Regione (Archivio)

Pdl: 'Misure per la definizione di procedimenti riguardanti l'esercizio finanziario 2017'

Data: 28/11/2017
Numero: 160
Soggetto: Assemblea

OGGETTO 5634

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Misure per la definizione di procedimenti riguardanti l'esercizio finanziario 2017» (74)

(Iscrizione all'ordine del giorno, relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ho un'informazione e una richiesta per l'Assemblea.

È pervenuta una richiesta, a firma del sottosegretario Andrea Rossi, di iscrizione di un nuovo argomento. L'argomento è l'oggetto numero 5634: Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante "Misure per la definizione di procedimenti riguardanti l'esercizio finanziario 2017", delibera di Giunta numero 1828 del 17.11.2017.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 27 novembre 2017.

È composto da due articoli.

Il consigliere Giuseppe Boschini è il relatore della Commissione.

Il consigliere Daniele Marchetti è il relatore di minoranza.

Hanno preannunciato di svolgere relazione orale ai sensi dell'articolo 91, comma 2, del Regolamento dell'Assemblea legislativa.

A questo punto sottopongo l'argomento come richiesta di iscrizione all'Assemblea, sottoponendola al voto. Prima devo nominare gli scrutatori: Campedelli, Marchetti Francesca e Gibertoni.

Un intervento a favore e un intervento contro alla richiesta di iscrizione del nuovo argomento. Un intervento a favore?

Consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Credo che sia un oggetto di grande importanza e urgenza che fra l'altro consente di rendere disponibili risorse che, altrimenti, rischiano di andare in avanzo. Credo sia fortemente sostenibile per il bene della corretta gestione anche dell'ente prendere in esame con urgenza questo dispositivo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Non vedo interventi contro.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione del nuovo argomento, cioè dell'oggetto 5634.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di iscrizione dell'oggetto 5634, è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'inversione dell'ordine del giorno, nel senso che nella stessa richiesta il sottosegretario ha richiesto che fosse il primo argomento della mattinata, quindi il primo punto dell'ordine del giorno.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'inversione dell'ordine del giorno.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di inversione dell'ordine del giorno è accolta. 

Pertanto, il primo argomento che affrontiamo è proprio l'oggetto 5634.

Do immediatamente la parola al consigliere Giuseppe Boschini, relatore della Commissione.

Prego, consigliere Boschini.

 

BOSCHINIrelatore della Commissione: Grazie, presidente.

Il progetto di legge che prendiamo in esame, e che reca "Misure per la definizione di procedimenti riguardanti l'esercizio finanziario 2017", non è soltanto, in senso stretto, una variazione di bilancio perché in senso più proprio più che una manovra complessiva di assestamento del bilancio rappresenta una manovra mirata, mirata sostanzialmente a rafforzare un capitolo specifico, un unico capitolo, che è quello relativo ai fondi per la non autosufficienza, quindi ai fondi regionali per la non autosufficienza con un incremento del valore di 16,5 milioni, quindi un incremento anche rilevante. Qual è il tipo di manovra che sostiene questo incremento del fondo regionale per la non autosufficienza?

Sostanzialmente, vengono prese risorse regionali libere, interamente risorse regionali, quindi non ci sono contributi di fondi statali, europei, eccetera; risorse che su varie missioni risultavano attualmente non impegnate e che quindi, considerato che siamo ormai alla fine del mese di novembre, rischiano seriamente di finire in avanzo di amministrazione. Questo anche perché, lo ricordiamo, con i principi dell'armonizzazione contabile si sono collegati in maniera più stretta i principi della spesa di cassa e di competenza e di conseguenza è fortemente importante, insomma, anzi è necessario che le risorse che vengono programmate dal punto di vista della competenza nel 2017 trovino riscontri in attività, in azioni amministrative, in impegni che avvengono entro l'anno solare medesimo.

Questo naturalmente ingessa un po' la pratica della gestione del bilancio, come sanno purtroppo anche i nostri uffici amministrativi, però, al tempo stesso, la rende più controllabile, più verificabile e rende meno facile gli spostamenti da un anno all'altro. Ecco, allora, che con questa operazione noi recuperiamo risorse non impegnate, risorse regionali libere per oltre 16 milioni e le mettiamo a disposizione di un capitolo importante come quello della non autosufficienza. Non c'è bisogno che spieghi a voi e a chi ci ascolta qual è l'importanza del fondo regionale della non autosufficienza.

