Regione (Archivio)

Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 76 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, sulla situazione dell'IBC

Data: 12/04/2017
Numero: 128
Soggetto: Assemblea

OGGETTO 4465

Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 76 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, sulla situazione dell'IBC (Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Come concordato dalla Conferenza dei Capigruppo tenutasi nella giornata di ieri, l'ordine del giorno della presente seduta è stato integrato con l'inserimento del seguente oggetto: Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 76 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, sulla situazione dell'IBC (Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali).

Si ricorda che l'Ufficio di Presidenza, in accordo con la Conferenza dei Capigruppo, ha stabilito i tempi di parola per ciascun Gruppo consiliare.

Interverrà, quindi, il presidente della Giunta e ci sarà un oratore per Gruppo, un intervento di un consigliere per Gruppo, quindi, per cinque minuti. Cinque minuti a Gruppo.

Do la parola al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Prego.

 

BONACCINIpresidente della Giunta: Provo a ricostruire i fatti e a dare qualche lettura oltre che ribadirvi o indicarvi le decisioni prese.

Il pomeriggio di venerdì scorso ho ricevuto nel mio ufficio l'inviato di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, che, oltre a consegnarmi il Tapiro d'oro, mi ha mostrato alcune registrazioni video dalle quali si potevano ipotizzare gravi inadempimenti di servizio da parte di alcuni dipendenti dell'Istituto dei Beni Culturali dell'Emilia-Romagna, che sapete essere un Istituto a cui è affidata l'attività di ricerca e valorizzazione dei beni culturali, oltre che la gestione di alcuni di essi.

È un ente che ha personalità giuridica, autonomia statutaria e finanziaria, organizzativa, gestionale, amministrativa e contabile e che, caso abbastanza specifico, ha un presidente che viene eletto da questa Assemblea legislativa.

Già la mattina del 7 aprile, in seguito ad alcune anticipazioni della notizia uscita sulla stampa locale, era partita l'azione della Regione per provare a verificare quanto successo e mettersi in condizione di intraprendere un percorso per accertare eventuali responsabilità dei singoli e di chi era chiamato a controllare.

Le decisioni che abbiamo preso – adesso le elencherò – hanno un obiettivo molto chiaro: accertare la verità nei tempi più rapidi possibili, con trasparenza, di fondo con un'inflessibilità nei confronti degli eventuali colpevoli utilizzando tutti gli strumenti disponibili a partire, ad esempio, da alcune opportunità che i decreti Madia, alcuni dei decreti Madia, sui quali abbiamo dato l'intesa in Conferenza Stato-Regioni, possono oggi mettersi a disposizione. Abbiamo il dovere di tutelare il buon nome e l'immagine di un ente, questa Regione, che se ha performance che spesso vengono riconosciute tra le migliori o tra le più eccellenti in questo Paese e non può essere dovuto solo agli amministratori, nel caso siano ritenuti capaci, ma anche in particolare a tanti dipendenti, dirigenti, collaboratori che ogni giorno, con il loro lavoro e la loro competenza, ne garantiscono la qualità del lavoro stesso.

Dunque, abbiamo il dovere prima di tutto di essere durissimi, utilizzando gli strumenti e le leggi, nel caso (siamo garantisti fino in fondo) si accertassero irregolarità sui comportamenti e sulle norme da seguire per chi è un dipendente della Regione, in particolare per tutelare i tanti che fanno bene il loro dovere.

Peraltro, me l'avete sentito dire e credo lo possiate riconoscere, sul tema della sobrietà e del rigore noi abbiamo impostato uno dei pilastri dell'azione di governo di questi cinque anni. Non sto a elencare quello che abbiamo fatto, perché ne avete contribuito anche voi per la parte, ad esempio, relativa ai cosiddetti tagli, anche qui ormai penso per un bel po' rimasti gli unici o quasi a farlo nel Paese.

Abbiamo deciso di inviare subito un esposto alla Guardia di Finanza, precisamente alla Polizia tributaria di Bologna, al gruppo a tutela della spesa pubblica; l'attivazione immediata dell'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari per compiere tutti gli accertamenti e prendere eventuali provvedimenti necessari; l'acquisizione della copia integrale in chiaro del materiale girato, che però ci è stato giustamente spiegato che sarebbe stata possibile solo dopo la messa in onda del servizio, che è andato la sera di lunedì scorso; l'istituzione di un Collegio ispettivo straordinario esterno all'IBC per verificare la regolarità della gestione amministrativa-contabile dell'Istituto, con particolare riferimento al personale; l'audizione dei vertici dell'IBC, presidente, Consiglio direttivo e direttore, che sono stati convocati proprio ieri l'altro.

