Regione (Archivio)

Discarica di Poiatica, Comune di Carpineti, inquietanti illazioni stampa su ipotesi riempimento con rifiuti speciali; Foti: 'dire un secco no a progetti in contrasto con la normativa regionale'

Data: 07/03/2017
Numero: 4244
Soggetto: ASSESSORATO DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA, PROTEZIONE CIVILE, POLITICHE AMBIENTALI E DELLA MONTAGNA
Data Risposta: 22/05/2017

Per sapere, premesso che:- 

la discarica di Poiatica, in Comune di Carpineti, ubicata in una zona ad elevato interesse paesaggistico e naturalistico, oltre che storico, è stata ricavata all'interno di una cava di argilla tuttora in attività, denominata "Poiatica-Montequercia", utilizzando una porzione di cava ormai dismessa. Si tratta di una discarica ex 1° categoria, oggi riclassificata come discarica per rifiuti non pericolosi ai sensi del Decreto Legislativo n.36/2003, nella quale possono essere smaltiti rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali non pericolosi, compresi rifiuti assimilabili agli urbani e fanghi non pericolosi; 

la discarica per rifiuti non pericolosi di Poiatica è inoltre stata riclassificata come "Discarica per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas", ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera c) del Decreto Ministeriale 27/09/2010, ed è dotata di impianto di captazione del biogas e recupero energetico; 

detta discarica - controllata e gestita da Iren ambiente, che è subentrata al precedente gestore Enia - è attiva dal luglio 1995 e ha una capacità totale, al netto dell'assestamento dei rifiuti, di 1.957.000 metri cubi, suddivisi in cinque lotti. Attualmente è terminata la gestione del 5° lotto della discarica da 585.000 mc, autorizzato alla costruzione e gestione dalla provincia di Reggio Emilia con provvedimento n. 40719.10 del 28/06/2010: l'impianto risulta quindi ad oggi chiuso; 

la Provincia di Reggio Emilia, con deliberazione 10 giugno 2014, n. 117, aveva ritenuto di concludere il procedimento di V.I.A. del progetto relativo al 6° lotto della discarica di Poiatica con la declaratoria di inammissibilità per mancanza della doppia conformità del progetto al PPGR ed al PRGR; 

alle numerose osservazioni al Piano Regionale Gestione Rifiuti presentate da comitati ed enti locali in merito alla richiesta di procedere alla chiusura della discarica di Poiatica (Carpineti) è stato risposto che le stesse erano parzialmente accolte in quanto "…tenuto conto anche della cessazione dei conferimenti di rifiuti presso l'impianto di Carpineti a seguito della saturazione del V lotto ed essendo stata deliberata dalla Giunta provinciale, con atto n. 117 del 10/06/2014 la conclusione del procedimento di ampliamento con declaratoria di inammissibilità, si ritiene di non confermare l'impianto di Carpineti quale discarica di Piano e di sostituirla con la discarica di Fossoli (Carpi - MO)."; 

il Piano Regionale Gestione Rifiuti approvato in via definitiva con la deliberazione dell'Assemblea legislativa del 3 maggio 2016, n. 67, a differenza di quello precedentemente adottato, non prevede più fra le soluzioni impiantistiche la discarica di Carpineti (RE); 

il PRGR prevede, in accoglimento degli intendimenti della Provincia di Reggio Emilia e delle summenzionate osservazioni che "Per quanto concerne l'impianto di Carpi, questo sostituisce la discarica prevista nel piano adottato di Carpineti (RE) in accoglimento e condivisione delle osservazioni pervenute. Si precisa altresì che, al fine di garantire la continuità e la regolarità del servizio di gestione rifiuti, durante il periodo necessario all'ampliamento della stessa discarica di Carpi, i rifiuti destinati a smaltimento in tale bacino saranno conferiti nella discarica di Medolla (MO).";

l'articolo 22, comma 2, delle Norme tecniche di attuazione del PRGR dispone testualmente che "Il Piano pone il divieto di ampliamento a qualunque titolo degli impianti di discarica nei Comuni in cui hanno sede le discariche indicate al capitolo 9 alla tabella 9.6 ad eccezione dei Comuni di Carpi (MO), Imola (BO) e Ravenna (RA) e Finale Emilia (MO).";

la discarica di Carpineti è una delle discariche che compare all'interno della Tabella 9-6 della "Relazione generale", recante "Il sistema impiantistico per il trattamento dei rifiuti indifferenziati previsto al 2015"; 

da notizie di stampa, il dott. Alberto Montanari dell'Università di Bologna, al quale la Regione avrebbe commissionato uno studio terzo per la riqualificazione ed il ripristino dell'invaso dell'ex cava, avrebbe formulato tre diverse ipotesi: la prima prevedrebbe di lasciare tutto com'è ora, salvo piccoli interventi nell'invaso con pompe, in caso di eventi piovosi straordinari; la seconda consisterebbe nel parziale riempimento dell'invaso con argilla e costruzione di un canale perimetrale per lo scorrimento delle acque, facendo schizzare i costi dell'opera senza specificare a carico di chi; la terza prevedrebbe il riempimento dell'invaso con il conferimento di 800.000 metri cubi di rifiuti speciali e 500.000 metri cubi di terra utilizzati nella parte dell'invaso oltre il confine della discarica; 

la terza soluzione suggerita dallo studio combacerebbe curiosamente con quanto da sempre proposto da IREN Spa, ovvero il riempimento dell'invaso con circa 800.000 metri cubi di rifiuti speciali (tra i quali si ipotizzano le ceneri dei gruppi a carbone della centrale ENEL di La Spezia) in due anni; 

quale fondamento abbiano le notizie di stampa in ordine allo studio commissionato al dott. Alberto Montanari dell'Università di Bologna ed alle soluzioni in esso contenute; 

se non si ritenga che l'adozione di una soluzione per il ripristino del sito in oggetto che prevede il riempimento dell'invaso con rifiuti speciali contrasti in ogni caso con le previsioni contenute nel PRGR e segnatamente contraddica il disposto dell'articolo 22, comma 2, delle Norme tecniche di attuazione; 

quale giudizio intenda esprimere nel merito la Giunta regionale.

Tommaso Foti

RISPOSTA

In risposta all'interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue. 

Per quanto concerne il primo quesito si evidenzia che lo studio relativo alla discarica di Poiatica, commissionato da Atersir all'Università di Bologna , risulta in fase di elaborazione e allo stato attuale l'Agenzia è in possesso di una versione che rappresenta lo stato di avanzamento intermedio dello stesso. 

In tale documentazione vengono individuate alcune soluzioni relative al sito della discarica, ancora oggetto di valutazione ed analisi, che possono ricondursi alle seguenti tipologie: 

l) preparazione alla chiusura della discarica senza riempimento della depressione presente a monte; 
2) preparazione alla chiusura con parziale riempimento della depressione; 
3) preparazione alla chiusura con riempimento della depressione. 

Relativamente al secondo quesito si precisa che se le argomentazioni contenute nello studio dovessero condurre, quale scelta ottimale per il ripristino ambientale del sito, alla terza soluzione sopra elencata impiegando anche rifiuti, tale operazione sarà compiuta dalle amministrazioni interessate nel pieno rispetto della normativa vigente compreso l'articolo 22 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Paola Gazzolo

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