L'annuncio di Barbieri e Opizzi: «Polo Le Mose chiuso modello "condominio": più sicurezza e controlli». Polo del ferro? «Va avanti»
«Entro fine luglio, massimo a
settembre, presenteremo il progetto di un parco logistico per il
polo di Le Mose, immaginato e
studiato sul modello del Logistic
Park di Castelsangiovanni».
Lo annunciano la sindaca Patrizia Barbieri e l'assessora all'urbanistica Erika Opizzi all'indomani
delle notizie circolate sul Polo del
ferro, i fondi promessi dal governo al parlamentare Tommaso Foti (FdI) e le forti preoccupazioni
del centrosinistra sui ritardi accumulati (vedi articolo sotto).
L'amministrazione comunale,
dunque, non solo smentisce presunti lassismi sul rispetto del protocollo d'intesa istituzionale firmato nel 2019, ma rilancia sfoderando per l'intero quartiere logistico un piano «al quale - spiega no Barbieri e Opizzi - lavoriamo
da quasi due anni» e che punta a
portare «finalmente una gestione ordinata e coordinata in un
comparto» che quando nacque,
negli anni Novanta, «si sviluppò
senza un governo preciso» con
tutte le lacune che a distanza di
oltre vent'anni sono affiorate in
termini gestionali, di sicurezza e
di qualità dell'occupazione.
La moltitudine di operatori presenti a Le Mose, le troppe convenzioni urbanistiche che insistono sulle aree (alcune anche
scadute) e la complessità della
manutenzione hanno indotto il
Comune a pensare «a un modello condominio» sull'esempio di
quel parco chiuso che realizzò
Vailog a Castelsangiovanni
(l'inaugurazione del Logistic Park
risale al 2006). Un'esigenza annosa sollecitata più volte anche dalle categorie economiche (come
Confapi). Sindaca e assessora
non vogliono entrare nei dettagli
del progetto («li scoprirete tra
qualche settimana»), si limitano
a dire che si tratta di un piano
condiviso con i proprietari. Costi? All'incirca due milioni di euro.
Quanto al dibattito innescato sul
Polo del ferro, ieri è intervenuta
l'assessora Opizzi: «L'amministrazione ritiene il Polo del ferro un
progetto strategico per la nostra città e sul suo sviluppo sta concretamente lavorando da anni, in
una significativa sinergia e unità
d'intenti che dovrebbe essere impegno di tutti per il bene della nostra città, senza lasciarsi andare a
strumentali polemiche politiche
che non hanno alcun fondamento - scrive in una nota -. Come noto, lo sviluppo del Polo del ferro,
che è un'operazione oggettivamente complessa, investe più
soggetti da diversi anni. Siamo in
una fase, ora, in cui si stanno definendo tutte le progettualità e le
documentazioni necessarie per
avviare il previsto procedimento
unico per l'approvazione definitiva di opera pubblica. E' un lavoro lungo e complesso, soprattutto perché sconta ritardi pregressi di cui chi oggi critica porta anche delle evidenti responsabilità».
«A tacere del fatto - prosegue - che
alle precedenti maggioranze di
sinistra, con in testa i consiglieri
del Pd, va addebitata la colpa -
forse anche il dolo -di non avere
in 10 anni mai preteso l'attuazione della convenzione che prevedeva la realizzazione del fascio binari. E dovrebbero anche spiegarci come mai le fideiussioni
prestate dal Consorzio che doveva dare attuazione all'iniziativa
non sono sufficienti a coprire l'intero costo dell'opera. La sinistra,
su questa come su altre numerose partite, ha solo da tacere, essendosi limitata sempre ad effetti annuncio cui non è seguito mai
nulla di concreto. Se c'è qualcuno che ha creduto e lavorato per
la realizzazione del fascio binari,
cercando anche soluzioni a problemi antichi, è proprio l'amministrazione Barbieri».
Libertà