Regione (Archivio)

Migranti alloggiati ad Albone, Podenzano (Pc); il Sindaco smentisce la Prefettura chiedendo lo sgombero dei locali, serve deciso cambio di rotta nella gestione dei flussi

Data: 27/07/2017
Numero: 5055
Soggetto: ASSESSORATO WELFARE E POLITICHE ABITATIVE
Data Risposta: 18/10/2017

Per sapere, premesso che: - 

con atto ispettivo n. 4950 del 12 luglio 2017, l'interrogante, evidenziata la possibile destinazione in un immobile posto nella frazione di Albone di Podenzano (in provincia di Piacenza) di diversi cosiddetti "richiedenti asilo", chiedeva di conoscere se i fatti fossero noti alla Giunta regionale e quali iniziative intendesse assumere al riguardo; 

in data 26 luglio 2017 l'Assessore competente, con nota AL/2017/37035, rispondeva al predetto atto, rilevando che la Prefettura di Piacenza-Ufficio Territoriale del Governo (interessata al riguardo e deputata, ai sensi del Decreto Legislativo n. 142/2015, alla gestione dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale sul territorio provinciale di competenza, ove insiste la struttura in questione, recentemente oggetto di atti vandalici) testualmente aveva comunicato in ordine ai rilievi posti nel predetto atto di sindacato ispettivo: 

"La società Multiethnic Destination lnternational S.R.L. ha partecipato all'avviso pubblico emanato da questa Prefettura - UTG il 21 febbraio 2017 per l'accoglienza da parte degli operatori economici di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. 

La predetta Società ha offerto la struttura in località Albone del Comune di Podenzano per un totale di 30 posti. 

Al riguardo comprese quelle relative alla rete fognaria realizzata mediante smaltimento delle acque reflue in fossa IMOF collegata al collettore comunale. 

Inoltre la predetta società ha comunicato agli uffici del Comune di Podenzano la dichiarazione di ogni conformità richiesta, con annessi permessi edilizi. 

Il predetto sopralluogo ha stabilito altresì accoglienza di n. 25 migranti i quali sono stati assegnati il 12 luglio 2017.";

con ordinanza contingibile ed urgente n. 28 del 22 luglio 2017, il Sindaco del comune di Podenzano - dato atto che in data 14.07.2017 era stato esperito sull'immobile in questione apposito sopralluogo tecnico per l'effettuazione delle verifiche indicate dall'art. 23 della legge regionale 15/2013 e s.m.i.; richiamato il verbale prot. 6323 del 18 luglio 2017 nel quale risultavano raccolti gli esiti dei controlli effettuati nel corso del sopralluogo svolto il 14.07.2017; ritenuto per la mancanza delle condizioni igienico sanitarie riscontrate nell'immobile in questione di trasmettere l'ordinanza in questione alla A.U.S.L. di Piacenza-Servizio di Igiene Pubblica ed A.R.P.A.E. -Servizio Territoriale di Piacenza, per i successivi accertamenti di competenza; ritenuto altresì di adottare provvedimenti volti alla tutela della igiene pubblica e sanità, al fine di dichiarare lo sgombero immediato dell'immobile - dichiarava l'inagibilità totale dell'unità immobiliare in questione per la mancanza dei requisiti igienico - sanitari e della salubrità minima e necessaria dei locali, disponendo lo sgombero immediato di tutti i locali dello stesso; 

appare davvero anomalo e contradditorio che diversi organi istituzionali (Prefettura di Piacenza e Sindaco di Podenzano) in relazione all'utilizzo dello stesso immobile esprimano valutazioni opposte, sicché per la Prefettura di Piacenza "sono state effettuate le previste verifiche concernenti l'idoneità della struttura, risultate nel rispetto delle norme vigenti,", mentre il Sindaco di Podenzano, sulla base dei rapporti tecnici in suo possesso, attestava "l'inagibilità totale dell'unità immobiliare in questione per la mancanza dei requisiti igienico - sanitari e della salubrità minima e necessaria dei locali, disponendo lo sgombero immediato di tutti i locali dello stesso."; 

se i fatti siano noti alla Giunta Regionale e quali ne siano le valutazioni, anche rispetto alla nota inviata dalla Prefettura di Piacenza in relazione all'atto ispettivo presentato dall'interrogante, smentita dalla successiva ordinanza del Sindaco del comune di Podenzano; 

se non ritenga la Giunta Regionale di dovere partecipare al Governo l'assurda situazione che si determina ogni qualvolta si tratti di accogliere i cosiddetti "richiedenti protezione internazionale" sui vari territori , situazione che per altro puntualmente vede l'autorità locale di Governo confliggere con i sindaci interessati dalle decisioni dell'autorità stessa, e ciò nonostante la più volte asserita necessità (da parte dell'assessore regionale competente) di una diversa gestione dell'assegnazione dei profughi sul territorio regionale.

