Interrogazione di Foti (Fdi) al ministro Speranza: «Impressionanti i numeri soprattutto su quelle cardiologiche e radiologiche»
«Se è vero che grazie ai vaccini la
pur elevatissima diffusione di Covid-19 ha ridotto la sua capacità di
cagionare forme di malattia gravi o
gravissime, altrettanto considerevole è il dazio che stanno pagando
i pazienti nella difficoltà ad accedere a visite ed interventi non collegabili al coronavirus».
Lo scrive Tommaso Foti, parlamentare piacentino di Fratelli d'Italia, in
un'interrogazione al ministro della
Salute Roberto Speranza. Il tema è
il fiato corto della sanità extra Covid
già venuto alla ribalta nei giorni
scorsi. L'ultimo monitoraggio del
Cuptel delle liste d'attesa per 47 prestazioni (tra visite specialistiche e
esami diagnostici) è stato impietoso: 13 rossi, dove il rosso indica che
la percentuale di appuntamenti ottenuti entro i parametri regionali
non raggiunge il 60%. In questa fase viaggiano spediti sui binari delle
prenotazioni prestazioni come la
Tac al rachide o la visita cardiologica oppure quella ortopedica. Ma ci
sono ambiti che vanno male male,
dove cioè i tempi d'attesa sono
maiuscoli. Le voci più in sofferenza
riguardano le visite oculistiche, urologiche, endocrinologiche, neurologiche. «Con riferimento all'Ausl di
Piacenza – rimarca Foti – le visite e
le prestazioni diagnostiche strumentali presenti nelle liste di attesa e nelle agende del personale sanitario hanno raggiunto cifre preoccupanti». Per il deputato «appaiono particolarmente allarmanti alcuni dati, come quelli afferenti alle
richieste di visite di carattere cardiologico, anche e soprattutto in considerazione della pericolosità delle
patologie che interessano il cuore,
ancora oggi prima causa di morte
in Italia e nel mondo». «Risulta inoltre sconfortante – chiosa Foti – la
enorme quantità di visite radiologiche in attesa di essere esperite.
Numeri che, fatalmente, spingono
gli utenti verso le strutture private
ed a pagamento». Per Foti «se il Governo avesse impiegato questi due
anni di pandemia a realmente rafforzare la rete medico-ospedaliera
del Paese forse non ci troveremmo
in questa insostenibile situazione.
Tuttavia, dato che non si finisce mai
di fare affidamento sulla "Speranza", se il Ministro c'è batta un colpo».
Libertà