimento al quale non risulta, alla data odierna, alcuna perquisizione diretta connessa alla vicenda precedentemente indicata.

In ogni caso, la Giunta regionale riconferma la massima fiducia nell'operato della magistratura inquirente, e la più ampia disponibilità, nell'ambito delle proprie competenze, a fornire qualsiasi contributo venga ritenuto utile a chiarire rapidamente la situazione descritta da questo articolo del 7 dicembre 2016 e i successivi.

Infine, si precisa che qualora dalle indagini in corso dovessero emergere fatti che possano prefigurare un danno di qualsiasi natura per l'Ente Regione, siamo pronti a tutelarci in ogni sede.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola al consigliere Foti, che ha quattro minuti.

 

FOTI: Io sono abbastanza deluso dalla risposta dell'assessore Caselli, che si è voluta trincerare dietro formalismi che forse sarebbe stato meglio dedicare alle attività dell'Enoteca: così ci siamo intesi una volta per tutte.

Anzitutto, assessore, io ho chiesto se la Regione dia ancora contributi, e non ho avuto risposta. Il fatto che la legge regionale che prevedeva, tra l'altro, il contributo dei 3 milioni di euro, sia stata abrogata, non significa che attraverso altre forme o attraverso altre determine dirigenziali siano stati o meno erogati finanziamenti all'Enoteca. Quindi, la prima cosa era sapere: si erogano ancora fondi all'Enoteca o no? Non ci sono molte risposte, o è sì, o è no. Non c'è l'abrogazione della norma e la successiva norma, c'è l'erogazione o la non erogazione.

Secondo: nell'interrogazione si dice che la Regione liquiderebbe fondi di provenienza europea all'Enoteca. È vero o non è vero? Su questo, nulla si dice. Le notizie non sono solo della stampa locale – lei sa meglio di me che sono uscite agenzie Ansa e Dire –; ebbene, non c'è stata una riga di smentita, neanche rispetto alle perquisizioni di uffici regionali. Nelle agenzie c'era scritto che se non c'erano state perquisizioni, si faceva una smentita dicendo che non risultava che ci fosse stata alcuna perquisizione. Non è che se l'ufficio si chiama "politiche agricole" cambia rispetto a chi comunque sa benissimo se negli uffici della Regione c'è stata o meno una perquisizione.

Assessore, non si entra come al bar, si entra con un mandato.

 

CASELLI: Non sono venuti da noi. Gliel'ho detto. Da noi no!

 

FOTI: Non avete smentito che non sono venuti. Vorrei sapere, poi, se non sono venuti. Il ragionamento non cambia, che vadano in un assessorato o in un altro. La questione è: sono stati, gli uffici della Regione, oggetto di perquisizione (magari soltanto per un'esibizione di documenti) o no?

Ma proprio l'opacità di questa risposta mi conferma che evidentemente non vi è la volontà, soprattutto a me ignota sotto il profilo se nulla ha da temere la Regione, di voler quasi far apparire questo come un problema che non interessa la Regione, quando lei, venti giorni fa era negli Stati Uniti con l'Enoteca regionale. Non c'ero io, c'eravate lei e il presidente Bonaccini.

L'Enoteca regionale è un biglietto di presentazione del settore vitivinicolo, e non solo della Regione. Quindi, se sono anche ipotizzate questioni di questo tipo, è lecito chiedere almeno se qualcuno ha preso in mano il telefono per sentire dal presidente o dall'amministratore delegato che cosa stesse succedendo?

Evidentemente, lo si è fatto ma non lo si dice, ed è ancora più grave.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.



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