Camera

Riordino delle attribuzioni dei Ministeri; maggioranza in cerca di un centro di gravita' permanente

Data: 23/03/2021
Soggetto: Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

D.L. n. 22/2021: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri. C. 2915 Governo (Parere alla I Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni)

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Tommaso FOTI (FDI) intervenendo in dichiarazione di voto, reputa incoerente la proposta della relatrice – che non richiede alcuna integrazione nella composizione del CITE – con l'atteggiamento del suo gruppo di appartenenza che ha invece presentato presso la Commissione di merito alcuni emendamenti in tal senso, con riguardo al Ministro del Sud, che è espressione della medesima forza politica. Nel comprendere come l'attuale maggioranza sia in cerca di un centro di gravità permanente – come recita un noto brano musicale – rileva come il Movimento 5 Stelle, da parte sua, ha prodotto un numero di emendamenti ben superiore a quello delle opposizioni. Molti emendamenti di maggioranza riguardano, in particolare l'articolo 4, comma 5, che ha ad oggetto la regolamentazione dei sussidi ambientalmente dannosi, su cui si sofferma anche una delle osservazioni recate dalla proposta di parere. Motiva la presentazione del parere alternativo richiamando alcuni aspetti critici del provvedimento in esame, anche legati al distorto uso della decretazione d'urgenza, opportunamente evidenziati nel parere reso dal Comitato per la legislazione e che, a suo avviso, dovrebbero essere recepiti dalla Commissione. Non se ne comprendono i presupposti costituzionali, ad esempio, con riguardo alla mera modifica del nome del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti poiché, al di là del cambio delle targhe e della carta intestata, non vi sono altre novità. Né si deve considerare legittimo l'uso di questo strumento legislativo per introdurre immediatamente nell'ordinamento disposizioni che poi, nei fatti, non sono immediatamente applicabili, in quanto rinviano la loro efficacia all'adozione di ulteriori deliberazioni ministeriali, quale ad esempio il futuro piano per la transizione ecologica. Sempre sul piano dell'uso disinvolto delle fonti normative, denuncia il ricorso al decreto del Presidente del Consiglio per sottrarre norme che ben potrebbero essere contenute in un regolamento al vaglio del Consiglio di Stato ed eventualmente delle Commissioni parlamentari. Ancora, osserva che il testo si presenta ambiguo e foriero di incertezza quando adotta l'espressione « finanza climatica », del tutto inedita nella legislazione interna, oppure quando non ritiene di definire in modo compiuto il confine degli ambiti di competenza del CITE e del CIPESS. Generoso MARAIA (M5S), nell'esprimere il voto favorevole del suo gruppo, ringrazia la relatrice per aver elaborato la proposta di parere confrontandosi con i gruppi in modo costruttivo. Si limita a segnalare come, nella formulazione dell'osservazione di cui al punto 2) della lettera a), avrebbe preferito che si specificasse come le infrastrutture legate all'economia circolare sono quelle che contribuiscono al riciclo della materia e ringrazia la relatrice per aver accolto l'indicazione della sua parte politica di inserire un chiaro richiamo all'obiettivo di riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.

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TommasoFoti
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