Rassegna Stampa

Disciplinare Brugneto 'Ne serve uno nuovo revisione non basta'

Data: 11/03/2023

Verso la scadenza del 2024 interviene il parlamentare Foti (Fdi). «Esigenze cambiate»

Si può iniziare a far partire il conto alla rovescia, senza perdere tempo. Nel 2024 - quindi praticamente domani - scade infatti il disciplinare per l'uso idropotabile dell'acqua del Brugneto. Proviamo a riassumerla così: tra il 1956 e il 1959 viene costruita la diga sull'affluente del Trebbia, il ligure Brugneto. Lunga 260 metri, con un'altezza massima di 80 metri, conta una galleria di 13 chilometri in cui l'acqua percorre la sua strada verso Genova. Ovviamente, dopo lo sbarramento, la Valtrebbia, naturale evoluzione di quella stessa acqua fermata nell'invaso, non poteva restare all'asciutto. Così nel 1962 venne sottoscritto un disciplinare, vale a dire un accordo, per stabilire quanta acqua Genova dovesse ogni anno garantire al territorio piacentino. Lo stesso disciplinare venne rivisto poi nel 1987, ma con una data di scadenza: il 2024 appunto. Fino ad oggi (tranne eccezioni negli anni Ottanta per le quali la Liguria ha dovuto pagare una maxi multa) il rilascio è stato di 2,5 milioni di metri cubi d'acqua a stagione irrigua. Solo nel 2013 una convenzione tra Regione Emilia-Romagna, Regione Liguria e Mediterranea delle Acque (Iren) portò a un rilascio sperimentale aggiuntivo di 1,5 milioni, poi stoppato, o comunque non diventato sistematico. Per questo il presidente del Consorzio di Bonifica Luigi Bisi chiede di sedersi rapidamente intorno a un tavolo per arrivare pronti e con una proposta territoriale alla scadenza del disciplinare. Il parlamentare di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, che segue da anni la tortuosa vicenda, chiede non una revisione del disciplinare vigente, «ma un nuovo disciplinare». «Non può essere un rinnovo sic et simpliciter, altrimenti si limita a una proroga, quando invece le esigenze di Genova in questi anni sono cambiate, e tanto», aggiunge. «Sostengo che la derivazione dell'acqua a favore del territorio piacentino debba essere molto più consistente rispetto a quella individuata in passato. Serve un disciplinare equilibrato».

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