Rassegna Stampa

Biogas a Sarmato, la sindaca chiarisce 'Il Comune non c'entra con l'impianto'

Data: 31/07/2024

Ferrari porta la spinosa questione in consiglio: «La competenza è di Arpae. Per ora nessuna autorizzazione, siamo solo all'inizio»

« Non sarà il Comune di Sarmato a dover dire sì o no al progetto dell'impianto di biometano, né ci sarà mai una votazione in merito in consiglio comunale. Ma intanto, è già partita una strumentalizzazione politica da parte di chi Sarmato non l'ha neanche mai frequentato». L'ultimo consiglio comunale di lunedì sera è stata l'occasione buona per la sindaca Claudia Ferrari per fare chiarezza sull'impianto che privati vorrebbero realizzare nei pressi dell'area ex Eridania. Sui social (e anche da parte dei consiglieri regionali Giancarlo Tagliaferri e Valentina Castaldini), l'amministrazione è stata accusata nei giorni scorsi di eccessivo silenzio sull'argomento. Ferrari chiarisce prima di tutto che l'idea di un impianto di biometano non è del Comune ma è la decisione di un privato. « La procedura autorizzativa non compete a noi ma ad Arpae, che indice la conferenza dei servizi» spiega la sindaca. « Nella conferenza, il Comune è tenuto a dare solo un parere urbanistico, cioè se sia necessaria una variante al piano vigente: non diremo di no perché quell'area è già adatta dal punto di vista normativo, essendo accanto ad un'area a destinazione artigianale. Tuttavia, come molti altri enti, abbiamo chiesto comunque al privato delle integrazioni al progetto su alcuni temi come l'aumento del traffico e la gestione degli odori, anche se non di nostra competenza. Siamo in attesa che ci sia data risposta. E bisogna chiarire bene che l'impianto non è stato autorizzato: siamo solo all'inizio della procedura e l'esito non è scontato». Tra le critiche – avanzate anche da Tagliaferri – c'è anche quella di una tempistica sospetta, cioè che il progetto sia stato volutamente tenuto nascosto e presentato dopo le elezioni. « La comu-nicazione dell'avvio della procedura ci è arrivata il 27 giugno e due giorni dopo, nel primo consiglio comunale di insediamento, l'abbiamo annunciata pubblicamente » continua Ferrari. « E in ogni caso gli eletti sono tenuti a obbligo di riservatezza. Ma nessuno qua ha niente da nascondere né mi interessa difendere l'impianto: la responsabilità è dei progettisti e di Arpae che, se tecnicamente non ci saranno problemi, lo autorizzerà. Quando a settembre saranno arrivate tutte le integrazioni e si avrà un quadro più preciso sul progetto, allora sarà organizzato un incontro pubblico, in un periodo lontano dalle ferie, per garantire la maggiore presenza possibile. Anche se nei paesi vicini esistono già impianti simili, nati senza che i sindaci dovessero informare i cittadini, noi lo abbiamo annunciato da subito perché conosciamo la storia sarmatese e gli anni di disagi dall'impianto di compostaggio ». Intanto, l'unico dissenso all'impianto sembra esprimersi sui social dove, tuttavia, le informazioni sono spesso parziali o inesatte: « È il tipo di confusione che si vuole creare anche con la strumentalizzazione politica - continua la sindaca - Ma non è stando su Facebook che si risolvono le questioni, così come abbiamo fatto per l'impianto di Maserati Energia. Nessuno di noi prometterà nuovi posti di lavoro, come accaduto in passato. Avere dubbi è umano, ma non serve urlare sui social. E non mi stupisce l'atteggiamento dei vari Tagliaferri o Tommaso Foti che, su questo tema o sul caso della stazione ferroviaria danneggiata, nessuno ha mai visto a Sarmato: si impegnano a "vigilare" da Bologna o da Roma ma non sanno neppure di cosa parlano. Anche a San Giorgio, paese di Tagliaferri, è stato realizzato un impianto di biogas. Ma non abbiamo mai visto il consigliere regionale troppo allarmato in merito».

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