Fra l'altro siamo fra le poche Regioni che affiancano ai fondi nazionali risorse proprio di carattere regionale per sostenere quello che fanno i Comuni con questo fondo, i Comuni, i distretti, i territori, e cioè il lavoro di assistenza e di sostegno a tutte le persone non autosufficienti di questa regione (anziani, disabili, eccetera). Attraverso questa operazione noi cosa consentiamo? Consentiamo nel 2018 la certezza di un avvio tempestivo delle attività legate al fondo della non autosufficienza da parte dei Comuni, dei distretti, eccetera e lo facciamo mettendo a disposizione questi 16,5 milioni che poi sapremo da bilancio se saranno in qualche modo un effettivo ampio incremento del fondo per la non autosufficienza o se dovranno essere comunque riconsiderati nell'ambito del bilancio.

A questo punto la provenienza di queste risorse, senza entrare nel dettaglio di tutti gli elementi, perché evidentemente sarebbe un elenco molto lungo, che comunque nell'allegato del progetto di legge è specificato nella parte di variazione, fra i più importanti naturalmente ci sono oltre 9 milioni che provengono da forme di sostegno alle situazioni di difficoltà, di povertà per la nostra regione e, l'abbiamo già detto chiaramente nella fase di dibattito delle Commissioni, più in specifico anche da quel che riguarda la legge per il reddito di solidarietà.

Su questo è bene essere chiari, per evitare fraintendimenti o strumentalizzazioni. Il fatto di mettere a disposizione risorse che provengono dai milioni stanziati sulla legge per il reddito di solidarietà non significa che questa misura non sta funzionando. Ha fatto. Ci sono stati comunicati i dati importanti, anche nei giorni scorsi, in Commissione, dall'assessorato competente, che ci confermano che l'avvio di questa misura, che è avvenuto soltanto da due mesi, è comunque un avvio positivo e intenso, anche se naturalmente sappiamo che ci sono state problematiche connesse soprattutto alla necessaria, ma io ritengo fondamentale integrazione con le analoghe misure nazionali, quindi con il SIA e a breve – fra l'altro è sui giornali oggi – con l'integrazione con il REI, con il reddito di inclusione, che andrà (credo che sia anche un merito del Governo attuale) a incrementarsi con ulteriore risorse e dal 1° gennaio ulteriormente a sovrapporsi dal punto di vista della risposta ai bisogni al nostro reddito di solidarietà.

Le due azioni sono assolutamente integrate fra di loro, lo sono dal punto di vista del software di gestione, delle domande e quindi per l'utente non appare nulla di diverso che il rivolgersi ai propri servizi territoriali per chiedere questo tipo di sostegno. Alle spalle c'è un lavoro amministrativo molto, molto intenso e che in parte ha anche determinato un rallentamento rispetto ai tempi inizialmente previsti sulla valutazione delle domande, che sono comunque davvero numerose. 

Mi pare che si possa dire che, pur in presenza di un avvio positivo e utile del RES, non ci deve stupire che alcune risorse siano rimaste disponibili. Mi sembra un fatto positivo non farle andare in avanzo, metterle a disposizione di un'altra politica sociale. Quindi, nessun insuccesso, nessuna crisi, nessun problema clamoroso sul RES.

Dal punto di vista di altre missioni, segnalo, per esempio, la missione 15, che contribuisce a questa manovra per 1,6 milioni. È la missione legata alle politiche del lavoro, alla formazione. In questo caso, sono risorse che provengono prevalentemente dai fondi regionali destinati al cofinanziamento delle politiche del lavoro. Anche qui, contribuiscono diverse voci: formazione, assegni di ricerca, la legge regionale n. 14, l'avvio al lavoro, tutte misure che, naturalmente, nel corso dell'anno possono avere criteri di armonizzazione e qualche spostamento, perché magari non tutte le azioni formative o tutte le azioni previste per il sostegno e l'avvio al lavoro sulla legge regionale n. 14 hanno potuto realizzarsi. Sappiamo che anche sull'accreditamento dei servizi per l'impiego i tempi si sono, in parte, allungati. La conseguenza è che alcune risorse, a questo punto, possono essere messe a disposizione, invece che andare in avanzo.