Nel pomeriggio di venerdì scorso, quando ho visto le immagini, ho anche informato subito i sindacati dicendo loro quello che avremmo fatto o messo in percorso di fare. Poi ho voluto convocare la stampa per darne notizia, visto che la mattina c'era già qualcosa sui giornali che anticipava il filmato mandato in onda il lunedì sera successivo.

A uno dei dipendenti lunedì è stata notificata la sospensione dal servizio e dallo stipendio, perché era stato il solo ad ammettere tutto fra coloro che comparivano nel servizio o si presumeva comparissero. Per lui si è aperto un procedimento disciplinare. Sarà ovviamente convocato dall'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari per dare la propria versione dei fatti e il procedimento dovrà chiudersi entro un mese con una sanzione che potrebbe persino arrivare fino al licenziamento.

Viceversa, se sarà accertata la correttezza dei comportamenti, al dipendente verrà anche, ovviamente, restituita la somma di denaro trattenuta con la sospensione.

Nel pomeriggio si è svolta poi l'audizione dei vertici dell'IBC e a loro stessi è stata chiesta anche una relazione sulle modalità di controllo effettivo interno all'Istituto e le ricadute sull'attività quotidiana del modello organizzativo gestionale previsto.

La sera è andato in onda il servizio. Ieri, come avrete letto o saputo, abbiamo deciso che sarà direttamente la Regione a compiere gli accertamenti e le verifiche su quanto accaduto all'IBC e se ne occuperà l'UPD, l'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari, proprio sotto il coordinamento della Direzione generale, che sta proseguendo gli accertamenti su presunte irregolarità e quello che può essere accaduto ed eventuali, come potrebbe accadere, ulteriori sospensioni, come è accaduto per quel singolo dipendente lunedì scorso.

Come deciso fin da venerdì, però, abbiamo scelto di allargare le verifiche anche alla gestione amministrativa e contabile del personale definendo il mandato quindi del Collegio ispettivo straordinario istituito dalla Presidenza della Giunta. Il Collegio è composto da tre membri: un dirigente esperto in materia amministrativa, finanziaria e contabile, indicato dal Gabinetto della Presidenza, una funzionaria esperta giuridico-amministrativa, con specifica conoscenza dell'assetto organizzativo dell'IBC, indicata dalla Direzione generale economia della conoscenza e lavoro di impresa, e un'esperta giuridico-amministrativa componente del servizio anticorruzione.

Al termine di questi accertamenti il Collegio, che ho descritto ora nei suoi componenti, dovrà presentare, ovviamente, una relazione sull'esito della verifica al presidente della Giunta regionale, all'assessore competente e al Capo di Gabinetto.

Poi ci sono percorsi paralleli, che vanno per i propri conti nell'autonomia di altri, chiamiamoli così, organi che devono o vogliono intervenire. Avrete letto della Guardia di Finanza, alla quale, peraltro, abbiamo presentato noi l'esposto. Si è mossa la Procura della Repubblica. Non è che non si facciano le ispezioni. In questi ultimi due anni, ad esempio, sono stati avviati complessivamente oltre cinquanta procedimenti disciplinari, dei quali trenta erano relativi a inosservanza delle norme in materia di orario di lavoro e reperibilità in malattia, di cui oltre la metà si è conclusa con multe e sospensione dal servizio e anche dallo stipendio. Addirittura in un caso in passato si era arrivati, a causa di una falsificazione dei permessi, anche al licenziamento.

È evidente che sarebbe stato meglio che non ci fosse stato bisogno di un servizio televisivo, peraltro immagino contattato direttamente da qualcuno che lavora in Regione. Nei casi che vi ho descritto adesso succede che, quando qualcuno segnala, ovviamente parte tutto quello che l'ispezione può garantire.

Credo che, alla luce di quello che è accaduto, si possa anche - e me ne assumo personalmente la responsabilità - fare in modo che sia l'occasione per avviare un percorso di revisione e riforma dello stesso Istituto per i beni artistici e culturali e delle relazioni che lo legano alla Regione Emilia-Romagna, peraltro, anche qui, per tutelare il grande lavoro e l'esperienza che sono stati messi in campo in questi anni dall'istituto, da molti riconosciuti.

Per quanto ci riguarda, noi non possiamo accettare che anche un solo dipendente eluda quelle norme e quelle regole di etica pubblica che dovrebbero far sì che, quando si viene a lavorare, si rispettano le regole che sono previste dal contratto di lavoro e dagli adempimenti che si devono garantire.

Sappiamo che le grandi e anche le migliori famiglie possono avere al loro interno persone che sbagliano, che si comportano in maniera irregolare, ma quello che credo faccia la differenza è se si è in grado di intervenire e di essere inflessibili. E mi auguro anche che questo possa essere un segnale per altri che magari abbiano intenzioni similari.

