Rassegna Stampa

'Paralisi sulle visite extra Covid, si deve intervenire subito'

Data: 18/01/2022

Interrogazione di Foti (Fdi) al ministro Speranza: «Impressionanti i numeri soprattutto su quelle cardiologiche e radiologiche»

«Se è vero che grazie ai vaccini la pur elevatissima diffusione di Covid-19 ha ridotto la sua capacità di cagionare forme di malattia gravi o gravissime, altrettanto considerevole è il dazio che stanno pagando i pazienti nella difficoltà ad accedere a visite ed interventi non collegabili al coronavirus». Lo scrive Tommaso Foti, parlamentare piacentino di Fratelli d'Italia, in un'interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza. Il tema è il fiato corto della sanità extra Covid già venuto alla ribalta nei giorni scorsi. L'ultimo monitoraggio del Cuptel delle liste d'attesa per 47 prestazioni (tra visite specialistiche e esami diagnostici) è stato impietoso: 13 rossi, dove il rosso indica che la percentuale di appuntamenti ottenuti entro i parametri regionali non raggiunge il 60%. In questa fase viaggiano spediti sui binari delle prenotazioni prestazioni come la Tac al rachide o la visita cardiologica oppure quella ortopedica. Ma ci sono ambiti che vanno male male, dove cioè i tempi d'attesa sono maiuscoli. Le voci più in sofferenza riguardano le visite oculistiche, urologiche, endocrinologiche, neurologiche. «Con riferimento all'Ausl di Piacenza – rimarca Foti – le visite e le prestazioni diagnostiche strumentali presenti nelle liste di attesa e nelle agende del personale sanitario hanno raggiunto cifre preoccupanti». Per il deputato «appaiono particolarmente allarmanti alcuni dati, come quelli afferenti alle richieste di visite di carattere cardiologico, anche e soprattutto in considerazione della pericolosità delle patologie che interessano il cuore, ancora oggi prima causa di morte in Italia e nel mondo». «Risulta inoltre sconfortante – chiosa Foti – la enorme quantità di visite radiologiche in attesa di essere esperite. Numeri che, fatalmente, spingono gli utenti verso le strutture private ed a pagamento». Per Foti «se il Governo avesse impiegato questi due anni di pandemia a realmente rafforzare la rete medico-ospedaliera del Paese forse non ci troveremmo in questa insostenibile situazione. Tuttavia, dato che non si finisce mai di fare affidamento sulla "Speranza", se il Ministro c'è batta un colpo».

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