Regione (Archivio)

Pdl: Ratifica del Protocollo di Intesa per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po

Data: 28/03/2018
Numero: 176
Soggetto: Assemblea

OGGETTO 5558

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po» (82)

(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 5558, progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po».

Il testo è il n. 2/2018, licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 15 marzo 2018.

Il progetto di legge è composto da tre articoli.

Il relatore della Commissione è il consigliere Massimo Iotti che ha preannunciato di svolgere la relazione orale, il relatore di minoranza è il consigliere Tommaso Foti, che anch'esso ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Do la parola al relatore della commissione, consigliere Iotti, ricordando che ha un massimo di venti minuti. Prego.

 

IOTTIrelatore di maggioranza: Grazie, presidente. L'argomento del progetto di legge riguarda il fiume Po, in particolare la gestione del suo patrimonio ittico. Già nel 2013 un progetto, finanziato dall'Unione Europea, denominato "Life Con.Flu.Po", riferito al programma Life europeo, riguardava appunto un progetto sulla connettività delle rotte migratorie ittiche. Da qui l'iniziativa, già contenuta nelle finalità del progetto, delle quattro Regioni interessate dal bacino fluviale, di promuovere una gestione condivisa del fiume Po con l'obiettivo di armonizzare le norme, che regolano la pesca e coordinare le azioni inerenti la tutela della fauna ittica e il contrasto al bracconaggio. Come detto, questo programma Life Con.Flu.Po costituisce un atto preordinato di programmazione con la contestuale approvazione della convezione di partenariato, che riguardava la Regione Lombardia, allora capofila, tuttora capofila, la Regione Emilia-Romagna, le province di Piacenza e Rovigo, l'AIPO, l'autorità di bacino e il Parco Ticino. Tale progetto (lo ricordo anche per dare senso all'iniziativa) ha comportato oltre 7 milioni di euro di risorse, in particolare circa il 50 per cento con finanziamento dell'Unione Europea. Da questo ne deriva, come detto, questo protocollo d'intesa che vede in aggiunta al programma Life le Regioni Piemonte e Veneto che sono interessate alla gestione del protocollo. Lo scopo è un impegno alla cooperazione per promuovere una gestione sostenibile, soprattutto unitaria, di tutta la pesca professionale e anche sportiva e della tutela del patrimonio.

Richiamo l'articolo 2 del protocollo dove nelle azioni significative, che dovranno essere messe in atto: la semplificazione e l'armonizzazione delle normative regionali che tuttora, pur con un processo di unificazione, comportano delle differenze, la vigilanza e il controllo delle attività abusive, pratica assolutamente importante e strategica, e con questo anche la promozione delle attività conseguenti di natura faunistica, il controllo e il contenimento delle specie alloctone invasive, la tutela e il ripopolamento, il miglioramento ambientale del corridoio fluviale e una cabina di regia complessiva di tutti i soggetti interessati. Preciso sin d'ora che l'articolo 2 della proposta di legge, che abbiamo in oggetto, chiarisce in maniera evidentemente che la ratifica del protocollo d'intesa, già firmata in via preliminare, ha efficacia reale ed effettiva dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Il fiume Po rappresenta per la nostra Regione un asse strategico fondamentale, oggetto di molti progetti e attività di settore, di pianificazione per la connessione degli habitat ambientali e dei corridoi di spostamento della fauna ittica migratoria nell'intero bacino. È già stato oggetto e sede di discussione in quest'Aula: il progressivo aumento di specie aliene invasive, l'attività di una pesca abusiva per le quali tutti si sono detti assolutamente convinti della necessità di intervenire con grande decisione per bloccare queste attività. L'oggetto dell'accordo punta a superare innanzitutto la frammentazione amministrativa del fiume Po che rischia di rendere vani anche gli sforzi prodotti dalle singole Amministrazioni e quindi un piano unitario alla scala di bacino del fiume per armonizzare prescrizioni, vigilanza e controlli.