Noi abbiamo il dovere di fare in modo che per primi, essendo un Ente pubblico, garantiamo il rispetto di quelle regole che spesso chiediamo ad altri di dover rispettare.

Penso che ci siamo mossi immediatamente, tempestivamente. Potete immaginare come il vostro sdegno per le immagini che avete visto sia esattamente lo stesso di chi vi sta parlando e della sua Giunta, anche proprio perché abbiamo cercato - l'ho detto prima - di impostare questa legislatura con una grande attenzione a tutto quello che si richiama al tema sobrietà e rispetto delle elementari regole di comportamento.

Accelereremo al massimo, per tutto ciò che la legge ci consente, per verificare cosa sia accaduto. Questo è quanto è successo, questo è quello che abbiamo messo in campo e vi terremo costantemente informati, per la parte ovviamente che riguarda l'Ente Regione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, presidente Bonaccini.

Interviene il consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Parto con il ringraziare il presidente Bonaccini di aver accolto il nostro invito di ieri, rivolto magari in maniera anche poco formale, a essere qui presente in Aula e a riferire sui fatti accaduti.

Credo, comunque, che una riflessione politica debba essere fatta su quello che si è visto. Innanzitutto, da capogruppo ho un po' il rammarico - poi magari il presidente ci spiegherà le ragioni - per il fatto che sia stata convocata la stampa come prima cosa e non i capigruppo, dal momento che è questa l'Aula, come prima diceva lei, presidente, che indica e nomina il presidente dell'Istituto. È stata una scelta, a nostro avviso, poco elegante anche dal punto di vista istituzionale e di rispetto della sovranità di questo Consiglio su questi atti. Sinceramente, dover apprendere dalla stampa le sue dichiarazioni, che a nostro avviso sono state sicuramente corrette, non è stato piacevole.

Per quanto riguarda l'elenco delle azioni che ha adottato, ci aspettiamo dagli enti preposti la massima verifica e il rispetto del lavoro dei dipendenti onesti rispetto a quelli che, invece, devono essere perseguiti per il misfatto che hanno compiuto. Tuttavia, non abbiamo capito dal suo intervento - e colgo l'occasione per chiederle di fare una precisazione al riguardo -, al di là del fatto che la giustizia deve fare il suo corso, se c'è una presa di posizione politica da parte della Giunta e da parte sua, presidente, su ciò che è capitato e sulle immagini che abbiamo visto anche noi sui mass media e nella trasmissione di Striscia la Notizia, e se effettivamente la Giunta ha ancora fiducia nei confronti del presidente, che è stato nominato da quest'Aula, e del direttore, che a nostro avviso doveva vigilare. Il Tapiro più che a lei, presidente, che ovviamente non ha responsabilità dirette sull'accaduto, sarebbe stato opportuno consegnarlo a chi effettivamente doveva governare e gestire questo istituto.

Noi non vorremmo che si prendesse come capro espiatorio una persona, quando anche dalle immagini che sono state mandate da Striscia la Notizia appare evidente che si tratta di una prassi piuttosto diffusa quella di uscire, di entrare, di fare un po' quello che a queste persone gli pareva. Peraltro, mi è un po' difficile immaginare che nessuno vedesse quello che capitava all'interno di questi uffici, che hanno un loro scopo ben preciso, che dipendono direttamente dalla Regione, che hanno un bilancio anche molto importante, considerato che nella parte corrente di questo bilancio bene o male l'IBC amministra circa 11-12 milioni di euro, spalmati in tre anni. Quindi, ci aspettavamo una dichiarazione di merito, una dichiarazione squisitamente politica, su cosa si vuole chiedere sia al presidente che al direttore generale.

Sarebbe stato opportuno che soprattutto la figura del direttore si autosospendesse e, a seguito del risultato delle indagini, indicare se quella è ancora la persona giusta a guidare e dirigere questo istituto importante della nostra Regione. Purtroppo, però, non abbiamo sentito dichiarazioni di questa natura.

Credo e confido in quello che diceva lei. Nessuno le può contestare il fatto che si operi per il risparmio, si agisca per la buona gestione e si cerchi di dare una bella immagine della Regione Emilia-Romagna a livello nazionale e internazionale. Ritengo, però, che quanto accaduto all'interno di questo istituto vada un po' a deturpare, colpendo ovviamente lei per primo in qualità di rappresentante legale di questa Regione, l'immagine sua, nostra e di tutti i cittadini emiliano-romagnoli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Chiede di intervenire la consigliera Sensoli, anche per lei cinque minuti.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Anch'io parto ringraziando il presidente Bonaccini per essere venuto in Aula a riferire chiaramente le informazioni che ad oggi sono a disposizione della Giunta, che poi sono state girate, a seguito di una nostra richiesta, anche a noi consiglieri.

