Regione (Archivio)

Tutela della fauna ittica e dell'eco sistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acqua coltura e delle attivita' connesse nelle acque interne

Data: 21/12/2017
Numero: 167
Soggetto: Assemblea

OGGETTO 5560

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: "Schema di regolamento regionale di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'eco sistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acqua coltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'art. 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11."» (132)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all'atto amministrativo oggetto 5560: Delibera: Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: "Schema di regolamento regionale di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne, a norma dell'articolo 26 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 11." (Delibera di Giunta n. 1724 del 06 11 17).

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 7 dicembre 2017 con la seguente votazione: 23 voti a favore, 3 contrari e 10 astenuti.

Dichiaro aperta la discussione generale sul provvedimento.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

In Commissione abbiamo già fatto la discussione su questo provvedimento, che per fortuna non abbiamo portato in Aula oggi, e il consigliere Foti mi darà atto che abbiamo fatto bene a non portarla oggi, nella quale esprimevamo una raccomandazione verso la Giunta, che auspichiamo venga raccolta, ovverosia quella di abrogare l'Allegato 2, che riguarda l'anguilla, lasciando la competenza all'ente di gestione delle valli, quindi al parco, di decidere se restringere la normativa in materia di pesca all'anguilla o di allargarla, tenuto conto che l'anguilla, per fortuna, anche per le misure di protezione assunte in passato, non è più una specie in via d'estinzione. Quindi, riteniamo giusto che l'Allegato 2 venga abrogato.

Mi limito, inoltre, a proporre una riflessione alla Giunta sul tema del lavoriero, che è lo strumento principale di pesca all'anguilla che è presente nelle valli e nel nostro territorio, ben consapevole che il regolamento, al quale diamo il parere di conformità, affronti le problematiche connesse all'esercizio della pesca con gli attrezzi rimovibili, mentre il lavoriero è un impianto fisso ed è anche concepito come servizio all'acquacoltura e non alla pesca. Ciò premesso, una riflessione sulla regolamentazione del lavoriero come strumento di pesca credo che dovremmo farla, come Regione, senza entrare in conflitto di competenza con altri livelli. Ci sono pubblicazioni importanti di ISPRA, esperienze di altre regioni e lo stesso Piano di gestione delle valli di questa regione risale a due anni fa, piano che dava una connotazione ben precisa del lavoriero. Non è il regolamento la sede per affrontare la riflessione, però invito davvero a farla, perché altrimenti anche l'attuazione e la regolamentazione della pesca con il lavoriero diventa difficile per i territori e per le Istituzioni competenti.

Consentitemi un'ultima riflessione sul novellame. Senza pretendere di aprire un conflitto di competenze, una riflessione sul novellame in una visione di cattura e reimmissione nelle valli da pesca la dovremmo fare. Dovremmo trattare il novellame dell'anguilla come le vongole dopo la nursery, perché il rischio di allevare pesce di provenienza estera è molto serio. Rischiamo di avere il novellame acquistato all'estero, di reimmetterlo nelle valli del parco, di dargli il marchio di qualità, nonostante la provenienza non sia affatto garantita, come invece noi vorremmo che fosse.

Sono due riflessioni che certamente non ineriscono direttamente al Regolamento pesca, che però chiedo alla Giunta di prendere in carico, definendo qual è lo strumento migliore per regolamentarla.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Anch'io desidero fare alcune valutazioni sul tema, che partono dal dire che va bene l'armonizzazione delle procedure che stiamo facendo in questa legislatura, tutte le volte che avviene con intelligenza e gradualità nel rispetto delle peculiarità e delle tradizioni dei nostri territori. E va certamente in questo senso anche l'istituzione dei tavoli di consultazione locale per la pesca nelle acque interne, di recente istituzione, che potranno avanzare proposte sul programma ittico regionale e avranno, tra gli altri, il compito di promuovere l'impegno delle associazioni piscatorie e la partecipazione del volontariato all'attività di tutela e di gestione del nostro patrimonio ittico.

Anche grazie all'ascolto, alla collaborazione e al confronto con le associazioni dei pescatori su questo regolamento rispetto alle bozze che erano state diffuse, io credo sia stato fatto un buon lavoro, e lo dico provenendo da un territorio, quello della provincia di Ravenna, dove, come sapete, la pesca sportiva è molto praticata e dove, soprattutto nella parte costiera, è molto diffuso l'utilizzo del bilancione. Al riguardo, sapete che insistono già diverse problematiche, che il Comune sta cercando di superare avendo approvato un apposito Regolamento edilizio, ed è stato aperto un tavolo di lavoro con la Regione e in particolare con i Servizi demaniali idrici dei fiumi che attraversano la provincia.

