Rassegna Stampa

'260mila euro al metro per il ponte, e' assurdo'

Data: 21/04/2021

L'Unione montana alte valli Trebbia e Luretta ha inoltrato ieri richiesta di confronto al ministero delle infrastrutture, a quello dei beni culturali e all'Anas, inviando il documento anche alla Regione. «Per il futuro ponte Lenzino si chiede uno sforzo progettuale innovativo per contemplare la migliore soluzione possibile, non solo per i ministeri competenti, ma anche per la comunità», si legge nella lettera firmata dal presidente Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio. L'appello ricorda le ragioni: «Il nuovo ponte verrebbe riedificato sul tracciato attuale, mantenendo le due curve pericolose a 90 gradi. Il ponte inoltre è probabilmente collassato anche a causa dell'incuria in cui è stato lasciato per lunghi anni. Come si potrà mantenere nel tempo il sedime di ponte rimasto sotto la nuova struttura? La pila del ponte esistente a Cerignale è in frana, così come lo sarebbe la nuova. Infine, il costo dell'opera è esorbitante, il doppio dell'ipotesi progettuale gradita al territorio e prospettata da Anas il 7 dicembre 2020». La lettera ricorda come il costo dell'opera chiesta dalla Soprintendenza sia 21 milioni, cioè 260mila euro al metro. Hanno sottoscritto l'appello, i sindaci Massimo Castelli (Cerignale), Renato Torre (Coli), Mauro Guarnieri (Corte Brugnatella), Federico Beccia (Ottone), Lorenzo Burgazzoli (Piozzano), Claudia Borrè (Zerba), la presidente della Provincia e sindaca di Piacenza Patrizia Barbieri, i parlamentari Tommaso Foti (FdI), Pier Luigi Bersani (Leu), Davide Zanichelli (M5S), i consiglieri regionali Katia Tarasconi (Pd), Valentina Stragliati (Lega), Matteo Rancan (Lega), Giancarlo Tagliaferri (FdI). Tra le istituzioni non hanno quindi firmato: il sindaco di Travo Lodovico Albasi e i parlamentari Paola De Micheli (Pd), Elena Murelli (Lega), Pietro Pisani (Lega). De Micheli ha fatto sapere di aver avviato già un confronto con il ministro Giovannini; i parlamentari leghisti hanno sottolineato come la revoca del progetto già esecutivo si tradurrebbe in un ulteriore aggravio dei tempi.

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