Tommaso Foti

RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione in oggetto si segnala che il competente Servizio regionale ha interessato la Prefettura di Piacenza, deputata, ai sensi del D. Lgs, 142/2015 al governo dei centri di accoglienza straordinaria (CAS) nel territorio provinciale di riferimento, e l'Azienda USL di Piacenza per gli eventuali accertamenti di sua competenza. 

In riferimento alla struttura in località Albane del Comune di Podenzano, la Prefettura comunica che: 

"in data 29 luglio 2017 la Società Multiethnic Destination lnternational s.rl. ha presentato al protocollo del Comune di Podenzano, relativamente ai rilievi sollevati nel corso del sopra/luogo effettuato dall'Ufficio Tecnico Settore Urbanistica -Ambiente e Sportello Unico per l'Edilizi- S.U.E., dello stesso Comune, in data 20 luglio 2017, la pratica ClL (Comunicazione Inizio Lavori) in sanatoria per l'edificio sito in località Albane, la dichiarazione di idoneità statica redatta da tecnico abilitato, la relazione tecnica di asseverazione della richiesta o presentazione di titolo edilizio o istanza preventiva di conferenza di servizi, a sanatoria con opere, nonché ricevuta del versamento dell'ablazione dovuta per la pratica ClL in sanatoria. Atteso il periodo previsto perché si formalizzasse il silenzio-assenso da parte dell'Amministrazione Comunale, i lavori previsti sono stati iniziati e sta per essere presentata al Comune da parte della società Multiethnic la dichiarazione di fine lavori per ottenere la definitiva certificazione di abitabilità dell'immobile." 

Non appena la pratica sarà definita, la Prefettura dichiara che integrerà la risposta. 

Rispetto ai possibili risvolti di ambito sanitario, con nota Prot. n. 62509 del 9/8/2017 l 'Azienda USL di Piacenza ha comunicato di non aver avuto ruolo attivo nella vicenda segnalata dall'interrogante, in quanto non è pervenuta alcuna richiesta di intervento in merito alla questione, né da parte dei soggetti istituzionali coinvolti- Prefettura di Piacenza e Comune di Podenzano- né da parte di privati. Il Sindaco del Comune di Podenzano con Ordinanza n. 28 del 22/07/2017 ha disposto l'immediata interdizione e sgombero del locale ubicato nella Frazione di Albane per la mancanza dei requisiti igienico-sanitari e ha dato incarico agli Agenti di Polizia Municipale e all'Ufficio Urbanistica e Ambiente del Comune di Podenzano di verificare l'osservanza dell'Ordinanza medesima. Si segnala infine che, in ragione dello sgombero dell'immobile disposto con la citata ordinanza, non sussistono al momento i presupposti per la programmazione di accertamenti da parte dei professionisti dell' U.O. Igiene Pubblica dell'Azienda USL di Piacenza, i quali restano comunque a disposizione per eventuali attività di competenza in base alle indicazioni fornite dalla Regione Emilia-Romagna con nota Prot. n. 46965 del 31.1.17 ad oggetto "Centri di accoglienza dei cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio e attività dei DSP'.

Preso atto della situazione in corso rispetto all'immobile in località Albone di Podenzano, non credo che in questa regione, al di là di singoli episodi locali, vi sia, come Lei afferma, una sorta di "costante conflittualità tra Autorità locale di Governo e Sindaci"; se fosse davvero cosi, non si spiegherebbe e non sarebbe stato possibile realizzare un Hub regionale per la prima accoglienza ed un modello di accoglienza di secondo livello diffuso sul territorio, basato sulla ricerca del coinvolgimento di tutti i Comuni (siamo oramai oltre il 76%), e sulla gestione di piccoli numeri evitando il più possibile grandi strutture e grandi affollamenti. 

A fronte poi della significativa diminuzione delle presenze di migranti in regione (da 13.500 nell'aprile 2017 a 12.300 a fine settembre 2017 su una popolazione di 4,5 milioni) sarà possibile organizzare in modo più sistematico e più ordinato l'accoglienza dei migranti presenti in regione e promuovere una integrazione più efficace.

Elisabetta Gualmini

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