È stato fatto un buon lavoro su questo regolamento, che ha saputo cogliere tante delle sollecitazioni arrivate dai territori, per cui ringrazio l'assessore Simona Caselli, alla quale chiedo, di qui all'approvazione definitiva, di poter fare un surplus di riflessione per quello che riguarda la pesca del latterino, più comunemente conosciuto come acquadella, che si pescano anche nei nostri bilancioni.

Ad oggi, negli altri Paesi della Comunità europea questa pesca è considerata senza limitazioni, non è presente nell'elenco delle specie a rischio, ma gli approfondimenti scientifici dicono che in entrambi i sessi la maturità viene raggiunta circa ad un anno di vita.

Io rivolgo un invito, se sarà possibile, per eliminare le limitazioni sui cinque centimetri che questo Regolamento ad oggi prevede, per fare in modo che tanti nostri appassionati possano continuare con entusiasmo ed energia a praticare la pesca nei nostri capanni, che rappresentano un valore turistico-culturale delle nostre terre.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Molinari, prego. Pensavo fosse un cacciatore lei, non un pescatore.

 

MOLINARI: Io ho diverse passioni, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Una condivisibile, anche.

 

MOLINARI: Tutti sono riusciti ad ottenere delle deroghe. Anche noi, come Piacenza, avevamo in mente di chiedere alcune deroghe, però guarda caso sulle specie da noi richieste, ovviamente, c'è il vincolo europeo.

Apprezzo il lavoro comunque svolto dagli uffici. L'assessore Gazzolo non è presente. Su territori – posso mettere la mano sul fuoco per Piacenza – in cui anni fa la classificazione di aree protette di Rete Natura 2000 veniva venduta come un'opportunità unica per i territori di rilancio turistico, di risorse e di opportunità, senza alcuna conseguenza (ad alcune riunioni partecipai anch'io), credo che una riflessione con il territorio, con i sindaci per cercare quantomeno di analizzare e rivedere quella che è stata anche la classificazione un po' superficiale e frettolosa fatta almeno 10-15 anni fa vada effettuata.

Si parlava delle acquadelle, se non sbaglio. In merito al vincolo posto nelle aree di Natura 2000 a Piacenza, per esempio citando il Trebbia, che è il fiume più conosciuto quantomeno del Piacentino, ricordiamo che praticamente quasi tutto il corso, tra parco, pre-parco e due aree SIC, è sottoposto a questi vincoli. Sul divieto di pesca del vairone, da quello che ho capito, che è un pesce assolutamente presente in quantità addirittura preoccupante, a detta dagli stessi pescatori, credo che quantomeno debba essere fatto un approfondimento per quanto riguarda quelle che saranno le programmazioni future, cosa in cui la Regione, dal punto di vista dell'attuazione, non entra, mentre, soprattutto dal punto di vista dell'assessorato all'Ambiente, penso che possa entrare, per quanto riguarda una riflessione, anche la verifica normativa in merito al sistema delle aree Natura 2000.

Dal punto di vista dell'impatto di questi divieti, che comunque sono colti dal territorio, anche da soggetti che credono nel sistema di tutela, come divieti cervellotici (proveremo a muoverci per quanto riguarda anche la Commissione Europea, però credo che i tempi per questa azione siano lunghissimi), noi abbiamo immediatamente degli effetti, che in questo caso vengono ascritti alla Regione, ma in questo caso, ovviamente, dobbiamo legittimamente anche lavarci le mani o, comunque, rivolgerci ad altri enti, tenendo inoltre in considerazione che in questo caso noi rischiamo di introdurre ulteriori specifiche che poi, anche nel meccanismo della distribuzione delle competenze, diventano di fatto impossibili, per quanto riguarda il sistema della vigilanza, da verificare.

