Regione (Archivio)

Atersir, Servizio Idrico Integrato; pesanti aumenti tariffari a dicembre 2016, nessun coinvolgimento stakeholders e dubbi di legittimita' rispetto la legge nazionale

Data: 20/02/2017
Numero: 4127
Soggetto: Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna
Data Risposta: 07/04/2017

Per sapere, premesso che: - 

ATERSIR è l'Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali, costituita con la Legge della Regione Emilia-Romagna n. 23/2011, che si occupa di Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) e di Servizio Gestione Rifiuti Urbani e assimilati (raccolta, trasporto, avvio a recupero, smaltimento); 

con deliberazione n.715 dello 1 dicembre 2016 dell'Autorità dell'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) sono state approvate le tariffe 2016-2019 per i gestori del Servizio Idrico Integrato della Regione Emilia-Romagna; 

detti incrementi tariffari appaiono fortemente penalizzanti per gli utenti e risultano alquanto disomogenei da zona a zona: mediamente, ma è solo un puro calcolo teorico, detti aumenti si aggirano sul 5,5% (è il caso di Parma e Piacenza);

è evidente che sulla tariffa, ma lo ammette anche ATERSIR, incidono anche gli investimenti che risulterebbero quantificati, per tutta la Regione, in 175 milioni di euro. Tuttavia, giova ricordare che, a seguito del referendum popolare del 2011, risulta abrogata la norma in ragione della quale la tariffa per l'erogazione dell'acqua poteva essere calcolata prevedendo la remunerazione del capitale investito dal gestore fino al 7%; 

l'approvazione delle nuove tariffe è avvenuta senza il minimo coinvolgimento della stragrande maggioranza dei sindaci della Regione (solo nove di loro, infatti, formano il consiglio d'ambito di ATERSIR) e delle associazioni della proprietà edilizia e dei consumatori; 

quale sia il parere della Giunta Regionale in ordine al fatto che un bene essenziale quale è l'acqua subisca forti rincari su tutto il territorio regionale, in un momento in cui la ripresa economica stenta a decollare; 

se e quali verifiche la Giunta Regionale intenda sollecitare ad ATERSIR alfine di accertare che non vi sia, nell'operazione di aumento delle tariffe, alcun tentativo di sostenere surrettiziamente il duopolio delle due multiutilities (Hera ed Iren) che gestiscono le reti idriche su grandissima parte del territorio regionale, ricorrendo appunto all'aumento delle tariffe per remunerare il capitale dalle stesse destinato agli investimenti.

Tommaso Foti

RISPOSTA

In risposta all'Interrogazione in oggetto si osserva che gli incrementi tariffari sostenuti negli anni hanno consentito all'Emilia-Romagna, insieme a pochissime altre Regioni italiane, di non incorrere in infrazioni e sanzioni comunitarie. Le infrastrutture regionali del servizio idrico, seppure già di un buon livello, necessitano di costanti e continui investimenti per la manutenzione e l'adeguamento a standard gestionali ed ambientali sempre più elevati. Gli incrementi tariffari sono, quindi, necessari a garantire la corretta gestione del sistema idrico considerando anche l'indisponibilità di altre fonti di finanziamento, quali ad esempio contributi pubblici. Si sottolinea che gli investimenti del servizio sono dettagliatamente pianificati nei programmi degli interventi che vengono approvati dai Consigli locali di Atersir a cui partecipano tutti i Comuni del territorio di riferimento. 

Relativamente alla consultazione delle associazioni dei consumatori e di categoria si osserva che la legge regionale n. 23 del 2011 non prevede una consultazione preventiva per l'approvazione delle tariffe all'utenza da parte di Atersir. 

Non si ritiene necessario richiedere ad Atersir alcuna verifica relativamente agli incrementi tariffari in quanto l'Agenzia nella definizione delle tariffe applica le disposizioni, che impongono il riconoscimento di determinati costi, emanate dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e i servizi idrici che provvede alla verifica della correttezza ed all'approvazione delle suddette tariffe.

Paola Gazzolo

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