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La folta squadra di Fratelli d'Italia: «Mai un governo tecnico, mai Bersani»

Data: 05/02/2013

Una carica di sedici "fratelli", con gli stessi valori e, per molti di loro, un'unica madre, Alleanza Nazionale. Sono coloro che, a Piacenza, hanno aperto la strada al neonato partito "Fratelli d'Italia", giurando di non rivotare mai più un Governo Monti («Nemmeno sotto tortura» ha detto il coordinatore provinciale del gruppo Tommaso foti) e impegnandosi in prima linea al grido patriottico di "L'Italia chiamò".
Ignazio La Russa, tra i fondatori di "Fratelli d'Italia", si dice convinto del fatto che il partito strapperà il quattro per cento.
I candidati per la Camera sono quattordici, due quelli per il Senato. Tommaso foti, numero 2 nella lista regionale per la Camera dei Deputati, ha definito la squadra una «bella squadra». Bella perché trasversale - sia anagraficamente che professionalmente - bella perché formata da più o meno esperti di politica.
I candidati sono undici uomini e cinque donne, con un'età media di 42 anni: Tommaso foti (2), 52 anni, parlamentare uscente, presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla cassa depositi e prestiti, consigliere comunale di minoranza a Piacenza. Il sindaco di Morfasso Enrico Croci (10), 35 anni, dottore in giurisprudenza, commerciante, milita da quand'era diciottenne («Mi piace difendere la mia montagna, che porto sempre nel cuore» commenta); Erika Opizzi (14), 27 anni, la più giovane del gruppo ma militante nel partito già da undici anni, praticante avvocato, è capogruppo in consiglio comunale a Piacenza («Siamo tutte persone che hanno voluto metterci la faccia fino in fondo» dice); Federico Beccia (18), 51 anni, medico, si è candidato perché «negli ultimi vent'anni non ho mai visto una situazione tanto drammatica, dove gli anziani rinunciano alle cure perché non arrivano alla fine del mese»; Massimo Bollati (19), 34 anni, geometra, assessore lavori pubblici Comune di Castelsangiovanni, in più occasioni ha rilanciato la necessità di abrogare l'Imu prima casa e di dare attenzione alle amministrazioni comunali, vicine al cittadino, ma strozzate dal patto di stabilità; Natascia Cataldi (22), 30 anni, impiegata; Edoarda Ghizzoni (28), 47 anni, commercialista, revisore contabile; Lucia Grilli (31), 49 anni, ragioniera commercialista; Giorgia Maloberti (32), 35 anni, laureata in economia aziendale, libera professionista; Simone Mazza (34), 39 anni, avvocato, consigliere provinciale e consigliere comunale di Bettola; Bruno Sartori (39), 58 anni, medico pediatra ospedaliero, consigliere comunale di Carpaneto; Riccardo Sparzagni (40), 28 anni, ingegnere ambientale, consulente ambientale; Paolo Targon (41), 36 anni, ingegnere civile, libero professionista sottolinea come i voti dati a "Fratelli d'Italia" non vadano persi, perché inseriti nella coalizione di centrodestra («Noi siamo per una proposta del tutto nuova, una politica inedita, basata sul merito, vicini realmente al territorio»); Paolo Tiribinto (42), 33 anni, impiegato commerciale, assessore ai lavori pubblici del Comune di Borgonovo.
Per il Senato, Giorgio Belli (9), 62 anni, commerciante, consigliere comunale di Castelsangiovanni e Franco Brauner (15), 56 anni, imprenditore agricolo.
«Mai più un governo tecnico, mai più un governo insieme a Bersani» è uno dei punti cardine del nuovo partito, insieme al basta ultrasettantenni e largo ai giovani - quelli della generazione senza futuro, senza posto fisso né pensione - in politica, no a politici corrotti e alla speculazione delle banche e non solo con i soldi dei cittadini. Sì, infine, al sostegno alla natalità, alle famiglie e alle piccole e medie imprese. "Fratelli d'Italia" - dice foti - consente di votare gli ideali di centrodestra, senza turarsi il naso di fronte a quel che, fino ad oggi, non è andato giù ai "fratelli".

da Libertà

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