Ne cito soltanto alcuni. Penso, per esempio, ai 315.000 euro legati alla nuova legge sull'urbanistica, quindi al sostegno ai Comuni per l'adeguamento alla nuova legge urbanistica, che dobbiamo ancora approvare e che, quindi, a questo punto, non ha senso mantenere sul 2017. Oppure penso a ulteriori risorse che sono legate, per esempio, alla revisione dei contratti di servizio del trasporto pubblico locale e ferroviario, per circa 110.000 euro. Altre vengono, per esempio, dal fatto che l'Osservatorio regionale sullo sport partirà solo nel 2018. Naturalmente, adeguandoci al principio dell'armonizzazione, ciò che non parte nel 2017 vede i costi relativi messi a disposizione e non semplicemente tenuti, perché andrebbero in avanzo.

In generale, diverse risorse vengono da azioni trasversali. Oltre 2 milioni riguardano le spese generali della Regione. Penso alle diverse missioni e ai capitoli riguardanti il personale, in particolare incarichi professionali non attivati perché, magari, legati a singoli progetti che non si sono realizzati o si sono realizzati con tempi un pochino più allungati, o altri risparmi legati ai cofinanziamenti sui progetti europei delle attività produttive. Altri Comuni hanno rinunciato ad un progetto dopo averlo presentato. Insomma, si tratta di normali fattispecie amministrative che avvengono nel corso della gestione di un anno e che, credo, in maniera virtuosa è giusto recuperare perché non vadano in avanzo. Attraverso l'attribuzione al capitolo del Fondo regionale della non autosufficienza li mettiamo prontamente a disposizione per le attività di assistenza sul territorio. Credo che questa sia un'operazione tutto sommato positiva. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

La parola al consigliere relatore di minoranza, Daniele Marchetti. Ha venti minuti. Prego.

 

MARCHETTI Danielerelatore di minoranza: Grazie, presidente.

Sarò molto più breve rispetto al relatore di maggioranza Boschini, che è entrato nel dettaglio di questo progetto di legge. È giusto, però, ripercorrere il percorso che abbiamo seguito. Si era partiti con una fretta eccessiva. Eravamo arrivati in Commissione con l'input della Giunta di portare avanti il prima possibile questo progetto di legge, senza passare, ovviamente, nelle altre Commissioni, ma bene o male siamo riusciti a rallentare un po' la corsa e a portare il testo perlomeno in tutte le sedi consultive. Devo dire che ci siamo riusciti e che siamo restati ugualmente nei tempi prestabiliti. Un percorso nelle varie Commissioni consultive che ci ha dato modo di approfondire ulteriormente e nel modo migliore il tema trattato.

Con questo progetto di legge, come veniva ricordato poc'anzi, andiamo a raccogliere, a racimolare tutti quei fondi che non sarebbero stati utilizzati in tutti i settori, in tutti i capitoli del nostro bilancio, dall'agricoltura alla cultura, alla formazione, turismo, welfare e così via; un'operazione che ha portato al recupero di 16 milioni di euro che, come veniva ricordato dal consigliere Boschini, verranno poi riversati sul Fondo regionale per la non autosufficienza.

Detta così, nessuno avrebbe qualcosa da dire. Per carità, è sempre importante aumentare i fondi destinati alle fasce più deboli, quali anziani e invalidi, però il problema emerso durante le Commissioni che si sono tenute è che gran parte di questi fondi provengono dal reddito di solidarietà. 9 milioni di euro erano stati stanziati per questo strumento che aveva come obiettivo quello di aiutare le persone che vivono in povertà, persone residenti nella nostra regione, ma che, evidentemente, è partito con il piede sbagliato. È stato detto, sì, che il reddito di solidarietà è partito con qualche mese di ritardo per via dei meccanismi che abbiamo dovuto mettere a punto per metterlo al pari dello strumento nazionale, ma quello che io definisco "fallimento" sta proprio qui, nella scelta di appiattire il nostro strumento regionale a dei criteri, a dei parametri di uno strumento nazionale, che tra l'altro verranno anche modificati. Quindi, di conseguenza, sicuramente dovremo modificarli anche noi. Secondo noi, l'errore è stato proprio quello di voler creare uno strumento parallelo ad uno strumento già esistente a livello nazionale.