Ritorno al citato progetto Life Con.Flu.Po, in particolare riprendendo l'intervento prioritario che ha riguardato l'ambito dell'isola Serafini, zona nel Comune di Monticelli d'Ongina, in Provincia di Piacenza, negli anni Sessanta, proprio in quella zona, venne costruita una diga fluviale per lo sfruttamento delle acque ad uso idroelettrico, tuttora esiste un impianto. Nel corso del 2017, proprio facendo seguito a quella progettazione, è stata ripristinata la continuità ambientale, da intendersi fluviale e per la migrazione ittica, con la riapertura della via migratoria, in particolare questo consente ad una specie di rilievo europeo, come lo storione cobice e ad altre dieci specie di avere una continuità a livello ambientale per le rotte di riproduzione con una soluzione ingegneristica del tutto innovativa, anche perché consente non solo il monitoraggio ma la selezione delle specie. Tale progetto consentirà non solo l'intera percorribilità fluviale, ma sia un collegamento che dal delta del Po collegherà non solo il Lago Maggiore attraverso il fiume Ticino, sia il Lago di Lugano in territorio svizzero, dando continuità a tutti i progetti relativi alla riserva di biosfera del delta del Po e del riconoscimento come patrimonio dell'Unesco. Un progetto di grande interesse, che può riguardare anche ricadute a fini turistici, a fini di pesca sportiva.

Queste sono le premesse reali e significative per la promozione di questa proposta, di questo protocollo d'intesa, che avrà (come potete leggere dai brevi articoli del PdL) la costituzione di un comitato di coordinamento tra tutti gli Enti che potrà effettivamente dare le condizioni per applicare tutte le azioni utili e necessarie. Concludo, un atto sicuramente di rilievo, di importanza strategica e che conferma la buona pratica di un coordinamento territoriale che in questo caso vede non solo quattro Regioni, ma tutti gli enti interessati nel più ampio bacino idrografico nazionale. Credo che da questo punto di vista tutta l'operazione non faccia altro che rendere ancora più efficace tutte le azioni che possiamo pensare a livello ambientale e per quello che riguarda l'attività di un fiume che nella nostra Regione ha importanza strategica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Foti.

 

FOTIrelatore di minoranza: Grazie, presidente. Come avevo cercato di illustrare nel corso della commissione, a mio avviso vi sono solo degli elementi procedurali sulla questione in esame perché noi abbiamo delle norme chiare, che disciplinano la materia delle intese. Queste norme, nel caso di specie, sono state disattese sotto il profilo della procedura perché l'assessore all'agricoltura ha sottoscritto il preliminare di protocollo d'intesa "in oggetto", dice la delibera e aggiunge: «Dato atto, inoltre, che a seguito della sottoscrizione del suddetto preliminare di protocollo di intesa, si intende necessario procedere alla ratifica del medesimo da parte dell'Assemblea legislativa», se questo è contenuto normativo in esame, la disciplina della materia è data dall'articolo 21 della legge n. 16 del 28 luglio 2008 che, al comma 3, trattando delle intese con le Regioni, prevede che il presidente della Regione o l'assessore da lui delegato sottoscrive l'intesa, previo parere della commissione assembleare competente per materia. Basterebbe esaminare il protocollo, che è allegato, la sottoscrizione è avvenuta in assenza del parere preventivo della commissione in esame; non solo, andando a verificare, occorre anche dire che la ratifica, che viene qui intesa, sempre dall'articolo 21, comma 4, della legge n. 16/2008, questa ratifica ha una procedura molto particolare perché si dice: «Una volta conclusa l'intesa e comunque non oltre quindici giorni dalla sua stipulazione, il presidente della Regione trasmette all'Assemblea legislativa il testo ai fini della ratifica di cui all'articolo 117, comma 8 della Costituzione nell'ambito della competenza legislativa regionale».

