Regione (Archivio)

Frazione di Borello, Cesena; l'arrivo di nuovi immigrati non e' sostenibile da questo territorio gia' sotto pressione

Data: 28/11/2016
Numero: 3638
Soggetto: ASSESSORATO WELFARE E POLITICHE ABITATIVE
Data Risposta: 11/01/2017

Per sapere, premesso che: - 

l'annuncio dell'arrivo di nuovi immigrati, ancorché richiedenti asilo, nella frazione di Borello, in comune di Cesena, ha scatenato la protesta della popolazione locale essendo già presente, nella predetta località, una forte concentrazione d'immigrati, il che rende impossibile ospitarne altri; 

oltretutto, in tutta l'area di Borello e della valle del Savio, si registra una recrudescenza del problema del caporalato, di manodopera illegale e sfruttata specialmente nel settore degli allevamenti avicoli; 

se la Giunta Regionale ritenga opportuno intervenire nei confronti dell'autorità di governo competente per rappresentare alla stessa, con riferimento ai fatti sopra esposti, la propria ferma opposizione rispetto all'invio di ulteriori immigrati a Borello.

Tommaso Foti

RISPOSTA

Gentile Consigliere, 

in riferimento alle questioni poste nell'interrogazione in oggetto, il Servizio regionale competente ha interessato sia la Prefettura di Forlì-Cesena, relativamente all'ipotesi di accoglienza di richiedenti asilo nella frazione di Borello, sia la Direzione Territoriale del Lavoro di Forlì-Cesena, in merito al fenomeno del lavoro irregolare nell'area di Borello- Valle Savio. 

La Prefettura riferisce quanto segue: "dagli atti d'ufficio, risulta che l'Unione dei Comuni Valle del Savio, all'esito dell'istruttoria pubblica svoltasi per l'individuazione di ulteriori centri di accoglienza nell'ambito del territorio della predetta Unione, avrebbe aperto una nuova struttura a Borello di Cesena da parte dell'Associazione Misericordia della Valle del Savio. Il predetto centro, secondo quanto indicato dal citato ente, avrebbe avuto lo scopo di decongestionare altre strutture di accoglienza già esistenti, nell'ambito della Convenzione già in essere con questa Prefettura, 'al fine di ricondurre ad una condizione di migliore vivibilità tutti i plessi già presenti senza comportare ulteriori ampliamenti di ospitalità'. Al riguardo si comunica, tuttavia, che a tutt'oggi (19 dicembre 2016) nessuna nuova struttura di accoglienza è stata aperta nella frazione di Borello di Cesena nella quale, pertanto, non sussistono, ad oggi, centri destinati all'ospitalità di richiedenti asilo." 

La Direzione Territoriale del Lavoro informa che, non appena ricevuta notizia della presunzione di caporalato nel settore degli allevamenti avicoli insistenti nell'area di Borello- Valle Savio, si è immediatamente attivata per istituire una apposita campagna di vigilanza. La campagna si è proficuamente realizzata, anche in virtù di un Protocollo di Intesa sottoscritto ad hoc, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato - senza il cui apporto "non si sarebbe potuto entrare negli allevamenti" in quanto tali ispezioni richiedono l'adozione di particolari dispositivi (quali tute, calzari, cuffie e mascherine) in dotazione al Corpo Forestale. Alla campagna di vigilanza hanno inoltre collaborato con gli Ispettori del Lavoro altri soggetti quali: il NIL (Nucleo Ispezione Lavoro Ente Tutela Carabinieri) ed i Carabinieri delle compagnie di Cesena e Forlì. La Direzione riferisce altresì che "sono stati tenuti in stretta sorveglianza le abitazioni ed i furgoncini dei pseudo caporali e poi sono partite le ispezioni nei vari capannoni avicoli. Il tutto è stato svolto prevalentemente di notte". Inoltre: "le ditte che si erano stanziate nella zona di Borello e Valle del Savio non appartengono alla nostra Regione ma provenivano da un paese in provincia di Verona (Arcole) e occupavano all'interno dei capannoni lavoratori stranieri prevalentemente di nazionalità marocchina e tunisina". 

Gli esiti dell'attività ispettiva - considerati "ottimi" dalla Direzione - sono i seguenti: 

• "Numero di aziende ispezionate: 32 
• Numero di aziende irregolari: 8 
• Posizioni lavorative verificate: 152 
• Numero di lavoratori irregolari: 15 di cui: in nero 9 di cui: l minore, 4 extra-DE e l clandestino 
• Numero provvedimenti penali: 6 
• Numero notizie di reato: 6 
• Numero di persone deferite dall'Autorità Giudiziaria: 6 per i reati di cui al D. Lgs 286/1998, art. 603 c.p., D. Lgs. 276/2003 
• Numero sospensioni dell'attività: 4 di cui tutte revocate". 

Infine, la Direzione informa che "il lavoro, seppur faticoso, non si è adagiato ma si continua a monitorare tale fenomeno". 

Relativamente alla opportunità di "intervenire nei confronti dell'autorità di governo competente per rappresentare alla stessa (... ) la propria ferma opposizione rispetto all'invio di ulteriori immigrati a Borello", le evidenzio che è stato da sempre mio obiettivo principale, pur negli obiettivi limiti delle competenze regionali in materia, raggiungere un equilibrio quanto più sostenibile all'interno della nostra regione nell'accoglienza di migranti. A questo proposito, le segnalo peraltro che è in via di definizione un Nuovo Piano operativo nazionale, che mi auguro di prossima pubblicazione, il quale introduce una modalità di ripartizione territoriale dei richiedenti protezione internazionale da accogliere, oltre che su base regionale e provinciale, come già oggi avviene, anche su base comunale, ciò proprio allo scopo di rendere maggior equilibrato il rapporto fra popolazione residente e numero di persone accolte.

Elisabetta Gualmini

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