Vertice al ministero pure con Foti e De Micheli Illustrati gli annosi dossier aperti con la Difesa: Pertite, Scuderie, Laboratorio, ex ospedale
Sembra un po' il gioco dell'oca la pratica delle aree militari. Con l'impressione di ritrovarsi al punto di partenza. Al di là di qualche rara eccezione, lo sforzo della politica locale di acquisire beni della Difesa dismessi o in via di dismissione ritenuti utili alla città si infrange regolarmente su quello che appare un vero e proprio muro di gomma eretto dagli apparati ministeriali romani. Senza magari una deliberata volontà oppositiva quanto per un effetto domino di tappi di resistenza burocratica quasi congenita in determinati settori dello Stato. Il caso più eclatante è quello della Pertite, i 275mila metri quadrati tra via I Maggio, via Stradella e via Emilia Pavese, di cui il Comune cerca da decenni di entrare in possesso per farne un parco pubblico. Tentativi naufragati ora sullo scoglio dei costi per la bonifica di un'area che è stata a lungo sede di polveriera (oltreché, negli anni '90, discarica di rifiuti abusivi), ora sulla necessità dei militari di avere un'idonea alternativa alla pista di prova carri armati lì formalmente ancora in uso, ora su altre onerose contropartite richieste al Comune, ora sulla spesa per la demolizione e smaltimento dei 31 capannoni in cemento armato esistenti. Si spiega allora come mai dall'incontro con la sindaca Katia Tarasconi e il ministro della Difesa Guido Crosetto sia uscita l'indicazione di individuare un referente unico al dicastero, cui affidare i molteplici dossier piacentini. La riunione è stata ieri mattina a Roma, alla presenza anche dei parlamentari Paola De Micheli e Tommaso Foti. Il secondo, dirigente di FdI, lo stesso partito di Crosetto, era stato contattato dalla sindaca due mesi fa espressamente per favorire un appuntamento alla Difesa (v. "Libertà" del 19 settembre). « E' stato un incontro soprattutto conoscitivo per esporre al ministro i temi sul tappeto», ha spiegato Foti, «gli abbiamo lasciato la documentazione e Tarasconi si è impegnata a mandargli un appunto sulle singole questioni che sono tra loro diverse, dopodiché Crosetto fornirà i riferimenti per i rapporti con gli uffici». Sulla Pertite «c'è anzitutto da capire qual è la situazione, ci vuole uno che si occupi di mettere in fila tutti i passaggi», ha considerato il capogruppo di FdI alla Camera dando il senso di come si sia ancora in alto mare. La stessa soluzione sulla sede alternativa dove realizzare la pista prova carri risulta tornata in discussione quando pareva essere stata individuata con definizione dei costi (1,3-1,5 milioni). Ma i nodi da sciogliere riguardano anche partite quali l'acquisizione dell'ex ospedale miliare di viale Palmerio e altre teoricamente già condotte in porto come il trasferimento al Comune dell'ex Laboratorio pontieri tra via Maculani e piazza Cittadella (2015) o quello delle ex Scuderie di Maria Luigia in piazza Casali che si sta perfezionando in questa fase. «Per la Scuderie manca un parere della Difesa, quanto al Laboratorio pontieri occorre un benestare per poter appaltare i lavori della prevista nuova palestra», ha informato Foti esemplificando alcune delle questioni sul tavolo che, per quanto in certi casi possano sembrare di poco conto, sono in realtà in grado di paralizzare un intero procedimento se nell'elefantiaco apparato burocratico ministeriale nessuno si fa carico di dare le idonee risposte. «Se il Comune ha chiesto di andare al ministero, vuol dire che evidentemente ha sentito la necessità di arrivare a un livello politico superiore», ha osservato l'onorevole spiegando che Crosetto «ha fatto sapere che cercherà di individuare una persona che si occupi di seguire le varie tematiche e i vari step».
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