È vero che noi ultimamente conosciamo della Costituzione solo l'articolo 122, comma 2, ma probabilmente c'è anche l'articolo 117, comma 8, che disciplina qualcosa. E nella fattispecie, avendo la stessa Assemblea predeterminato un limite invalicabile, che è quello di quindici giorni entro i quali doveva essere sottoposto all'Assemblea legislativa il testo, debbo rilevare che il testo in esame è stato sottoposto con molto ritardo rispetto ai termini di legge. Io non so se gli uffici abbiano rilevato o meno questo o abbiano reso autorevoli pareri, come sono soliti rendere, anche su materie non di loro competenza, ma nel caso di specie sarebbe opportuno (e l'avevo chiesto in commissione, come ricorderà anche il collega Iotti) che si desse una risposta che fosse non una risposta di ordine politico, ma una risposta di ordine tecnico a quesiti di ordine tecnico. Dato che noi approviamo (anche questa è una similitudine rispetto ai trattati internazionali) con legge la ratifica di un accordo e di un'intesa. Proprio perché siamo in sede di ratifica, io ritengo che sarebbe stato opportuno scandagliare se questa ratifica un domani non possa essere impugnata davanti al Giudice ordinario, sollevando l'eccezione di incostituzionalità della norma e dell'intesa medesima perché assunta secondo il principio dello sviamento dei poteri per eccesso di potere da parte dell'organo deliberante. Aggiungo anche (anche questa è notizia abbastanza curiosa) che sul sito del fiume Po, autorità di bacino distrettuale del fiume medesimo, si apprende che nasce la consulta per la gestione della pesca e del patrimonio ittico e si dice che si sono incontrati il 15 giugno 2017 a Milano gli assessori per la sottoscrizione del protocollo d'intesa per l'istituzione di una consulta interregionale per la gestione sostenibile e unitaria della pesca e della tutela del patrimonio ittico e, anche in questo caso, non mi pare che siano state previste e rispettate le procedure di legge, che qui mi sono permesso di richiamare e che tuttora richiamo, tenuto presente che stiamo parlando di un'intesa che risulta sottoscritta il 25 febbraio 2016 a Parma.

Il 25 febbraio 2016 la commissione competente per materia era stata notiziata, e neppure investita, dell'indispensabile parere richiesto alla stessa ex lege regionale né tanto meno, dopo la sottoscrizione di questo atto e cioè entro il 12 di marzo, se vale il principio "dies a quo non computatur", questo atto avrebbe dovuto essere trasmesso all'Assemblea perché l'Assemblea medesima si pronunciasse secondo i termini indicati di legge, che sono termini che peraltro vengono strettamente indicati perché si ritiene che solo indicando questi termini si dia una corretta applicazione della Costituzione, che prima ho citato, segnatamente dell'articolo 117, comma 8 della stessa. Mi permetto come relatore di evidenziare in questa sede queste questioni perché ritengo, per gli aspetti procedurali sotto il profilo delle intese, dei trattati e di quanto altro un organo legislativo abbia come delega da un organo superiore, o meglio, da una norma di rango invalicabile qual è la Costituzione, rispettare le procedure che ci si è dati in attuazione di una norma costituzionale sia il minimo sindacabile per un'Assemblea elettiva qual è la nostra.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Pettazzoni.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Come detto dal relatore di maggioranza, è un protocollo d'intesa che noi intendiamo come un punto di partenza. Spiegherò il perché. Oltre alle quattro Regioni, che abbiamo già citato, fa parte dell'accordo anche l'autorità di bacino che ha redatto nel 2009 un piano di gestione del distretto idrografico del bacino padano e che ora sta effettuando l'aggiornamento, questo piano prevede quattro punti fondamentali, ovvero il monitoraggio dell'ittiofauna, inteso come contenimento delle specie invasive, ripopolamento di fauna ittica, riqualificazione ambientale dei corsi d'acqua e, soprattutto, l'armonizzazione delle norme relative alla pesca e alla tutela della fauna e al contrasto al bracconaggio. Credo di poter dire che su quest'ultimo argomento (il contrasto al bracconaggio) chi vi parla (non del sottoscritto in particolare, ma del partito di cui faccio parte) si sia speso particolarmente. Un protocollo d'intesa, peraltro sottoscritto da altre Regioni, che va in questa direzione (tutela e contrasto al bracconaggio) troverà sicuramente favore da parte del nostro gruppo. Inoltre, si parla di un protocollo di pesca sostenibile su tre livelli: dal punto di vista ambientale, quindi la conversazione e la riqualificazione dell'habitat, sociale, quindi la condivisione dei regolamenti regionali e attività unitarie di contrasto al bracconaggio, ed economica, ovvero utilizzare nuove risorse pubbliche e trovare metodi per la creazione di nuovi introiti.

