Regione (Archivio)

San Martino in Rio (RE), profughi nella casa di riposo comunale; Foti: 'un'idea malsana e irrispettosa degli anziani e dei famigliari che pagano le rette'

Data: 14/09/2017
Numero: 5257
Soggetto: ASSESSORATO WELFARE E POLITICHE ABITATIVE
Data Risposta: 24/10/2017

Per sapere, premesso che: - 

appare fondata la segnalazione riguardante la volontà dell'amministrazione comunale di San Martino in Rio (RE) di alloggiare alcuni profughi all'interno della casa di riposo comunale; 

la scelta sarebbe stata comunicata dal sindaco Paolo Fuccio, ai parenti degli ospiti della predetta casa, nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi; 

nessuna informazione al riguardo risulta essere stata anticipata ai dipendenti e agli operatori, i quali si troverebbero a dovere gestire la difficile convivenza; 

sono del tutto condivisibili le proteste dei parenti degli ospiti della casa protetta che, tra l'altro, pagano una retta affinché i propri cari siano ospitati, in condizioni di sicurezza e tranquillità, all'interno di una struttura appositamente realizzata per garantire le stesse; 

il Comune di San Martino in Rio è salito - in passato - agli onori delle cronache per avere alloggiato dei profughi all'interno di container; 

se i fatti siano noti alla Giunta regionale e quali iniziative intenda assumere nei confronti dell'autorità di Governo competente per rappresentare alla stessa, con riferimento ai fatti sopra esposti, la propria ferma opposizione all'invio di ulteriori immigrati in un territorio non più in grado di ospitarli.

Tommaso Foti

RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione in oggetto si segnala che il competente Servizio regionale ha interessato l'Amministrazione Comunale di San Martino in Rio la quale ci ha inviato le seguenti precisazioni in merito ai contenuti da Lei riportati. 

In primo luogo, il Sindaco del Comune di San Martino in Rio ripercorre gli eventi che hanno portato ad alloggiare presso containers un gruppo di richiedenti asilo, a partire dall'improvvisa telefonata da parte della Prefettura di Reggio Emilia, nel primo pomeriggio di venerdì 26 maggio 2017, " con la quale si preannunciava, per il giorno successivo, l'arrivo - di cui la Prefettura aveva avuto notizia solo nella medesima giornata del 26 - di un folto gruppo di migranti richiedenti asilo, provenienti dall'HUB di Bologna. 

Con la medesima telefonata si disponeva, pertanto, che l'Amministrazione Comunale - stante l'indisponibilità di diverse e migliori soluzioni abitative, ivi comprese le strutture alberghiere di cui il paese è sprovvisto - individuasse un'area dove poter allestire dei moduli abitativi resi disponibili dalla stessa Prefettura. 

Pertanto, l'Amministrazione Comunale ha provveduto prontamente a individuare l'area in questione in uno spiazzo, sito nella zona artigianale di San Martino in Rio, in adiacenza al parcheggio pubblico di via Magnanini, e a comunicarlo alla Prefettura nella medesima giornata di venerdì 26 maggio. 

Il giorno successivo, 27 maggio 2017; dopo aver inviato la nota urgente prot. N. 232/8/GAB. (assunta, nella medesima data, al n. 4287 degli atti di protocollo generale dell'ente}, la Prefettura ha inviato i moduli abitativi che sono stati montati nella medesima giornata, a cura e spese della Prefettura che, nei giorni successivi ha provveduto, con l'assistenza dell'ufficio tecnico comunale e degli assessorati competenti, a dotare i moduli di luce, acqua corrente e scarichi in fogna, sempre assumendo a proprio carico i costi di allaccio e le relative utenze.

Nella tarda serata di sabato 27 maggio sono arrivati a San Martino in Rio 14 profughi cui nei giorni successivi se ne sono aggiunti altri 6, tutti affidati alla gestione della Cooperativa Sociale "Dimora d'Abramo" che, sempre per conto della Prefettura, si è fatta carico del vitto, dell'attività di accompagnamento e, più in generale, dell'attività di intermediazione culturale.