Quando arriva una troupe televisiva in Regione - purtroppo ne abbiamo già avuto esperienza recentemente - nei primi minuti regna sovrano il caos e iniziano a girare voci tra regolamenti di conti interni alla maggioranza e tentativi di messa a tacere all'interno dell'IBC di persone non esattamente in linea con le idee politiche di questo Governo. Noi, chiaramente, abbiamo voluto, invece, analizzare quella che è la situazione e agire secondo le responsabilità. Ne è venuto fuori una sorta di diagramma ad albero, partendo dalle responsabilità dei singoli dipendenti che pare non abbiano rispettato i loro doveri timbrando questi cartellini e poi forse uscendo a farsi gli affari propri, per arrivare a una responsabilità riconducibile a chi dovrebbe controllare che questi fenomeni all'interno della Regione e degli istituti ad essa collegati non debbano accadere.

Procediamo con ordine: il rispetto del singolo. Chiaramente concordiamo con l'etica che ogni singolo dipendente deve mantenere all'interno della Regione, che noi per primi dobbiamo rispettare in qualità di rappresentanti dei cittadini all'interno di questa Istituzione. Si pone, però, un problema relativo all'evoluzione del mondo lavorativo, che quindi anche la nostra Regione in una qualche maniera dovrebbe rispettare. Questa potrebbe essere eventualmente anche la dimostrazione che forse la nostra Regione non è esattamente al passo con i tempi, e mi spiego meglio.

Abbiamo guardato questo avvenimento dal punto di vista della valutazione del dipendente. Allora, nel momento in cui si verifica una situazione del genere, i casi potrebbero essere due. Se quel dipendente in passato ha ricevuto una valutazione rispetto alle proprie prestazioni lavorative pari, ad esempio, al 100 per cento, allora i casi sono due: o questo dipendente è estremamente bravo, per cui in pochissimo tempo riesce a fare lo stesso lavoro che fanno gli altri; oppure, questo dipendente effettivamente rientra nella categoria dei cosiddetti "furbetti del cartellino", come vengono spesso nominati dai mass media.

Nel primo caso c'è un problema di valutazione degli strumenti lavorativi. Significa che la mera timbratura, il rispetto ingessato degli orari non è più in linea con quello che è oggi l'ambito lavorativo, perché io potrei timbrare puntualmente e starmene a scaldare la sedia tutto il giorno. Così come potrei, invece, svolgere un lavoro eccellente, essere responsabile sul mio lavoro, essere bravissimo e riuscire a fare in due ore quello che gli altri fanno in otto.

Abbiamo trovato anche un progetto della Regione rispetto allo smart work. Bene, gradiremmo che questi progetti non rimanessero solo parole scritte nero su bianco, per vantarsi magari di un'evoluzione, ma venissero effettivamente applicati perché, qualora si verificasse la prima ipotesi, cioè quella del lavoratore con particolari capacità, un progetto del genere di responsabilizzazione non legato a orari fissi sarebbe effettivamente da mettere in pratica. Qualora, invece, si verificasse la seconda ipotesi, ossia quella del lavoratore che si comporta furbescamente andando a timbrare per poi svolgere attività non inerenti all'ambito lavorativo, emergerebbe un problema di responsabilità e, quindi, un problema legato a tutta la classe dirigenziale di questa Regione.

A tal riguardo, mi preme sottolineare che, secondo i dati forniti dal Servizio gestione amministrazione riferiti al 2014, nessuno dei dirigenti della Regione ha oggi meno di 46 anni, l'età media è di 58 anni, gli ultra-cinquantottenni sono ben più della metà, 54 su 118 hanno sessant'anni o più. L'anzianità anagrafica non si abbassa se si considera il sottoinsieme dei dirigenti a tempo determinato, mentre la loro anzianità di servizio è pari in media a 19 anni, segno che hanno finito per rappresentare una componente della dirigenza regionale stabile quanto quella con contratto a tempo indeterminato. E questo è il paragrafo che si chiama "Carriere immobili: ristabilire il criterio di rotazione" del rapporto Vassallo.

Una parte di rotazione effettivamente è stata effettuata nel 2016 dalla Regione Emilia-Romagna, ma questa rotazione non ha coinvolto l'IBC. Quindi, chiediamo che i criteri di rotazione e i criteri di rinnovamento e di merito della classe dirigente siano rispettati, considerato che parliamo di merito, e il merito sta anche, ovviamente, quando si è a capo di una struttura, nel saper gestire in maniera corretta, oggettiva e scevra…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliera, ha esaurito il tempo a sua disposizione.

 

SENSOLI: …da eventuali legami politici o di potere la struttura sottostante. Questo ci auguriamo.

Ringrazio nuovamente il presidente per essere intervenuto e mi auguro che quanto ci ha riferito oggi venga messo presto in atto. Grazie.

 

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