Avremmo potuto scegliere una formula più disegnata sulle caratteristiche della nostra regione, mentre abbiamo cercato di seguire quello che già c'era. In questo modo, abbiamo portato al rallentamento, che è sotto gli occhi di tutti, che ha portato a questi 9 milioni di euro che sono rimasti. A mio avviso, quando un'istituzione si mette in testa di affrontare il problema della povertà e le rimangono 9 milioni di euro che aveva stanziato proprio per questo obiettivo le cose sono due: o non ci sono più persone in difficoltà oppure qualcosa è andato storto. Ovviamente, la risposta è la seconda: qualcosa è andato storto. Siamo partiti in ritardo perché, evidentemente, sono state fatte delle scelte sbagliate.

Noi all'epoca, quando abbiamo discusso sul reddito di solidarietà, prima con la legge regionale e poi con il Regolamento, avevamo avanzato delle nostre proposte che, a nostro avviso, avrebbero garantito un utilizzo migliore di questo strumento. Mi auguro che in futuro anche la maggioranza di questa Regione possa venire incontro alle proposte che avanzammo a suo tempo, cercando di ridefinire questo strumento. Si dice: "Va bene, questi 9 milioni di euro li mettiamo nel Fondo regionale per la non autosufficienza". Rimane sempre nel welfare. Però è anche vero che il Fondo regionale per la non autosufficienza viene distribuito sul territorio con parametri ben precisi. Ci si basa sul numero di persone anziane e di invalidi presenti sul territorio. Ci sono delibere del 2007 e del 2009 che dettano le linee guida per il suo utilizzo. Ci sono delibere che stabiliscono la compartecipazione del Fondo regionale per la non autosufficienza nelle rette mensili dei centri diurni, dei centri residenziali, dei servizi a domicilio per gli invalidi e per gli anziani. Quindi, non è uno strumento così elastico, tant'è che è intenzione dell'assessorato rivedere queste delibere che dettano le linee guida proprio per questo strumento.

Io ho un timore. Sì, noi mettiamo queste risorse nel Fondo regionale per la non autosufficienza, ma temo – spero di essere smentito un domani – che queste risorse rimarranno lì, magari non riusciranno ad essere spese nel migliore dei modi e non arriverà, effettivamente, qualcosa in più ai cittadini. Ripeto: essendoci già delle delibere ben definite e non andando a cambiare il sistema a monte, possiamo aggiungere tutte le risorse che vogliamo, ma non so quale beneficio riusciremo a garantire ai nostri cittadini.

Il problema è proprio questo, e l'ho detto anche in Commissione. È un tema assolutamente delicato. Sul Fondo regionale per la non autosufficienza abbiamo sempre posto un'attenzione particolare, perché capiamo la delicatezza e l'importanza di questo tema, però siamo sicuri che non sia assolutamente questo il modo di trattare questo argomento. Qui non ci troviamo di fronte a una scelta lungimirante e programmata di una Giunta che decide di aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza perché ha deciso di garantire qualcosa in più. Ci troviamo di fronte ad una scelta obbligata perché sono rimaste risorse, in gran parte programmate per il reddito di solidarietà, che non potevano essere utilizzate in altro modo. Quindi, "va bene" per modo di dire. È questo che noi contestiamo. Contestiamo la mancanza di lungimiranza proprio nella programmazione di questi strumenti ed è per questo che ieri in I Commissione, al termine di tutte le Commissioni consultive, abbiamo votato contro questo provvedimento. Abbiamo votato contro perché, a nostro avviso, lo ribadisco, non è questo il modo di affrontare queste tematiche.

Qui ci troviamo di fronte ad una scelta obbligata: fondi che non potevano essere spesi in altra maniera e che sono stati messi lì perché altrimenti andavano persi. Non ci troviamo di fronte alla volontà della Giunta di garantire un aiuto maggiore agli invalidi e agli anziani in difficoltà sul nostro territorio. Se un domani vedremo la volontà di migliorare questi strumenti, visto che da due anni sentiamo parlare di una revisione delle linee guida per il Fondo per la non autosufficienza, bene, ma ad oggi, a nostro avviso, non ci sono le condizioni per valutare positivamente questo provvedimento.

 


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