Nei giorni e nelle settimane successive, abbiamo intrapreso un'intensa attività di collaborazione con la Cooperativa Sociale sia per avviare corsi di alfabetizzazione in lingua italiana per i profughi sia per dar vita, in collaborazione con la sezione locale dell'AUSER a progetti individualizzati di lavori socialmente utili che coinvolgessero i profughi in un percorso di progressiva, ancorché faticosa, integrazione nella comunità. Tuttavia, la nostra prima preoccupazione, come Amministrazione Comunale, è stata di reperire sul territorio comunale, sempre in collaborazione con la Cooperativa "Dimora d'Abramo' soluzioni abitative diverse per permetterci di smantellare i moduli abitativi prima dell'approssimarsi della stagione invernale. Si tratta di una ricerca non semplice, costellata più da sconfitte che da successi poiché si scontra con un clima generalizzato di paura e diffidenza, alimentato ad arte da un'incessante campagna di stampa di livello nazionale e consapevolmente cavalcato da talune forze politiche." ·

• -La Casa di Riposo oggetto della Sua interrogazione, viene chiamata in causa in quanto il Sindaco, nell'ambito di questa ricerca di alloggi, ci informa che verso la metà dello scorso luglio si è rivolto all'ASP "Magiera Ansaloni", che gestisce la Casa Residenza Anziani di San Martino in Rio, in quanto all'ultimo piano della struttura è presente un appartamento vuoto, in passato utilizzato dalle suore e ora, a seguito della loro partenza, adibito a magazzino. L'Amministrazione Comunale lo descrive come "uno spazio che, con poche modifiche tecniche, avrebbe permesso di ospitare temporaneamente un piccolo gruppo di profughi senza intralcio per la struttura e per le attività che vi svolgono: l'alloggio, infatti pur essendo compreso nello stesso corpo di fabbrica che ospita la Casa Residenza Anziani di San Martino in Rio, è dotato di un ingresso autonomo dall'esterno e risulta collegato al resto della struttura da una porta che, dotata di maniglioni di sicurezza, avrebbe consentito l'apertura dalla struttura verso l'appartamento ma non viceversa' 

Viene però precisato che, vista la disponibilità dei dirigenti a concedere l'uso temporaneo dell'alloggio, si è ritenuto opportuno e doveroso " conoscere l'opinione in merito anche dei pazienti dei loro parenti e del personale dipendente: a tal fine, abbiamo organizzato, presso la casa di riposo, un'assemblea informativa che si è svolta lo scorso 29 agosto nel corso della quale abbiamo appurato la netta contrarietà della maggioranza degli intervenuti all'utilizzo dell'alloggio per le finalità anzidette. 

Tale contrarietà è stata ribadita in un successivo incontro, svoltosi il 15 settembre scorso, fra il sottoscritto e il personale dipendente della struttura nel corso del quale gli intervenuti hanno ribadito le preoccupazioni già manifestate in precedenza; conseguentemente, nei giorni successivi è stato comunicato al dirigente dell'ASP "Magiera Ansa/ani" che l'Amministrazione non intendeva utilizzare l'alloggio anzidetto per dare ospitalità ai profughi". 

Dunque non trova riscontro l'ipotesi da Lei prefigurata nella Sua interrogazione di utilizzo di un immobile adibito a Casa di Riposo per alloggiare richiedenti asilo. 

Nel contempo, il Sindaco comunica che "la ricerca di soluzioni alloggiative ha comunque prodotto qualche risultato e, a oggi (11 ottobre) dei 20 profughi complessivamente presenti sul territorio comunale, 9 sono già ospitati in 2 appartamenti mentre le 11 persone che ancora vivevano nei moduli abitativi installati a maggio sono state recentemente trasferite nel Comune capoluogo di provincia e i moduli verranno smontati nei prossimi giorni.

Elisabetta Gualmini

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl