Camera

La sconfitta "onorevole" e l'attacco a Putzu

Data: 03/06/2012

L'agitato post-voto in casa Pdl ha visto Tommaso foti rimettere il proprio mandato di coordinatore provinciale nelle mani del segretario nazionale Angelino Alfano. "Quattro giorni dopo il ballottaggio del 21 giugno che ha visto Andrea Paparo sconfitto da Paolo Dosi - ha rivelato lo stesso deputato azzurro - ho spedito ad Alfano e ai coordinatori regionali un'e-mail con una prima analisi dell'esito delle consultazioni, sottolineando che a Piacenza il partito era stato uno dei migliori in Italia, ma rimettendo il mio incarico e affidandomi alle loro decisioni". Le dimissioni sono state però respinte, con foti che dunque è rimasto al proprio posto. "Voglio che sia chiaro che questa mia decisione è arrivata in tempi non sospetti - ha aggiunto - e a fronte di un risultato che, vista la condizione nazionale che ha così pesantemente condizionato il voto, non è stato per noi così negativo come in quasi tutto il resto del Paese".
Un riferimento alle polemiche sollevate dal consigliere comunale eletto Filiberto Putzu? "Io non voglio entrare in questa diatriba - ha risposto il deputato piacentino - ma ci tengo a precisare alcuni punti a cui tengo molto. La candidatura a sindaco di Andrea Paparo non è stata decisa dalla nomenclatura interna, che peraltro non esiste nel Pdl di Piacenza, ma dalle Primarie. Che tra l'altro hanno confermato le indicazioni emerse dal sondaggio Euromedia Research che abbiamo effettuato a febbraio". In quell'indagine, tra i candidati del Pdl proposti agli intervistati nessuno veniva ammesso ballottaggio ed il migliore risultato era ottenuto da Paparo. "Non solo - ha proseguito foti - in un solo caso si verificava che, oltre ad non essere ammesso al ballottaggio, il nostro candidato potenziale fosse superato da quello della Lega nord: era quando proponevamo Putzu, fermo al 20,5 per cento, contro il 21,3 di Polledri e al 58,2 di Dosi. E fu proprio Putzu, dalle colonne di Libertà, a dire il 21 febbraio che nel caso in cui Paparo avesse avuto il migliore risultato nel sondaggio si sarebbe dovuto puntare direttamente su di lui, senza passare neppure per le Primarie. Che invece abbiamo fatto lo stesso proprio per evitare che di dicesse che il candidato era stato scelto dalla dirigenza e non da militanti e simpatizzanti".
Ma non sono questi gli aspetti delle affermazioni di Putzu che più hanno colpito foti: "Rispetto le opinioni di tutti, quindi non mi ha dato fastidio che abbiamo invocato un rinnovamento all'interno del partito. Ma non può dire che serve pulizia, perché persone sporche nel Pdl di Piacenza non ce ne sono. Quanto alle "colpe" della sconfitta, ognuno ha le proprie responsabilità: mi limito ad osservare che io all'opposizione di Reggi ci sono stato 2 anni su 10, altri, come Putzu, per tutto il tempo. Io sono passato in Provincia e dopo 5 anni con noi in minoranza, Massimo Trespidi ha vinto e ora governa".
Ci saranno conseguenze dopo le dichiarazioni del consigliere comunale? E' vero che sono state chieste da più parti le sue dimissioni? "L'organismo che io guido non è competente, sono decisioni che spettano ad altri - ha chiarito il deputato azzurro - gli attacchi di Putzu sono pubblici, chi di dovere li valuterà. Io non chiedo la cacciata di nessuno".
Quanto al voto, foti e il consigliere regionale Andrea Pollastri hanno evidenziato come il Pdl a Piacenza "sia stato il terzo migliore in Italia, andando oltre le previsioni non certo positive e ottenendo la sconfitta più onorevole possibile".

da Libertà

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TommasoFoti
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