Rassegna Stampa

'Crisi energetica senza precedenti' - Sos ai parlamentari

Data: 27/01/2022

Lettera firmata dai rappresentanti del mondo economico piacentino

Parlano di una "crisi energetica senza precedenti". E chiedono un "intervento strutturale e tempestivo". L'aumento dei costi delle materie prime e in particolare di gas ed energia elettrica preoccupa tutti i rappresentanti del mondo economico piacentino che hanno scritto un appello accorato ai parlamentari piacentini: a firmarlo sono i presidenti provinciali di Cna Giovanni Rivaroli, Giangiacomo Ponginibbi di Confapi Industria Piacenza, Daniel Negri di Confcooperative, Franco Boeri di Confederazione italiana agricoltori, Antonino Coppolino di Confedilizia, Francesco Rolleri di Confindustria, Alessandra Tencati di Libera Associazione Artigiani, Pietro Bragalini di Unione provinciale artigiani, Fabrizio Ramacci vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest e i direttori Roberto Gallizioli di Coldiretti, Gianluca Barbieri di Unione Commercianti, Fabrizio Samuelli di Confesercenti e Marco Casagrande di Confagricoltura. «Ci preme poter esprimere con viva preoccupazione la situazione delle aziende e degli imprenditori che trasversalmente, in misura differente ma comunque insostenibile, stanno subendo rincari abnormi e non preventivabili relativamente ai costi dei principali fattori produttivi, in particolar modo energetici» si legge nella lettera indirizzata ai deputati Paola De Micheli, Tommaso Foti, Elena Murelli, Pierluigi Bersani e al senatore Pietro Pisani. «È un grido di allarme - dice chiaramente la direttrice di Confcooperative Piacenza Nicoletta Corvi che come associazioni condividiamo con la preghiera che possa esserci un intervento tempestivo sia sull'oggi sia sul domani dato che gli approvvigionamenti energetici impatteranno anche sul futuro delle nostre realtà». In questo orizzonte i firmatari parlano della necessità di "un intervento che oltre ad essere strutturale possa essere tempestivo". « Il fatto è – spiega ancora Corvi – che questi rincari rischiano di neutralizzare quella che è una faticosa ripresa: questi due anni hanno fortemente colpito le imprese, ora il pericolo è che gli aumenti vadano ad appesantire i bilanci già preca- ri delle aziende, ma non solo. Il timore riguarda anche le conseguenze che potranno esserci sui consumi e sull'occupazione: anche per questo crediamo che sia necessaria una mobilitazione, anzi un'assunzione di responsabilità collettiva a supporto della sopravvivenza delle imprese e della crescita del territorio che ne consegue ». Nella lettera si parla già delle soluzioni emergenziali intraprese per resistere almeno nel breve periodo: c'è chi infatti ha deciso di interrompere le attività, chi lavora a ritmo ridotto o sposta i cicli produttivi nelle ore serali in cui l'energia costa meno. Ma non manca neppure chi si trova a fronteggiare pagamenti insoluti con una ricaduta sul fornitore e quindi su tutta la filiera energetica. «Questa situazione, qualora non fronteggiata - spiegano i firmatari - frenerà inevitabilmente anche l'export, col rischio di compromettere in breve tempo i risultati conseguiti negli anni sui mercati internazionali». Diverse sono le soluzioni ipotizzate: «Un meccanismo di rateizzazione "concordato" sulla scia di quanto fatto per i clienti domestici anche per le imprese - si legge - e anche sul gas un intervento eccezionale sulle imposte e sui proventi dei permessi di emissione di carbonio». «Chiediamo che alla crisi siano destinate maggiori risorse - conclude Corvi - ma anche un riscontro ulteriore da parte di onorevoli e senatori davanti a quella che può essere definita una crisi energetica senza precedenti».

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