Tra gli impegni, che sono emersi da questo protocollo d'intesa, è creare una cabina di regia coordinata tra le quattro Regioni. Debbo dire che ritengo che questa cabina di regia possa essere migliorabile perché questa cabina di regia sarà composta da un componente di ognuno dei soggetti firmatari del protocollo e sarà coordinata dall'autorità di bacino del fiume Po. Se posso fare una proposta, chiederei che possa essere valutata all'interno della nostra Regione la creazione di un tavolo a cui partecipino le associazioni pescatorie e altri attori che si occupano di temi ambientali e di pesca. È fondamentale avere individuato un protocollo comune. Faccio un esempio, immaginiamo di essere in barca al centro del fiume Po, quindi sulla linea di confine, se si pescava in un certo modo da una parte della barca, si soggiaceva alla legislazione del Veneto, per esempio, se si pescava nello stesso modo dall'altra parte, si rischiava di essere in contrasto con le norme della Regione Emilia-Romagna, quindi avere ottenuto una legislazione unica è sicuramente (lo dicevo in apertura) un punto di partenza. Un punto di partenza su cui basare altre intese, per esempio quella sulla navigabilità del fiume Po, l'Unione Europea ha già finanziato parte di un progetto per il miglioramento del sistema idroviario del nord Italia e tanti altri ambiti che, partendo da qui, potrebbero essere messi in atto.

C'è comunque un cambio di passo, che ritengo necessario: uno di questi è la concessione di tratti di fiume ad associazioni. Questo permetterebbe un ulteriore beneficio perché queste ultime si potrebbero occupare, avendo un tratto di fiume da gestire, del ripopolamento, della lotta al bracconaggio, della cura dei tratti a loro individuati e, a tal proposito, è già stato depositato il PdL n. 6268, primo firmatario Fabbri, che abbiamo condiviso e che, partendo da questo protocollo d'intesa, potrebbe essere successivamente accolto. Ribadisco il favore rispetto a questa ratifica, augurandoci che sia inteso solo come un punto di partenza positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Al di là degli aspetti procedurali che sono importanti e quindi effettivamente votare un protocollo d'intesa siglato nel 2016, ratificarlo nel 2018 è un po' tardi. Gli aspetti positivi di questo protocollo d'intesa sicuramente ci sono perché si va a concordare con le altre Regioni un programma di azioni particolarmente importanti, in particolare io sottolineo l'armonizzazione delle normative regionali in materia di pesca e le operazioni di vigilanza e controllo volte a contrastare il bracconaggio. Il bracconaggio, che sulla nostra sponda del Po, ma anche su quella veneta, è un problema molto importante. Il coordinamento tra Regioni è un'opportunità che nasce e che va colta proprio perché tra le due sponde del Po ci sono state e ci sono azioni e attività differenti. Il bracconaggio colpisce sia da una parte che dall'altra del Po, l'impressione è che dall'altra parte del Po in Veneto si siano sviluppate azioni di coordinamento per esempio delle Forze dell'Ordine, quindi Carabinieri, Polizia forestale, Polizia provinciale, ASL e Guardia di Finanza che hanno condotto delle operazioni che hanno portato a colpire le bande criminali che operano il bracconaggio, cosa che da questa parte del Po ancora non si è riusciti ad effettuare, forse anche per la differenza numerica dei corpi di Polizia provinciale. Polizia provinciale che ricordo noi avevamo proposto e continuiamo a proporre che la Regione porti all'interno dei propri servizi per riuscire ad avere in prospettiva un aumento di personale, visto che al momento giacciono ancora in un limbo e poi per dare la possibilità di avere un migliore coordinamento a livello regionale.