Per esempio, per quanto attiene la Provincia di Piacenza, come mi è stato ricordato anche dagli uffici regionali, i verbali effettuati nel corso del 2017, mi sembra, sono pari a uno. Questo significa che, a fronte anche di sforzi legittimi di programmazione da parte della Regione, il controllo è zero. Da un lato si frustra o, comunque, si costringe il pescatore, in questo caso onesto, a rispettare regole dettate dai vari organismi, ma di fatto non si hanno strumenti per bloccare i disonesti. Questo credo sia un esempio, ovviamente, da non ripetere e sul quale soprattutto cercare di trovare delle soluzioni. Ripeto: ce lo chiedono coloro i quali, in modo onesto e con tanta passione, comunque svolgono l'attività di pesca.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Come accennavo prima ad alcuni colleghi e all'assessore Caselli, se ci fosse stata la possibilità, la cosa migliore, forse, sarebbe stata rinviare la questione e riparlarne. Mi rendo conto, come ci ha spiegato giustamente l'assessore, che ci sono tempi stringenti. Pertanto, è giusto andare avanti su questo provvedimento. Mi limito a dire che almeno su un argomento si sarebbe potuto fare meglio. Mi riferisco alla pesca professionale, in particolare ai prelievi e alle tipologie di strumenti utilizzati dai pescatori di professione. A mio parere e a parere di chi dal mondo dell'associazionismo di pesca sportiva ha visto questa legge, si sarebbero potuti regolamentare meglio gli strumenti di cattura. Il rischio è che ci sia davvero una cattura massiva e che, quindi, possa esserci un prelievo incontrollato e grande.

Un'altra questione che non è stata contemplata in questo Regolamento riguarda la possibilità di concedere tratti di fiume alle associazioni. Questo è un discorso che abbiamo fatto già diverse volte, che non è mai stato considerato, purtroppo, e che oggi diventa sempre più attuale, soprattutto perché, avendo sempre meno risorse a disposizione delle polizie provinciali e, comunque, di chi è preposto al controllo dei nostri fiumi, è chiaro che verso una situazione pericolosa (mi riferisco soprattutto al fenomeno del bracconaggio) questa potrebbe essere una soluzione importante, ovvero concedere ad associazioni di pesca sportiva tratti di fiume che questi devono curare, ovviamente, nella tenuta, nel mantenimento dell'area loro destinata, ma soprattutto dal punto di vista visivo, perché sono fisicamente sul posto a controllare che nessuno vada a bracconare.

Chiudo con una battuta. Forse, per quanto riguarda il mondo della pesca, non dare le acque in concessione alle associazioni è l'ultima cosa di sinistra che è rimasta. Mi riferisco all'interno del mondo della pesca. Se ci guardiamo attorno, quasi tutte le altre Regioni d'Italia hanno concepito regolamenti che permettono di dare tratti di fiume in concessione. Siamo rimasti solo noi e la Toscana. Credo che già oggi la Toscana stia valutando di dare tratti di fiume in concessione alle associazioni. A me andrebbe bene anche arrivare ultimi, però – porto questa richiesta da parte del mondo dell'associazionismo sportivo – gradiremmo, lo ripeto per l'ennesima volta, che finalmente tratti di fiume venissero dati in concessione alle associazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Signor presidente, innanzitutto non volevo deludere la consigliera Zappaterra.

 

VOCE: Era un impegno.

 

FOTI: Era un impegno. Mi sembrava anche abbastanza scorretto lasciarla sola in questo discorso. Già il collega Molinari ha molto succintamente fatto presente la nostra posizione come Provincia di Piacenza. Se devo iniziare a raccontare la riunione che abbiamo avuto...

 

(interruzioni)

 

Io delegherei l'assessore. Se vuole, noi le mandiamo una persona che la intrattiene per due o tre ore per spiegarle tutto, anche ciò che noi non sapevamo. Però una cosa è certa: di nomi ne avete presi tanti. È vero che c'è la questione dei SIC e delle ZPS (che non è colpa, per la verità, di questo Regolamento, ma di scelte pregresse), però è vero che in alcuni casi la situazione sta diventando veramente difficile.

Tenete presente il poco dei fiumi che è rimasto e la poca gente che riesce ad andare a pescare. Lo diceva prima il collega Pettazzoni. Oggi molti si dedicano alla pesca sportiva perché, in realtà, è l'unica che consente di pescare. Dalle altre parti non si pesca.

Assessore, mi permetto di chiederle una cosa. Noi non abbiamo fatto emendamenti, perché non è questa la sede. Non abbiamo fatto risoluzioni, perché ritenevamo che non fosse questa la sede. Però se vi fosse un'occasione successiva di confronto per vedere in quale modo si può cercare di favorire al meglio l'attività di pesca da parte di sportivi che non necessariamente vogliono praticare, però, la pesca nei laghetti, ma nei fiumi (che sono due cose diverse), io gliene sarei grato.

Per il resto, visto che è quasi l'ora del cappuccino, penso di poter rinviare l'intervento al prossimo punto.

 

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