Rassegna Stampa

A rischio la Freccia per Roma 'Si cercano altre soluzioni'

Data: 27/01/2023

"Soppresso a marzo", è allarme dopo la risposta a una passeggera sul sito di Trenitalia. Intervento di Foti: per ora resta

Piacenza e Roma da marzo potrebbero essere più lontane. Il Frecciarossa 9303 delle 6.35, con arrivo alle 10.35 a Roma Termini, rischia di essere soppresso. Così almeno si evince dal sito di Trenitalia, benché nella serata di ieri, dopo i chiarimenti richiesti dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, si è venuto a sapere che «il treno non sarà soppresso fino a quando non si troveranno soluzioni alternative». Presumibilmente fino a giugno, il collegamento dovrebbe essere garantito. Il Frecciarossa 9303 è un treno sul quale viaggiano ogni settimana imprenditori, dirigenti d'azienda e politici, perché consente di muoversi verso la Capitale in giornata per un meeting, una colazione di lavoro oppure per partecipare a una votazione in Parlamento. Soprattutto consente di fare ritorno per cena all'ombra del Gotico. La domanda inoltrata da una passeggera sulla schermata di assistenza del sito di Trenitalia ha portato alla luce il problema: « Il freccia 9303, che parte da Piacenza alle 6.35 per Roma Termini, dalla metà di marzo non esiste più?». L'operatore, in breve tempo, dopo avere guadagnato qual-che minuto con un conciso «sto verificando», ha consegnato la risposta: «Sì , da marzo non è più previsto». Un passo indietro. Il Frecciarossa in questione è l'unico che collega in maniera diretta le due città, in quanto le altre soluzioni richiedono almeno un cambio a Bologna o a Milano. Il successivo treno diretto per Roma è l'Intercity 583 che parte da Piacenza alle 7.38 e giunge in stazione Tiburtina alle 13.27, ma impiega 5 ore e 49 minuti rispetto alle 4 del freccia 9303. Intanto, interpellato, il Gruppo Ferrovie dello Stato prende tempo, spiegando come sulla sospensione del Frecciarossa non sia ancora stata presa alcuna decisione definitiva e aggiungendo «che è attualmente oggetto di approfondimento e di ulteriori valutazioni». Il nodo è il fatto che in termini economici si tratta di un treno deficitario. In altri casi simili è stato possibile mantenere il collegamento grazie al concorso ai costi da parte delle Regioni. Dopo tanti anni di cantieri dell'alta velocità sul territorio piacentino, la cancellazione del treno "più comodo" per Roma assumerebbe i contorni del paradosso. « In generale - dice Valeria Caimmi, presidente dell'Associazione pendolari - la storia dei Frecciarossa a Piacenza è piuttosto travagliata. Nono-stante gli accordi con le istituzioni, il servizio che nel tempo è stato offerto alla città è stato particolarmente scarso. Oltre alla direttrice verso Roma, penso anche ai collegamenti per Milano con l'alta velocità, di cui a oggi restano di fatto tre possibilità, uno alla mattina verso il capoluogo lombardo e due al rientro nel pomeriggio. Fra l'altro sono poco fruibili dal pubblico pendolare e ancora meno da chi pendolare non è, sia per gli orari sia per i costi ». Il costo dell'abbonamento di Frecciarossa e Frecciargento è questione sensibile. « Per accedere a quei treni dobbiamo pagare un abbonamento supplementare per cui riceviamo un rimborso trimestrale da parte della Regione - prosegue Caimmi - però è molto più costoso rispetto a muoversi con i Regionali, tanto che diventa un disincentivo al loro utilizzo. È richiesto di anticipare l'intera cifra, per poi attendere la fine del trimestre per avere il rimborso dalla Regione che, vado a memoria, si aggira attorno al 30%». Sempre sul fronte pendolari, l'ex presidente dell'associazione Mauro Braghieri ricorda come «la soppressione della freccia per Roma è argomento che emerge spesso» salvo poi essere scongiurata al fotofinish. «Sia i Frecciarossa sia i Frecciargento sono treni a mercato, pertanto Trenitalia non ha alcun obbligo nei confronti degli utenti di mantenerli in circolazione. Detto questo, è comunque interesse del territorio che vi sia un servizio di questo tipo. Come associazione dobbiamo farlo presente alle istituzioni».

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