Altri aspetti che ci differenziano per esempio dal Veneto sono i costi delle licenze di pesca. Ci sono proposte che vengono da buona parte delle associazioni di pesca sportiva che propongono un aumento della tassa del tesserino che ci porterebbe in linea con quella del Veneto. È stata fatta questa proposta perché una delle attività, che viene fatta in tema di bracconaggio, sono i sequestri del pescato che comportano dei costi per lo smaltimento. Al momento, non prevedendo costi per lo smaltimento, sembra che i sequestri di pesce, preso da bracconaggio, stiano calando proprio perché poi probabilmente non si sa bene come andare a smaltire questo pesce. Questi fondi potrebbero essere anche utilizzati per aumentare la vigilanza volontaria.

Altro aspetto sono i fermi pesca. È stato proposto da varie associazioni di istituire dei fermi pesca, fermi pesca notturna o professionali, proprio per poter aumentare la possibilità di ripopolamento, visto che il bracconaggio sta diminuendo in maniera importante la fauna ittica, dall'altra parte per permettere alle Forze dell'Ordine di poter agire in maniera più puntuale in questi momenti di fermo pesca visto che i bracconieri comunque in quel periodo opererebbero e sarebbe più semplice e più facile identificarli e fermarli. Ciò che chiediamo alla Regione è che, con la partenza di questa cabina di regia e con il programma di azioni (che non so se sia in fase di redazione o ci sia già), in questo programma di azioni e di coordinamento i diversi approcci vengano finalmente coordinati in modo che anche da questa parte del Po riusciremo ad incidere con più forza sul bracconaggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Chiedo ai relatori, sia di maggioranza che di minoranza, se vogliono intervenire.

La parola al consigliere Iotti.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Prendo atto della condivisione sostanziale dei contenuti della proposta di legge, restando rigorosamente al tema oggetto di votazione e quindi l'oggetto dell'intesa, naturalmente è un punto di partenza e non può che essere tale, ma è l'elemento di partenza necessario e condizione necessaria per poter garantire che poi tutte le azioni e tutte le decisioni da prendere possano essere condivise e gestite in forma unitaria. Quindi non posso che rimandare poi all'azione degli assessorati per portare avanti tutto ciò che è necessario in termini di attuazione. Per ciò che riguarda gli elementi procedurali, io non vado certamente a negare quanto il collega Foti ha elencato, non entro nel merito perché non è mia prerogativa. Posso solo ricordare che in ambito di commissione le risposte di ordine politico sono state date dall'assessore Caselli, nel senso che la ratifica è stata fatta per trovare anche un momento comune non gli altri assessori, questo era doveroso. Posso solo ribadire che la natura di quella sottoscrizione era del tutto preliminare in quanto, come ho detto nell'illustrazione, l'articolo 2 del nostro PdL dice chiaramente che l'efficacia dell'intesa decorre per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna dall'approvazione della proposta di legge. Anche l'assessore ha detto che certamente c'è stato un passaggio mancato, ma posso garantire che non sono state messe in discussione le prerogative di questa Assemblea in quanto è il voto di oggi che dà reale efficacia alla proposta di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

Non ho altri iscritti, per cui possiamo procedere alla discussione degli articoli della legge.

Articolo 1.

Dibattito generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1.

 

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