Rassegna Stampa

'Il punto di vista del centrodestra non ci convince'

Data: 23/03/2022

Parti distanti: l'assemblea dei Liberali boccia le risposte della coalizione sulla riforma di alcuni enti e sulle nomine degli assessori

Le parti sono distanti. Forse, anche se manca ancora un responso definitivo, irrimediabilmente. « Il punto di vista del centrodestra non appare soddisfacente». Lunedì sera l'assemblea dei Liberali piacentini ha votato all'unanimità un ordine del giorno che boccia le risposte ottenute dalla coalizione di governo (tramite il deputato di FdI Tommaso Foti) sulle quattro questioni messe da tempo sul tappeto: gestione della Fondazione Teatri, regolamento dei musei civici, statuto della Galleria Ricci Oddi e nominativi degli assessori della prossima giunta. Un orientamento netto che, salvo sorprese, lascia presagire un divorzio imminente in vista delle elezioni.

Fondazione Teatri 
Da tempo i Liberali contestano la gestione della Fondazione Teatri. Al riguardo il centrodestra ha spiegato agli alleati che l'attività della stessa deve proseguire fino a giugno 2023, «scadendo in quella data il contratto dell'attuale direttore ». «Quanto allo scioglimento della stessa, esso può essere attuato a far data da detta scadenza» ma «andranno verificate anticipatamente le modalità attraverso cui concretizzare l'obiettivo». Risposta che ha convinto solo parzialmente i Liberali: « L'Associazione prende atto, e riconosce, la manifestata buona volontà, ritenendo peraltro che il superamento della Fondazione sia sottoposto – nel documento Foti – a molteplici condizioni, che ne renderanno difficoltoso il perseguimento. Appare poi non convincente il fatto di porre la gestione del tutto in capo direttamente al Comune» si legge nel documento

Musei civici 
I Liberali chiedevano anche garanzie sull'approvazione del nuovo regolamento dei Musei civici. In questo caso il centrodestra ha spiegato che «è pronta, per essere portata in giunta la modifica dell'articolo 3 dello statuto riguardante l'assemblea – tra gli altri – dei donatori e dei depositanti, prevedendosi di introdurre la "seconda convocazione", ciò che permetterà l'elezione del membro del Comitato Scientifico appartenente alla categoria in questione. Vi è pure la disponibilità a modificare da subito la norma riguardante il soggetto che presiede il predetto Comitato scientifico». « Il provvedimento di modifica dell'art. 3 ripara solo ad uno svarione in cui si è incorsi stabilendo che l'assemblea dei donatori dovesse essere legittimata a deliberare solo in presenza della maggioranza dei suoi componenti - replicano i Liberali -. Dilettantisticamente, in occasione dell'ultima riunione, si è proceduto pure in mancanza del quorum necessario fino a che persona intervenuta ha fatto rilevare l'illegittimità e il competente assessore e la direttrice hanno allora sciolto – per quanto se ne sa – la riunione con avvertimento di riconvocazione, peraltro non ancora avvenuta. Per il resto, la struttura dei Musei civici deve essere riportata alla classica struttura consiliare presieduta dal sindaco o da suo delegato, con nomina dei consiglieri da parte di enti predeterminati della cultura oltre che dall'assemblea dei donatori». Parti distanti anche sulle modifiche richieste allo statuto della Galleria Ricci Oddi. Il centrodestra ha risposto che «il testo trasmesso al Comune non è da quest'ultimo condiviso, ritenendo che esso contenga errori di forma e di sostanza. Ne segue che verranno proposte idonee modifiche al riguardo, giusta anche le riserve formulate dall'avvocato Corrado Sforza Fogliani ». Secca la replica dei Liberali: «Appare davvero non comprensibile come il centrodestra non appaia a conoscenza del fatto che la Galleria ha già deliberato, a maggioranza, un proprio statuto (votato anche dai due rappresentanti in esso del Comune). È quindi indispensabile, anzitutto, prendere posizione rispetto al vigente statuto. Il nuovo statuto dovrà poi essere adottato nel pieno rispetto della volontà del fondatore e, così, sottoposto al Consiglio comunale.

Nomine assessori 
Sul versante più politico, quello delle modalità per individuare i futuri assessori, il centrodestra ha assicurato che una volta «definito il perimetro della coalizione, ogni responsabile di lista collegata alla sindaca Barbieri procederà ad indicare a quest'ultima su di un foglio contenuto in busta chiusa i nomi dei papabili assessori, di cui almeno 1/3 in rappresentanza di uno dei due sessi. Sarà poi la sindaca a individuare, una volta eletta, di chi avvalersi, fermo restando, che per la composizione della giunta, occorrerà che sia rispettato il numero minimo (4) di assessori appartenente ad uno dei due sessi. Il numero dei soggetti complessivamente designati - con le procedure di cui sopra - non potrà superare le 20 unità». Risposta stroncata dai Liberali: «La visione del centrodestra appare ripetitiva, oltre che burocratizzata, della situazione attuale. A parere dei Liberali tutte le forze politiche dovrebbero insieme approvare, con voto unanime, una rosa comune di possibili candidati alle cariche assessorili, nonché di possibili consiglieri delegati. Fra questi la sindaca eletta farà le proprie scelte. Comunque ferma la possibilità da parte sua di nominare un massimo di tre assessori fuori dalla rosa predetta».

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